A Milano, capitale della Resistenza, la più grande e importante manifestazione
Celebrato il 25 Aprile nelle piazze di tutta Italia
Napolitano: "No al cieco e acceso scontro, si proceda alla riforma della Costituzione". Fischiati La Russa, Maroni, Moratti e Bersani. Diffuso da Milano a Catania l'appello del PMLI per un nuovo 25 Aprile per liberarsi del nuovo Mussolini. A Milano oltraggiato con simboli neofascisti un monumento alla Resistenza. Nel capoluogo lombardo i neofascisti danneggiano la serratura della Sede del PMLI
Intimidazione della polizia al PMLI a Varese e provocazione a Pesaro. A Milano il Ppartito attira manifestanti di ogni età e la "scorta" di un drappello di poliziotti in tenuta antisommossa. A Nnapoli il PMLI organizza un presidio riuscitissimo

Quest'anno, 66° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, la manifestazione nazionale si è svolta a Milano, capitale della Resistenza, dove oltre 60 mila manifestanti hanno dato vita ad un combattivo corteo.
Nonostante ai rappresentanti delle istituzioni e ai leader di Partito sia stato impedito di prendere la parola per evitare contestazioni da parte dei manifestanti, fischi meritatissimi e assordanti non sono mancati, anche questa volta, per la neopodestà Letizia Moratti, PDL, che è dovuta scendere dal palco al grido di "fascista!" e "vergogna!", ma anche per il leader dell'opposizione di sua maestà, Pierluigi Bersani, che si pavoneggiava in piazza solo per fare campagna elettorale. Contestazione al grido di "Fascisti, fascisti" sono state riservate anche per presidente della provincia di Milano, Guido Podestà (PDL).
A colorare il grande corteo c'erano invece tante bandiere rosse della CGIL, della Fiom del PMLI e delle mille associazioni del fronte unito referendario. Oltre a operai e pensionati, massiccia è stata, anche quest'anno, la presenza dei giovani. Nelle settimane precedenti tra assemblee e lezioni autogestite, gli studenti medi hanno discusso su cosa ha significato la Liberazione da Mussolini allora e di cosa significa una nuova Liberazione da Berlusconi oggi, in una scuola dove si parla di censura dei libri di testo considerati "comunisti", dove la storia e l'educazione civica sono così tagliati da non permettere lo studio della Resistenza (principale bersaglio degli attacchi di Gelmini & co.) o gli articoli della Costituzione come quello che vieta l'apologia di fascismo e che, guarda caso, proprio da questo governo viene preso di mira.
Tornando alla grande manifestazione, importante per far rivivere gli ideali che animavano gli eroici partigiani, è stato l'apporto, peraltro sempre più consistente e combattivo alle lotte e alle manifestazioni contro il regime neofascista, dei migranti. La stessa frase che il senatore e ministro ultraxenofobo e razzista riservò agli immigrati: "Bossi, Maroni, Berlusconi Fora da i ball!" campeggiava su uno striscione con la firma "Immigrati autorizzati".
Dal palco di Piazza Duomo il neo Presidente dell'ANPI provinciale ha illustrato l'appello del Congresso "che sarà sottoposto per la firma a tutti i cittadini, affinché al mercato della Loggia venga effettivamente riconosciuto il ruolo che le spetta di 'Sacrario della libertà', contro ogni ipotesi di stravolgimento del suo fondamentale significato".
La delegazione del PMLI, guidata dal compagno Angelo Urgo e composta da militanti e simpatizzanti di Milano e provincia e delle province di Bergamo, Varese e Pavia, ai quali si sono aggiunti i compagni piemontesi dell'Organizzazione di Biella, per la qualità delle parole d'ordine scandite e per le canzoni partigiane proposte, tra cui Bella Ciao, Fischia il Vento, Bandiera Rossa, La Brigata Garibaldi, ha attirato a sé molti manifestanti, suscitando applausi e saluti a pugni chiusi al suo passaggio, nonché le "attenzioni" non gradite di un drappello di poliziotti in tenuta antisommossa che si schierava provocatoriamente sempre sul marciapiede al lato della delegazione.
