Lo ha confermato il segretario di Stato Kerry davanti ai ministri europei e il segretario Nato riuniti a Roma
Le armi Usa contro il regime di Assad

Il nuovo segretario di Stato americano John Kerry ha partecipato il 28 febbraio alla riunione a Roma dei ministri degli Esteri del gruppo noto come gli "amici della Siria", fra i quali Italia, Gran Bretagna, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e Giordania, assieme al segretario della Nato, e "a nome di Obama" ha annunciato lo stanziamento di altri 60 milioni di dollari, pari a 46 milioni di euro, a sostegno della Coalizione nazionale siriana (Cns), la formazione sponsorizzata dalle potenze imperialiste e dai paesi arabi reazionari che combatte il regime di Assad.
Questi aiuti, secondo Kerry, andranno a rafforzare le capacità organizzative dell'opposizione, a garantire servizi basilari alla popolazione, a consegnare viveri e a ristabilire istruzione e ordine pubblico, sarebbe "un maggior sostegno, anche materiale, all' opposizione". Non sarebbero previste le armi richieste dal leader del Cns, Moaz Al Khatib. Ma non è detto che la "strada per la pace" in Siria imboccata dall'imperialismo americano sia solo politica.
Kerry non poteva certo dichiarare apertamente l'invio delle armi, sarebbe l'equivalente di un intervento diretto nella crisi siriana. Ma l'ordine pubblico non si garantisce con medicinale e razioni di viveri. L'amico governo britannico aveva suggerito alla Casa Bianca di offrire perlomeno "dispositivi di difesa non letali", quali veicoli blindati e giubbotti antiproiettile. E secondo quanto anticipato dal New York Times, da settimane gli americani hanno approvato il rifornimento di armi arrivate ai ribelli siriani dalla Croazia grazie ai soldi dell'Arabia Saudita e alla triangolazione della Giordania.
E lo stesso Kerry, nell'incontro a Parigi del 27 febbraio con il presidente francese Hollande aveva dichiarato che gli Usa sono disponibili a fornire veicoli blindati e addestramento militare a chi combatte in armi il presidente siriano Bashar Assad.
In sintonia con l'interventista Kerry si è palesato il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi, che pur con le valigie in mano per la fine del governo Monti, dopo la riunione degli "amici della Siria" ha annunciato il riconoscimento della Cns come unico legittimo rappresentante del popolo siriano e ha ribadito che alla coalizione sarà fornita un'assistenza "più mirata all'interno della Siria. L'obiettivo primario è quello di favorire un mutamento dei rapporti di forza sul terreno" a sostegno del "Comando supremo militare del Libero esercito siriano". Terzi nei giorni precedenti era stato, tra i responsabili delle diplomazie europee, fra i sostenitori della proposta di fornire alla resistenza siriana aiuti militari "non letali", dimenticando che le leggi italiane proibiscono l'esportazione, il transito e il trasferimento di armamenti verso i paesi in stato di guerra, come è la Siria.
A piccoli passi Obama e i governi europei viaggiano verso un intervento armato in Siria con modalità diverse da quelle sperimentate in Libia. E Obama ripercorre la strada e si comporta come il predecessore Reagan che sostenne i gruppi armati contra per abbattere il governo del Nicaragua.

13 marzo 2013