Assemblea indetta dal "Comitato viva la costituzione" di Catania
Schembri denuncia le illusioni costituzionali e invita al fronte unito contro il presidenzialismo
La via maestra è il socialismo

Dal corrispondente della Cellula "Stalin" della provincia di Catania

Nel pomeriggio dell'8 novembre ha avuto luogo l'assemblea indetta dal "Comitato Viva la Costituzione" di Catania. I compagni della cellula "Stalin" sono stati invitati per l'occasione dal presidente dell'ANPI di Catania, Santina Sconza.

All'iniziativa hanno partecipato una trentina di rappresentanti di partiti (PRC, PDCI, Catania bene comune), associazioni e gruppi (movimento studentesco catanese) e sindacati (CGIL).

Gli interventi effettuati dai presenti hanno fatto riferimento alla difesa dell'articolo 138, mentre è risultata ambivalente la posizione sul presidenzialismo. Infatti, contro quest'ultimo sono state avanzate critiche ma anche tesi in suo supporto.

In generale, l'assemblea è stata caratterizzata da interventi che difendevano apertamente e a spada tratta la costituzione, idealizzandola. Vi è stato qualche intervento parzialmente critico nei confronti della Costituzione. Sono state, inoltre, mosse critiche al sindacato per non aver indetto lo sciopero di otto ore, spingendolo a muoversi in autonomia e a non essere un mero appendice dei partiti.

Una rappresentante della CGIL ha preso la parola, invitando i presenti alla mobilitazione per lo sciopero di giorno 15 novembre.

In seguito, il Segretario della cellula "Stalin" della provincia di Catania, Sesto Schembri, ha preso la parola. Durante l'intervento, nato dalla riflessione e sintesi effettuata dal compagno sulla base dell'editoriale "cinquantamila in difesa della Costituzione, ma la via maestra è il socialismo e il potere del proletariato", i presenti sono rimasti silenziosi ad ascoltare e non hanno mosso critiche o commenti.

Il compagno ha sottolineato come il PMLI abbia aderito all'iniziativa nello spirito di fronte unito contro il presidenzialismo e la controriforma costituzionale, sebbene il Partito non condivida i contenuti ideologici e politici dell'appello, né le posizioni sul valore ed il ruolo attuale e storico della Costituzione borghese esaltati, invece, da Rodotà, Landini, Ciotti, Zagrebelsky. Il compagno ha poi chiesto ai presenti qualora sia possibile affermare, dopo le controriforme neofasciste ed il presidenzialismo di Napolitano, che la Carta entrata in vigore nel '48 esista ancora. Aggiungendo che, anche se il "Manifesto" revisionista contribuisca ad incrementare il falso ideologico che si tratterebbe di una Costituzione "sana e robusta", è pericoloso farlo credere gli antifascisti. Il compagno ha poi continuato affermando che, piuttosto, sarebbe necessario ed urgente appellarsi all'innalzamento della combattività della piazza contro il presidenzialismo e il pateracchio democristiano del governo Letta-Alfano. Il compagno ha affermato che, stando alla storia e all'attualità politica italiana, la Costituzione è la "via maestra" che hanno percorso Craxi e Berlusconi, per scalare i vertici delle istituzioni, quella che percorrono i padroni per tagliare i diritti agli operai ed imporre lo sfruttamento selvaggio nelle fabbriche, con turni massacranti. La "via maestra" degli omicidi bianchi, del pareggio di bilancio, che impone il taglio dei servizi sociali; delle guerre di aggressione imperialiste, dell'acquisto degli F35, delle servitù militari (vedi il MUOS e Sigonella), della Bossi-Fini e del massacro dei migranti nel Mediterraneo.

Il compagno ha continuato ribadendo che, qualora la Costituzione fosse spostata a "sinistra", si rimarrebbe comunque nell'ambito del dominio di classe della borghesia, di cui la costituzione è la principale espressione.

La via maestra è il socialismo ed il potere del proletariato ed i marxisti-leninisti continueranno ad unirsi con tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose, contrarie alla "riforma" da destra della Costituzione. Al contempo, essi non verranno mai meno al dovere rivoluzionario e marxista-leninista di denunciare ogni tentativo di spingere le masse anticapitaliste, antifasciste antipiduiste nel pantano della costituzione borghese, capitalista e anticomunista e di propagandare che, per la classe operaia, per tutti gli sfruttati e gli oppressi, per i giovani, la via maestra è il socialismo e il potere politico del proletariato. L'intervento del compagno Sesto si è concluso con la frase di sintesi: "Uniti contro il presidenzialismo, divisi sulla strategia".

27 novembre 2013