I marxisti-leninisti non si sono lasciati intimidire portando a termine la loro missione e a niente è valsa neanche la vile azione dei neofascisti che nella notte tra il 24 e il 25 avevano danneggiato la serratura della Sede milanese del PMLI, pensando forse di sabotare la nostra presenza alla manifestazione nazionale per il 66° anniversario della Liberazione.
Altri tentativi di intimidazioni ai danni del Partito si sono avuti in altre città. A Varese, dopo la manifestazione, i militanti del PMLI che si stavano dirigendo a Milano in auto sono stati bloccati dalla polizia. L'accaduto è stato denunciato da un comunicato del Comitato lombardo del PMLI. A Pesaro la Digos ha identificato un militante del PMLI durante la manifestazione, immediatamente dopo che questi aveva lanciato Bella Ciao, imitato da un folto gruppo di manifestanti. A Gabicce Mare (Pesaro) è addirittura intervenuto il neopodestà piddino in persona che durante la manifestazione si è avvicinato a un nostro compagno per intimargli di non diffondere i volantini sul 25 Aprile.
A tutti i compagni colpiti da questi vili atti di intimidazione è stata espressa solidarietà fraterna e militante dal Partito, con in testa il Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi.

Da Nord a Sud: viva gli eroici partigiani! Il PMLI in piazza tra le masse antifasciste
Tante le iniziative nel resto della Lombardia e d'Italia: l'ANPI di Brescia ha organizzato 50 manifestazioni in altrettanti Comuni nel tentativo di "isolare le iniziative che chiedono l'omologazione tra vittime e carnefici, che riabilitano i totalitarismi, ribadendo l'assoluta contrarietà all'abolizione della norma transitoria che vieta la ricostituzione del Partito fascista". Il Direttivo Provinciale ANPI di Como ha invece deciso di dedicare idealmente la giornata del 25 Aprile 2011 alla memoria del pacifista antimperialista Vittorio Arrigoni, chiedendo che la sua figura sia ricordata in tutte le sezioni. A Bergamo i marxisti-leninisti hanno portato in piazza un cartello con le parole d'ordine del PMLI e la bandiera del Partito. Partecipato corteo per il centro anche a Varese dove al termine della grande giornata di lotta si è verificata l'intimidazione mirata della polizia alla delegazione del PMLI presente in piazza. A Padova, nonostante il divieto dell'amministrazione comunale in mano al PD di esporre le insegne di Partito, i compagni dell'Organizzazione di Camposampiero hanno svolto un volantinaggio. A Biella i compagni del PMLI hanno tributato gli onori ai partigiani biellesi, deponendo davanti al monumento una corona di garofani rossi con la scritta in caratteri dorati "i marxisti-leninisti biellesi ai partigiani caduti".
A Modena i marxisti-leninisti delle province di Modena e di Reggio Emilia hanno partecipato al corteo e rotto il clima di unità e condivisione sintetizzato nello slogan "il 25 Aprile festa di tutti" voluto dalle istituzioni, diffondendo l'editoriale sulla Liberazione, nonché gli importanti discorsi di Saluto e conclusione pronunciati dal compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, alla 3³ Sessione plenaria del 5° CC del PMLI, l'editoriale per il 34° compleanno del PMLI e il documento sui giovani presentato dal Responsabile del lavoro giovanile, Federico Picerni, e adottato dal CC il 3 aprile. A Savarna l'Organizzazione di Ravenna del PMLI ha partecipato alla posa dei fiori sui cippi in ricordo dei partigiani combattenti e partecipato al corteo. A Rimini una partecipata manifestazione alla quale hanno preso parte le masse antifasciste e anche i turisti. Due ex-partigiane di Modena hanno chiesto di essere fotografate con la bandiera del PMLI "che è la più bella tra tutte le altre", portata dalla Cellula "Stalin" di Rimini.
