Ecco il "nuovo" modo di governare del Movimento 5 Stelle
Sindaco grillino licenzia l'assessore perché incinta

A Mira, comune limitrofo a Venezia che conta circa 40mila abitanti, la nuova amministrazione grillina, guidata dal 2012 dal sindaco Alvise Maniero, si è clamorosamente smascherata, qualche giorno fa, suscitando non poche proteste tra la base del Movimento 5 Stelle e le masse popolari della città.
Roberta Agnoletto, avvocato ma soprattutto assessora allo Sport e all'Ambiente ha ricevuto una sorta di preavviso dal sindaco stesso che dal 30 marzo poteva rimanere a casa perché incinta, visto che lo stato di gravidanza risultava incompatibile con la sua funzione. La reazione della Agnoletto è stata di incredulità: "sono davvero molto dispiaciuta, non me l'aspettavo, me l'ha comunicato la presidente del Consiglio Serena Giuliato (del Movimento 5 Stelle, ndr) su ordine del sindaco: mi toglierà la delega dal 30 marzo perché aspetto un bambino e secondo il sindaco non sarò in grado di svolgere, perché incinta, i compiti previsti. Davvero, non me l'aspettavo: questa situazione mi mette angoscia e malessere".
Secondo la maggioranza grillina di giunta, invece, l'assessora verrà sostituita perché "poco presente", una formula generica poco convincente, ma poi precisata dal sindaco Maniero che ha parlato di assessori che devono portare avanti il programma evidenziando, senza mai citare la Agnoletto, che "per questo la loro nomina e le loro deleghe sono conferite e modificate (o revocate) dal Sindaco, che deve decidere (cosa tutt'altro che semplice) se, come e quanto ciascuno sia la persona adatta al ruolo di grande responsabilità che ricopre, per rispondere alle necessità di tutti i cittadini".
Una gestione autoritaria e reazionaria quella grillina di Mira che ha destato, fin dall'insediamento di Maniero al Comune, molte perplessità: dal silenzio sullo strumento più propagandato dal M5S, ossia il referendum che doveva risolvere la questione di Mira come Città Metropolitana, con un perentorio "no" del neopodestà a dare il via alle votazioni, fino allo scoppio della cosiddetta "parentopoli dei poveri", una locuzione-sfottò con la quale le masse hanno criticato la presenza della fidanzata di Maniero come consigliere, nonché quella di due consiglieri di maggioranza marito e moglie fino alle critiche per la presidenza del Consiglio comunale dove è stata scelta la convivente del primo eletto in un Consiglio comunale della provincia, leader del movimento a livello locale. Fino al mantenimento del gettone di presenza e il "no" questa volta alla decurtazione dello stipendio come invece demagogicamente annunciato da Grillo, Casaleggio e compagnia. In ultimo, la lettera di licenziamento dell'assessore Agnoletto con invito a rimanere a casa perché incinta: un provvedimento a dir poco reazionario che contravviene al diritto per le donne di rimanere al lavoro anche con una gravidanza.
Alle prime prove di governo locale, il Movimento 5 Stelle si sta rivelando tutt'altro che una bandiera del "nuovo che avanza", ma al pari degli stessi partiti della "sinistra", del centro e della destra del regime neofascista pronto a violare i diritti basilari delle donne, rinchiudendosi nella più preoccupante e retrograda concezione oscurantista delle masse femminili.

27 febbraio 2013