I pestaggi “democratici” della polizia di Renzi e Alfano

Roma, 12 aprile, manifestazione nazionale dei movimenti, e 16 aprile, sgombero dell'occupazione di Via Baldassare Castiglione a Montagnola. Il governo Renzi reprime con inaudita violenza i manifestanti. La vicinanza delle date, il luogo, la Capitale, le inaccettabili “teorizzazioni” della liceità “democratica” e costituzionale della violenze contro i manifestanti inermi, la difesa a spada tratta degli agenti responsabili delle violenze delineano la strategia governativa di violenta repressione del conflitto sociale. E' il ministro dell'Interno Angelino Alfano a rivendicare la necessità e liceità della repressione. Non gli basta criminalizzare la protesta e giustificare le manganellate e i feriti tra i manifestanti, minaccia un ulteriore giro di vite neofascista con la proibizione ai cortei dell'”accesso al centro storico delle città ”. Proibire le manifestazioni di piazza, negare loro spazi di agibilità e visibilità, soprattutto nella Capitale, soffocarle con la violenza: come durante il ventennio fascista. Questo è il vero volto di Matteo Renzi, la reincarnazione moderna e tecnologica di Berlusconi e Mussolini.
 
 

23 aprile 2014