A Urbino (Pesaro Urbino) erano presenti compagni dell'Organizzazione di Rufina del PMLI che si trovavano in loco e hanno portato in questa piazza per la prima volta le bandiere del Partito, suscitando grande interesse tra gli antifascisti presenti in manifestazione, tra cui alcuni militanti del PRC.
Manifestazione anche a Forlì dove sono state deposte corone d'alloro ai lampioni ai quali venivano impiccati i partigiani. Il PMLI spiccava tra i manifestanti per aver portato in piazza il rosso, presente nei corpetti e nella bandiera del Partito, l'unica presente alla commemorazione.
A Firenze il PMLI è stato l'unico Partito presente con le insegne all'appuntamento in Piazza dell'Unità all'iniziativa istituzionale. Il berlusconino sindaco Matteo Renzi (PD) s'è dovuto sorbire sonore contestazioni da alcuni manifestanti contro l'ordinanza che permette ai negozi di rimanere aperti il 1° Maggio. Sia a questo appuntamento che a quello pomeridiano con "Firenze antifascista" il Partito ha cantato Bella Ciao.
A Fucecchio (Firenze) un corteo si si è concluso davanti il monumento ai caduti, dove i marxisti-leninisti hanno diffuso l'editoriale sul 25 Aprile. A Rufina (Firenze) sono state organizzate varie celebrazioni culminate nella manifestazione territoriale del 25 Aprile. A Borgo San Lorenzo (Firenze) è cresciuta la partecipazione alla manifestazione rispetto agli anni passati, grazie alla presenza di molti giovani antifascisti. Un partigiano ha ringraziato il PMLI per avere lanciato Bella Ciao durate la manifestazione.
A Prato i marxisti-leninisti durante la manifestazione hanno diffuso l'editoriale sul 25 Aprile e cantato canzoni partigiane inseme ai compagni di base di PRC, PDCI e di una parte del PD.
Commemorazioni nei luoghi storici della Resistenza organizzate dall'ANPI a Roma: da Porta San Paolo a via Rasella, alle Fosse Ardeatine. Fischiato ripetutamente l'assessore ai beni culturali del Comune di Roma, Dino Gasperini, FLI, che con fascia tricolore stava per avvicinarsi ai microfoni sul palco di Porta S. Paolo. Il PMLI era presente con la bandiera del Partito. Sono stati diffusi l'editoriale per il 25 Aprile e diverse copie de Il Bolscevico.
A Civitavecchia (Roma) l'Organizzazione locale del PMLI, sfidando l'oscuramento nel quale ci vogliono costringere destra e "sinistra" borghese ha sventolato la bandiera del Partito.
Nonostante la mancanza di iniziative ufficiali, a Napoli i marxisti-leninisti delle Cellule "Vesuvio Rosso" di Napoli e "25 Aprile 1945" di Melito hanno promosso un riuscito presidio antifascista a Piazza Montesanto, luogo simbolo dell'antifascismo partenopeo che per il 25 Aprile veniva colorata di rosso dalle bandiere del PMLI e dai suoi manifesti. A Lecce i marxisti-leninisti hanno cantato a squarciagola "Bella Ciao", seguiti da alcuni manifestanti e diffuso l'editoriale.
A Catania grande successo delle 2 manifestazioni provinciali, il corteo della mattina nel capoluogo e il presidio del pomeriggio davanti al lager per migranti di Mineo in provincia, organizzate da CGIL, ANPI e rete antirazzista con il contributo della Cellula "Stalin" del PMLI. I marxisti-leninisti hanno portato alle manifestazioni un'auto addobbata con le bandiere e i manifesti del Partito e nel pomeriggio hanno fraternizzato con i migranti reclusi. A Palermo la ricorrenza è stata ricordata al Giardino Inglese dove è stato esposto lo striscione "La resistenza continua". A Troina (Enna) è stato diffuso l'editoriale. A Torino maratona musicale. Altre iniziative a Genova (corteo serale con partenza e arrivo in Piazza Alimonda) e Bologna. Anche a Parma celebrazioni movimentate con il sindaco di "centro-destra", Pietro Vignali sonoramente contestato dopo che nei giorni scorsi aveva concesso una sala del Comune all'organizzazione di estrema destra "Casapound". Il "Popolo Viola" ne chiede da mesi le dimissioni. I simpatizzanti di Parma e provincia del PMLI hanno diffuso l'editoriale sul 25 Aprile. Altre iniziative, alcune che si protrarranno fino al 1° Maggio, si sono svolte in tanti piccoli e medi centri della penisola.

