64a Assemblea generale dell'Onu
Ahmadinejad: "è finita l'era del pensiero capitalista e dell'imposizione delle convinzioni di uno sull'intera comunità internazionale"
Gheddafi: Il Consiglio di sicurezza è il "Consiglio del Terrore". In Palestina un solo Stato: "Isratine"

Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon aveva aperto il 23 settembre i lavori della 64ª Assemblea Generale invitando i suoi membri a collaborare davanti a sfide comuni come il clima, il nucleare e la povertà. "Se c'è mai stato un buon momento per agire con un rinnovato spirito multilaterale, è questo" ha dichiarato alla platea costituita da oltre 120 capi di Stato e di governo. Un'apertura dei lavori in sintonia col discorso del presidente americano Barack Obama che dalla tribuna dell'Onu ha ripetuto il ritornello "oggi comincia una nuova era segnata dall'impegno a perseguire interessi comuni nel rispetto reciproco". Detto con altre parole si intende che l'imperialismo americano, tramortito dalla pesante crisi economica nel suo ruolo guida, tenta di porre un argine alla caduta e chiama le altre potenze imperialiste concorrenti a un lavoro di squadra nel quale il pallino del comando resti comunque in mano a Washington.
"Ognuno deve assumersi dirette responsabilità, perché noi non possiamo fare tutto da soli, anche se siamo stati accusati di aver agito da soli sulla scena mondiale", ha ripetuto Obama tentando di cancellare, con quel "siamo stati accusati", dei misfatti imperialisti Usa sotto il doppio mandato presidenziale di Bush che sostanzialmente continuano sotto la sua amministrazione.
Una diversa visione ha espresso il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad che nel suo intervento ha sostenuto che "è finita l'era del pensiero capitalista e dell'imposizione delle convinzioni di uno sull'intera comunità internazionale". Ahmadinejad ha attaccato il capitalismo "che è iniquo in sé", e è arrivato alla fine del suo cammino e ha sostenuto che "non è possibile che una piccola minoranza domini la politica, l'economia e la cultura mondiale".
Il presidente iraniano ha tra l'altro denunciato che "le forze straniere spargono guerra, sangue, aggressione, terrore e intimidazione in Iraq e in Afghanistan" e ha accusato il governo sionista di essersi reso responsabile di "politiche inumane contro i palestinesi". "Come è possibile - ha sostenuto Ahmadinejad - che i crimini commessi dagli occupanti contro donne e bambini indifesi, e la distruzione delle loro case, delle loro fattorie, dei loro ospedali, e delle loro scuole, siano sostenuti indiscriminatamente da certi governi che allo stesso tempo sottopongono gli oppressi a un blocco che nega loro i bisogni fondamentali, come il cibo, l'acqua e le medicine, e porta al genocidio?".
In alcune interviste concesse al suo arrivo negli Usa Ahmadinejad aveva tra l'altro affermato: "Dove ha avuto luogo l'Olocausto? Chi sono i responsabili? La colpa è delle potenze occidentali o dei palestinesi? E allora perché questi ultimi devono pagare al posto degli altri?. (...) Noi accettiamo il punto di vista degli europei, secondo i quali i nazisti sono stati responsabili di crimini durante la seconda guerra mondiale. Ma chi deve pagarne le conseguenze? I palestinesi?".
Quanto alla questione del diritto iraniano di sviluppare il nucleare civile, dalla tribuna dell'assemblea generale dell'Onu ha ripetuto che "l'Iran resisterà alle intimidazioni e continuerà a difendere i propri diritti" per accedere al nucleare civile. Ha accusato alcune potenze di "esercitare pressioni politiche ed economiche contro l'Iran", e denunciato che "queste stesse nazioni producono armi di nuova generazione e possiedono stock di armi che nessuna organizzazione internazionale sorveglia".
Il presidente iraniano ha concluso il suo intervento sottolineando che l'Iran è pronto a stringere "calorosamente tutte le mani tese con onestà verso di noi".
Fra gli altri interventi all'apertura dei lavori dell'assemblea registriamo quallo del leader libico Muhammar Gheddafi che ha definito l'attuale Consiglio di Sicurezza dell'Onu il "Consiglio del Terrore" poiché a suo avviso difende una sorta di "feudalismo politico", è in mano a un gruppo di Stati più potenti degli altri, non è democratico e non rispetta i principi di eguaglianza tra tutte le nazioni. Ha inoltre fatto riferimento a una sua vecchia proposta del 2004 sulla questione palestinese, la creazione anziché di due Stati uno a fianco dell'altro, di uno solo chiamato "Isratine", da Israele e Palestina.

30 settembre 2009