Da Bussoleno a Susa: "Fermarci è impossibile"
100 mila in marcia contro la Tav
Dal Piemonte alla Sicilia, dalle forze politiche, sindacali e sociali, dai sindaci della Valle agli anziani e ai bambini. Carro allegorico contro BCE, Monti e Draghi. PMLI e PRC marciano fianco a fianco e firmano un comunicato congiunto
La polizia carica alla stazione di Torino i No Tav diretti a Milano

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Una magnifica giornata di lotta quella di sabato 25 febbraio 2012 in Val Susa (Torino) dove quasi centomila manifestanti, con rappresentanze provenienti da tutta Italia, hanno dato vita ad un imponente corteo partito dalla stazione ferroviaria del comune di Bussoleno e giunto dopo 8 km nella piazza principale del piccolo comune di Susa dove hanno preso la parola molti volti conosciuti del movimento NO TAV, in primis il leader Alberto Perino, insieme a politici e sindacalisti nazionali tra cui Paolo Ferrero, Segretario del PRC, Vittorio Agnoletto, Giorgio Cremaschi e Maurizio Landini, Segretario generale della FIOM.
Un corteo speciale per quantità e qualità di composizione.
Quantità perché un corteo simile si è soliti vederlo nelle grandi manifestazioni nella capitale organizzate dai sindacati su questioni di rilevanza nazionale in cui confluiscono centinaia di migliaia di manifestanti da tutta Italia; mentre qui eravamo in Val Susa e ad organizzare il tutto sono stati i locali Comitati NO TAV che da oltre 20 anni rappresentano il baluardo della politica dal basso, sana e pulita, fondata sulla democrazia diretta, a cui interessa solo difendere la valle dalle speculazioni dei signori del cemento, contro la devastazione ambientale, lo sperpero di soldi pubblici in costruzioni faraoniche quando il trasporto pubblico locale, in favore dei pendolari, è sempre più ridotto al lumicino ed inefficace nel rispondere alle reali esigenze di mobilità della popolazione.
Qualità perché la stragrande maggioranza dei manifestanti era determinata e cosciente e aveva addosso, o portava con sé ogni genere di oggetto utile alla protesta, bandiere del movimento NO TAV, palloncini, bolle di sapone, trombe, fischietti e strumenti musicali d'ogni sorta, per non parlare degli slogan e degli striscioni riprodotti in grandissimo numero.
I manifestanti, di tutte le età ed estrazione sociale, avevano anche allestito un carro allegorico contro la Banca centrale europea (BCE), Monti e Draghi. La determinazione di chi è sceso in piazza è riassunta nello slogan: "fermarci è impossibile". Cosa dimostrata pure con la mobilitazione popolare ripresa già lunedì 27 in Valle e di cui si occupa un servizio a parte.
Questo grande corteo è stato anche l'occasione per solidarizzare con gli arrestati e perseguitati del 26 gennaio scorso, molti dei quali sono ancora in carcere o sottoposti a limitazioni della propria libertà, che stanno pagando il prezzo più alto per non essersi voluti piegare alla logica speculativa delle politiche istituzionali mafiose e corrotte che stanno facendo del "decisionismo" il loro cavallo di battaglia. In tale direzione si è definitivamente compreso che all'interno del movimento NO TAV non esistono buoni o cattivi, modi giusti o sbagliati di manifestare il proprio dissenso, ma che l'unica differenze reale è tra chi appoggia per interesse l'inutile megaprogetto del TAV come i lobbysti del cemento, i politici accondiscendenti come il sindaco di Torino Piero Fassino e i vertici locali e nazionale del PD, e chi invece difende l'ecosistema della Val Susa e propugna uno sviluppo alternativo e valido alle colate di cemento ascoltando e rispettando chi quei luoghi vive quotidianamente.
Oltre alla maggioranza delle manifestanti e dei manifestanti NO TAV valsusini erano presenti decine e decine di organizzazioni politiche, culturali, associative e ambientaliste, i partiti della "sinistra", l'ARCI, l'ANPI, Pro Natura, Legambiente. Uno spezzone era dei parenti e amici degli arrestati che portavano dei ritratti dei loro congiunti arrestati e che ricordavano a chi li interrogava che le loro azioni erano suggerite dall'amore per la propria terra: la Val Susa. Un altro spezzone di manifestanti portava la bandiera della Grecia a simboleggiare la solidarietà con quel popolo oppresso e vittima delle politiche neoliberiste esattamente come il popolo valsusino.
Dal corteo riecheggiavano parole d'ordine tra cui "Giù le mani dalla Val Susa", "La Val Susa non si tocca, la difenderemo con la lotta" ed il famoso "A sarà düra!" e canzoni antifasciste e popolari come "Bella ciao".
Presente, con compagni militanti e simpatizzanti, la delegazione dell'Organizzazione biellese del PMLI che si è posizionata quasi alla testa del corteo e ha sfilato fianco a fianco con la delegazione biellese del PRC. I compagni del PMLI non si sono risparmiati nello sventolio delle bandiere del Partito, nel lancio di slogan e nel canto di "Bella ciao" ottenendo l'approvazione ed il coinvolgimento dei manifestanti vicini nel corteo.
Nel tardo pomeriggio si è appresa la notizia di pesanti cariche delle "forze dell'ordine" all'interno della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova contro i manifestanti NO TAV milanesi che stavano facendo rientro nella loro città (vedi articolo a parte). Per tale deplorevole gesto la Segreteria biellese del PRC e l'Organizzazione biellese del PMLI hanno ritenuto opportuno siglare un comunicato stampa congiunto di denuncia dell'operato provocatorio delle "forze dell'ordine" che con buona probabilità hanno così tentato di mettere in cattiva luce quella che, fino a quel momento, era stata esclusivamente una grande e pacifica manifestazione popolare contro l'insulso progetto dell'alta velocità in Val Susa.
La Commissione di organizzazione del CC del PMLI ha seguito costantemente l'impegnativa e vittoriosa partecipazione al corteo dei compagni biellesi ai quali ha poi indirizzato una lettera in cui si legge fra l'altro: "Compagni come voi onorano il Partito e ci consentono di essere presenti nei maggiori appuntamenti nazionali di lotta... avete la stima e la gratitudine dei dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi e della Commissione di organizzazione centrale che vi ringraziano dal profondo del cuore per aver rappresentato alla grande l'intero Partito all'importante marcia contro la Tav".

29 febbraio 2012