Convenuti a Roma da tutt'Italia
Più di 40mila in piazza per la ripubblicizzazione dell'acqua
I lavoratori Publiacqua di Firenze denunciano le vessazioni da parte dell'azienda perché sostengono la gestione pubblica dell'acqua. Folta rappresentanza No Dal Molin. Uno striscione contro il G8 della Maddalena
Molto attiva la delegazione del PMLI diretta da Federico
Sabato 1° dicembre in oltre 40mila sono scesi in piazza nella capitale. Una grande manifestazione che ha visto rappresentati ogni Regione d'Italia e quanti si oppongono alla privatizzazione del bene più essenziale, l'acqua. Hanno potuto raggiungere Roma soltanto in pullman in quanto la trattativa nazionale aperta con Trenitalia si era rapidamente conclusa per l'insostenibilità dei costi proposti dalla Spa. "A proposito di società di capitali che smettono di fornire servizi pubblici", hanno stigmatizzato in un comunicato stampa gli organizzatori del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua che raggruppa 70 associazioni e reti nazionali e circa mille comitati territoriali.
Nonostante il boicottaggio e nonostante i lunghi ed estenuanti viaggi per partecipare alla giornata di lotta, come quello degli aderenti al Forum provinciale dei movimenti per l'acqua della provincia di Palermo o come il combattivo Comitato "no-priv" di Castelbuono, il corteo è pienamente riuscito. Animato e colorato con tante gocce d'acqua di cartone, da una selva di cartelli contro gli inceneritori, le "grandi opere" e la proliferazione di centrali termoelettriche e di rigassificatori e da decine di decine di gonfaloni in rappresentanza di quelle amministrazioni locali che in questi mesi hanno appoggiato una legge d'iniziativa popolare contro la privatizzazione dei beni comuni, il lungo serpentone di manifestanti partito da piazza della Repubblica è giunto in piazza Farnese, dove si è svolto uno spettacolo teatrale di Stefano Lucarelli e il concerto di Rodolfo Maltese e i Funkallisto.
I lavoratori Publiacqua di Firenze hanno denunciato le vessazioni cui li sottopone l'azienda per il loro sostegno alla battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico e per le critiche alla gestione della società. Erano presenti anche l'Arci, la Cgil-Fp, i Cobas, Attac, Prc, centri sociali romani, il Coordinamento collettivi universitari, ecc. Si poteva leggere uno striscione di denuncia della riunione imperialista del G8 alla Maddalena, in Sardegna, in programma l'anno prossimo.
Molto attiva la delegazione del PMLI, che comprendeva militanti e simpatizzanti dalla Lombardia, dal Lazio e dalla Puglia, diretta dal compagno Federico di Roma. I marxisti-leninisti hanno approntato nella piazza del concentramento dei manifestanti un banchino di propaganda, ormai una rossa tradizione, che ha riscosso interesse e che ha visto la vendita di molte copie de Il Bolscevico, di opuscoli e di libri editi dal PMLI. È stato diffuso in centinaia di copie un volantino con la Piattaforma rivendicativa del Partito sull'acqua, estrapolata dal documento dell'Ufficio politico del 21 giugno 2005 e ancora attualissima. Nei tanti colloqui in piazza, più del solito, abbiamo potuto registrare che la linea di massa del PMLI è evidentemente capace anche in queste situazioni di suscitare approvazione, nonostante i manifestanti non fossero in maggioranza dichiaratamente comunisti.
Ci hanno tra gli altri raccontato la loro battaglia gli attivisti dell'Arci di Isernia che lottano contro la linea sullo smaltimento dei rifiuti delle istituzioni molisane. Un giovanissimo simpatizzante romano del Partito ha tenuto la bandiera del PMLI nel tratto conclusivo del corteo.
"Senza beni comuni come l'aria e l'acqua non possiamo vivere: sono diritti fondamentali degli esseri umani fin dalla nascita e non si possono ridurre a merce" ha affermato il missionario comboniano Alex Zanotelli, molto attivo nella battaglia per la ripubblicizzazione del sistema idrico in Italia e a Napoli in particolare.
