Contro il pugno di ferro della repressione fascista e della logica criminale delle discariche e degli inceneritori, imposta con metodi dittatoriali dal trio Berlusconi, Bertolaso e Bassolino
Oltre 7 mila in corteo per le strade di Chiaiano e Marano per dire No alla discarica e all'occupazione militare del territorio
Il PMLI, unico Partito presente, insieme alle masse respinge l'aggressione poliziesca. Usati gas lacrimogeni Cs
Vigliacche azioni di terrorismo e proditorie cariche delle "forze dell'ordine" prima e dopo la manifestazione
Dal nostro corrispondente della Campania
Sabato 27 settembre migliaia di manifestanti insieme alle popolazioni di Chiaiano e Marano con i loro "Comitati per la difesa della Salute e l'Ambiente" sono scesi nuovamente in piazza a manifestare contro la realizzazione della mega-discarica nelle cave di Chiaiano e per ribadire il proprio NO allo scempio ambientale e sanitario nell'unico polmone verde della città partenopea.
La manifestazione-jatevenne day, a carattere nazionale, ha visto
oltre 7.000 partecipanti insieme ai comitati venuti da molte parti della Campania (Giugliano, Acerra, Terzigno, Ponticelli) e a realtà nazionali come i No Dal Molin di Vicenza. Sono scesi in piazza migliaia di napoletani e soprattutto abitanti di Chiaiano e di Marano.
Durante e per tutto il lungo corteo i manifestanti hanno lanciato numerosi slogan per la raccolta differenziata, contro gli inceneritori e le discariche, bersagliati con cori il neoduce Berlusconi, Bassolino e Bertolaso. Grande ed esemplare è stata la combattività delle donne, dei bambini e degli anziani di Chiaiano e Marano che ininterrottamente gridavano a squarciagola contro la politica neofascista del governo sui rifiuti.
Il successo della manifestazione non era scontato, dopo 5 mesi di resistenza popolare, dopo le criminali violenze della polizia a maggio, la cappa asfissiante dell'occupazione militare del territorio e gli arresti. Nonostante questo clima i manifestanti hanno dimostrato ancora una volta che nulla fermerà la grande determinazione popolare a combattere contro il regime del neoduce Berlusconi e le nere istituzioni locali, tutte dirette dalla "sinistra" borghese, che vogliono avvelenare un territorio e far morire le popolazioni di gravi malattie e tumori. Dunque una nuova risposta al trio Berlusconi, Bertolaso e Bassolino che, come ai tempi del boia Mussolini, se ne fregano della piazza e della volontà popolare attuando le loro scellerate e criminali politiche sulla questione rifiuti, imponendo nei fatti una vera e propria dittatura fascista e repressiva ai danni di intere collettività della Campania. Tutto ciò mentre la propaganda dei media di regime avalla le bugie di Berlusconi sulla cessata emergenza rifiuti e l'avvio della raccolta differenziata porta a porta e sparge fiumi di inchiostro contro chi lotta. In realtà l'obbiettivo di questi governanti borghesi e neofascisti è creare discariche e inceneritori per realizzare nuovi profitti per i padroni.

Aggressione squadristica al corteo
Verso le ore 20 la manifestazione è arrivata in via Cupa del Cane. La strada che collega alla cava è completamente bloccata da un ingente schieramento di "forze dell'ordine" in assetto antisommossa e con blindati. Peraltro gli abitanti dei palazzi erano totalmente tenuti in ostaggio. A questo punto i rappresentati dei comitati, insieme al sindaco di Marano, Domenico Perrotta, chiedono che una delegazione di almeno 50 cittadini entri nella cava, un fatto simbolico ma fondamentale per la giornata di lotta. Da parte dei dirigenti della Questura, dopo essersi consultati con chi li comanda e con Bertolaso, arriva un secco rifiuto a far entrare nella cava la delegazione dei comitati, ed ecco che gli squadristi del governo del neoduce Berlusconi e del fascio-leghista Maroni sfoderano i manganelli contro i manifestanti, caricando con furia selvaggia donne e anziani, lanciando anche lacrimogeni Cs (quelli di Genova-G8). I manifestanti si sono difesi, creando barriere e blocchi per tutelare il riflusso del corteo. In tarda serata si conteranno almeno dieci feriti tra cui un ragazzo con la caviglia fratturata. Una ragazza è stata fermata e portata in Questura.
Prima che iniziasse la manifestazione si è verificata un'azione degna di un regime fascista imperante, come quello di Berlusconi. Una vera e propria operazione "antiterrorismo" è stata condotta dai carabinieri in Largo San Rocco a poche centinaia di metri dal centro sociale "Insurgencia". Quattro volanti hanno bloccato il camion che trasportava le protezioni e le coreografie per il corteo, gommapiuma e plexiglas. Una decina di militari, pistole e mitragliette in pugno, hanno bloccato il traffico e fermato il camion. I carabinieri hanno puntato mitra e pistole ai conducenti del camion facendoli scendere dal mezzo. Dopo l'identificazione hanno posto in stato di fermo i 3 attivisti del centro sociale. A questi giovani è stata espressa la solidarietà militante dei marxisti-leninisti.

Il ruolo del PMLI
Come detto sopra, alla manifestazione ha partecipato con cartello e bandiere dei Maestri e del Partito (sacrificando la manifestazione della mattina indetta dalla Cgil contro il governo Berlusconi) una delegazione di marxisti-leninisti, diretta dal compagno Franco Di Matteo, Responsabile del Partito per la Campania.
La delegazione era formata da compagne e compagni militanti e simpatizzanti di Napoli, Melito di Napoli, oltre che dai generosi e combattivi simpatizzanti di Buonalbergo (Benevento). Le nostre compagne e i nostri compagni ancora una volta non hanno fatto mancare alle masse popolari di Chiaiano e Marano tutto il loro apporto, coraggio e determinazione a lottare al loro fianco contro i devastatori dell'ambiente, della salute e contro l'esercito e chi li vorrebbe fermare a colpi di manganelli e gas lacrimogeni. Numerosi sono stati gli slogan lanciati ininterrottamente dai marxisti-leninisti contro il neoduce Berlusconi, il tracotante Bertolaso e il Bossi del Sud Bassolino. Sono state cantate diverse volte "Bella Ciao" e "Bandiera Rossa". Infine, i nostri compagni, insieme alla popolazione locale e ai comitati, hanno partecipato in prima linea nel respingere la vile aggressione della polizia al corteo.

1 ottobre 2008