In pochi giorni sono oltre 120 le RSU che hanno aderito all'iniziativa
Le RSU si mobilitano per abrogare la “riforma” Fornero
Prossimo appuntamento l'assemblea pubblica del 20 dicembre a Milano

I lavoratori si mobilitano direttamente contro le misure governative che fanno pagare ai lavoratori e pensionati l'attuale, devastante crisi capitalistica. In questo quadro s'inserisce l'importante iniziativa partita dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) della Elettrolux di Susegana, fabbrica di elettrodomestici in provincia di Treviso. Nel mirino dei lavoratori la “riforma” del sistema pensionistico che porta il nome dell'ex ministro del governo Monti, la Fornero.
Conviene ricordare che quella controriforma ha portato il sistema pensionistico italiano a essere uno tra i peggiori di tutta l'Europa. Essa fu approvata dal governo Monti a fine 2011 con il voto favorevole di PD, Pdl, Udc e i partiti dello stesso Monti e di Fini. In un solo colpo ha portato l'età pensionabile a 67 anni sia per gli uomini che per le donne e ha imposto esclusivamente il calcolo contributivo per determinare la quota dell'assegno pensionistico.
Un'altra gravissima misura inclusa in quella controriforma è stato l'innalzamento dell'età contributiva a oltre 42 anni ma con alcune regole che di fatto impediscono di andare in pensione anticipata perché chi ha raggiunto i contributi ma non ha 67 anni perderà il 2% per ogni anno. Per fare un esempio chi ha 42 anni di contributi ma “solo” 62 anni di età si vedrà decurtato l'assegno del 10% (2% per 5 anni).
Come dicevamo la mobilitazione è partita dai lavoratori della Elettrolux e di altre fabbriche della zona che con uno sciopero e un corteo hanno bloccato alcune arterie stradali della provincia di Treviso chiedendo a gran voce lo sciopero generale contro la politica finanziaria del governo Letta-Alfano e, tra le altre cose, il ritiro della controriforma Fornero sulle pensioni. Nonostante i disagi causati, hanno ricevuto grande solidarietà dagli automobilisti.
Quindi da un ordine del giorno approvato dalla RSU aziendale (Cgil, Cisl e Uil) è partito un appello che ha raccolto già l'adesione di oltre 120 RSU di tutta Italia ma anche di singoli aderenti ai sindacati Usb e Cobas. E' stato istituito anche un gruppo su Facebook dal nome “Rsu contro riforma pensioni Fornero”. Il 22 novembre si è tenuta una prima riunione che ha deciso di sviluppare la lotta e di tenere un'assemblea nazionale il 20 dicembre a Milano, nella sede della Provincia, per decidere le iniziative di mobilitazione a sostegno.
Sotto la spinta delle RSU si potrà riaprire la partita sulla controriforma Fornero che invece in parlamento trovò l'approvazione di quasi tutti i gruppi politici. I lavoratori invitano Cgil Cisl e Uil a rilanciare la mobilitazione su questo tema e i sindacati confederali non potranno rimanere a guardare.
Le Rsu chiedono una profonda revisione della legge (ma su Facebook si chiede il suo ritiro in toto) che “sta provocando disastri sulle condizioni dei lavoratori che non riescono più ad andare in pensione, sui giovani che, anche per questo motivo, non entrano nel mondo del lavoro” e non hanno alcuna intenzione di continuare ad accettare “la politica del fare pagare i costi della crisi ai pensionati e ai lavoratori, senza mai intervenire sulle grandi ricchezze e i possessori di grandi rendite finanziarie”. Una politica che genera nuove ingiustizie e allarga la forbice tra i più ricchi e i più poveri.
Tra le principali rivendicazioni delle RSU ci sono la salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni e limiti alle pensioni d’oro. Si chiede maggiore flessibilità in uscita, il ripristino dei vecchi requisiti, 65 anni per gli uomini, 60 per le donne e i 40 anni di contributi per l’accesso alla pensione di vecchiaia e di anzianità in particolare per coloro che hanno iniziato a lavorare in età precoce e per i lavori usuranti, il superamento delle attuali sostanziali sperequazioni per le donne, la garanzia di una pensione dignitosa per i giovani, i precari e i migranti e si chiede una profonda revisione dell’attuale giungla dei fondi integrativi.

4 dicembre 2013