Alla grande manifestazione nazionale di Roma promossa da Arcigay, Arcilesbica e da altri
80mila suonano la sveglia al governo per i diritti delle coppie di fatto
Fischiati Mastella, Casini e Andreotti
Vendita record di materiale del PMLI al banchino allestito in piazza
Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma
Sabato 10 marzo a Roma, nella centrale Piazza Farnese, c'è stata una grande manifestazione nazionale per rivendicare i diritti delle coppie di fatto etero e omosessuali.
Promossa da Arcigay e Arcilesbica e da altri, la manifestazione ha contato circa 80.000 partecipanti provenienti con treni e pullman da tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia, e di tutte le età dai 6 ai 70 anni. Fin dal primo pomeriggio la piazza è piena e così le adiacenti vie e la piazza Campo de' Fiori. In realtà i manifestanti potrebbero essere stati anche di più visto che, nell'arco delle cinque ore di svolgimento, c'è stato un gran via vai. C'è un gran sventolio di bandiere e cartelli. Tutti per dire al governo e al parlamento "Sveglia! È l'ora dei diritti" e "attenzione: vigileremo fino a che non varerete una buona legge sulle unioni civili", che certo non è rappresentata dai DICO, il disegno di legge licenziato dal governo Prodi.
E infatti sia dal palco che nella piazza vengono criticati tanto il governo e i DICO perché questi sono costruiti, come abbiamo denunciato su Il Bolscevico n. 7/2007 e come riportava il volantino diffuso dai compagni romani del PMLI al corteo, "proprio per discriminare nettamente le coppie di fatto, sia etero che gay, dalle coppie coniugate. Per ribadire che solo la famiglia borghese e cattolica, quella cioè fondata sul matrimonio indissolubile e prolifico è l'unico soggetto riconosciuto, titolare di diritti soggettivi distinti e sovraordinati rispetto a quelli dei singoli componenti".
Presenti molte organizzazioni oltre agli organizzatori e al PMLI. Ci sono anche i No Tav. Tanti cattolici "delusi da questa chiesa che non capisce". Fischi e grida di buffoni si alzano ogni qualvolta vengono nominati Andreotti, Casini e Mastella. "Andreotti contro i gay: lui bacia solo Totò Riina", c'è scritto su un cartello.
Le donne di Milano sfilano tutte con una sveglia in mano pronte a farle squillare. E infatti, alle 18 in punto, come avevano chiesto gli organizzatori, parte il "grande trillo": migliaia i fischietti, campanelli, sveglie, ma anche orologi e telefonini, vengono fatti suonare contemporaneamente per dare la "Sveglia!" al governo e al parlamento. Opportunista la presenza di tre ministri del governo Prodi e di vari parlamentari dei partiti di governo che di fatto aveva lo scopo di trasformare la manifestazione in un sostegno alla linea del governo sui DICO. Così come avrebbe fatto meglio a star zitto il segretario di Rifondazione, Giordano, che da tipico liberale ha assicurato che "Non anteporremo mai più i diritti sociali a quelli civili". Come se essi fossero in contraddizione. I diritti civili sono solo carta straccia se non vengono riconosciuti e garantiti innanzitutto i diritti sociali.
Per quanto riguarda il nostro Partito la Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" ha allestito un fornito banchino di propaganda, vendendo giornali, libri, opuscoli e gadget vari e concludendo così una vendita record. Le nostre bandiere si sono viste in tv anche sotto il palco. Un nostro compagno è stato intervistato dall'Ansa e da un inviato della trasmissione di Rai3 "Ballarò" al quale ha motivato la ferma opposizione politica e strategica del PMLI al governo Prodi.
La giornata di lotta è stata positiva perché ha posto l'attenzione sul riconoscimento delle coppie di fatto criticando i DICO da sinistra. Essa è stata una grande risposta alla martellante campagna del papa, della CEI e di tutta la reazione che continuano a sbraitare contro il riconoscimento di tali diritti e a chi, come il governo del dittatore democristiano Prodi, cede ben volentieri a tale pressione.

14 marzo 2007