È stata diffusa una condivisibile (sebbene non contenga l'abrogazione della legge Galli del '94) piattaforma rivendicativa in tre punti:
1) "Una moratoria immediata contro tutte le privatizzazioni". Quella che riguarda l'acqua, della durata di un anno, è stata approvata alla Camera lo scorso giugno come emendamento al decreto Bersani sugli affidamenti del servizio idrico a società per azioni, ora è stata inserita nel decreto fiscale collegato alla Finanziaria al Senato all'art. 26-ter (disposizioni in materia di servizi idrici). Servirebbe, spiegano i promotori, a "bloccare tutti gli affidamenti per un anno o fino a quando ci sarà una nuova normativa sulla gestione del servizio idrico" e, precisano, "non parliamo di poca roba, perché su 91 Ato titolari degli affidamenti, ad oggi 27 non hanno ancora affidato il servizio ed è quello che può fare la differenza per evitare che il processo di privatizzazione giunga ad un punto irreversibile, oltre il quale diventa sempre più complicato realizzare la ripubblicizzazione".
2) "L'Immediata approvazione della legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua" (406.626 firme consegnate), che ha iniziato il suo iter di discussione il 3 ottobre presso la Commissione Ambiente della Camera, entrando in rotta di collisione con il famigerato Ddl Lanzillotta che punta alla privatizzazione selvaggia di tutti i servizi pubblici essenziali.
3) "Una grande opera pubblica: ristrutturare le reti idriche" garantendo la "gestione pubblica e partecipata dei lavoratori e delle comunità locali".
A questi punti si sono aggiunte le forti critiche al governo Prodi e alla sua scellerata finanziaria. In particolare si rivendica l'abrogazione di alcuni punti capestro come "l'art. 87 che dichiara di voler porre limiti alla costituzione e alla partecipazione in società da parte delle Amministrazioni pubbliche aprendo la porta a processi di ulteriore e forte esternalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici". Esso prevede che "al fine di tutelare la concorrenza e il mercato, le AA.PP. non possano costituire società né assumere o detenere partecipazioni, anche minoritarie, in società aventi per oggetto la produzione di beni o servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali". "È evidente - spiegano gli organizzatori della manifestazione romana - che questo provvedimento incentiva una progressiva esternalizzazione/privatizzazione dei servizi pubblici, perché si continua a non definire cosa si intende per servizi di interesse generale e quali siano le finalità istituzionali delle AA.PP. mentre si rende possibile la costituzione di società di capitali per gestire servizi di interesse generale. Con questo provvedimento, ad esempio, gli Enti locali possono costiture una s.p.a. per gestire gli asili nido e nello stesso tempo privatizzare totalmente le aziende che gestiscono acqua, energia, rifiuti, ecc".
Come "Il comma 5 dell'art. 85 che dispone la riduzione dei componenti degli organi societari delle società in mano pubblica, salvaguardando le aziende quotate in mercati regolamentati. Non è difficile non vedere qui un'ulteriore spinta all'andata in Borsa delle spa pubbliche e miste". Come l'emendamento all'art. 15 presentato al Senato dalla maggioranza che ridefinendo gli ATO con il puro e semplice passaggio delle funzioni alle province, cancella ogni riferimento ai bacini idrografici ed esautora il ruolo dei comuni.
Ai membri della delegazione del PMLI è giunta una lettera di ringraziamenti da parte della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC nella quale "i dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi" elogiano tutte le compagne e i compagni, specie quelli "che hanno fatto il viaggio più lungo", perché grazie a tutti loro tra l'altro "i manifestanti convenuti da tutt'Italia hanno potuto constatare che il nostro Partito non ha alcun problema a collaborare con tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose che sono a favore della ripubblicizzazione dell'acqua".

5 dicembre 2007