Gli oltraggi alla Resistenza e la posizione del PMLI
Non possiamo dimenticare che è stato anche un 25 Aprile sfregiato, come era del resto prevedibile visto che ci troviamo in pieno regime neofascista, piduista, mafioso e guerrafondaio. A Roma sono comparsi osceni manifesti con squadracce fasciste e fasci littori come punti esclamativi. Nella notte tra il 24 e il 25 un altro vigliacco oltraggio vandalico è stato messo a segno a Milano, dove una lapide commemorativa della Resistenza nel quartiere Crescenzago, è stata imbrattata con il simbolo di "Forza Nuova".
A vomitare odio anti-partigiano dinanzi alle telecamere ci ha pensato il becero leghista Mauro Borghezio: "fosse per me abolirei il 25 aprile" (il 19 febbraio scorso senza pudore aveva detto: "Fosse per me, abolirei anche il primo maggio").
Ma l'affronto più grande è stato quello del presidente della Camera, il fascista ripulito Gianfranco Fini, che in mattinata dal campo coloniale di Herat, in uniforme militare, ha spacciato la missione di guerra imperialista in Afghanistan come esempio di liberazione dei popoli. Il tutto, in perfetta sintonia con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che a Roma si apprestava a celebrare un 25 Aprile tutto parate militari e "memoria condivisa", spalleggiato dai discorsi patriottardi e guerrafondai dei ministri fascio-leghisti La Russa e Maroni. Per fortuna, nonostante il rigido apparato di sicurezza che prevedeva di tenere a debita distanza le masse popolari da Piazza Venezia, non sono mancati i fischi dei passanti ad accogliere il ministro della Difesa durante il suo discorso all'"Altare della Patria", un discorso nel quale ci mancava poco che dicesse che la Resistenza l'hanno fatta Badoglio e i repubblichini di Salò. Fischi che hanno accomunato anche Maroni e gli esponenti della giunta del neopodestà Gianni Alemanno.
Imperturbabile, con l'elmetto ben calzato, il Presidente concludeva il suo discorso con un vergognoso "Viva le forze armate!", proprio nel momento in cui si apprestano al bombardamento della Libia, e non prima di aver nuovamente sentenziato "si proceda alla riforma della Costituzione".
E non è certo un caso se, confortato da quest'orgia di interventismo guerrafondaio, Berlusconi, il quale notoriamente ama comparire 364 giorni l'anno a mano alzata da ogni balcone televisivo, tranne si intende il 25 Aprile quando si rende irreperibile, all'alba del giorno dopo poteva dare l'ordine alle forze armate dell'imperialismo italiano: "Bombardare la Libia!".
Per fronteggiare quest'orgia istituzionale neofascista e guerrafondaia, il PMLI ha diffuso nei cortei e in piazza l'appello per un nuovo 25 Aprile per liberarsi del nuovo Mussolini, nell'augurio che questo 66° Anniversario della Liberazione segni un passo importante per creare il più largo fronte unito per raggiungere questo obiettivo. Ognuno poi farà la sua strada e il PMLI non rinuncerà a proseguire la lotta per il suo obiettivo strategico dell'Italia unita, rossa e socialista!
Viva il 25 Aprile! Viva la Resistenza! Viva i gloriosi partigiani!

28 aprile 2011