Il congresso del PD: uno schifo democristiano
Tesseramento gonfiato e irregolarità nei congressi di Circolo. Truppe cammellate
Il DC Renzi batte l'ex "comunista" Cuperlo

Il berluschino democristiano Matteo Renzi ha guadagnato la pole position nella scalata alla segreteria del PD, vincendo i congressi di circolo tra gli iscritti le cui votazioni si sono svolte il 16 e 17 novembre. Ma questi congressi sono già diventati famosi per essere i congressi delle tessere gonfiate, degli iscritti reclutati a pagamento, delle contestazioni, dei brogli e delle risse nei circoli e nelle federazioni un po' in tutta Italia, come nella peggiore tradizione delle faide congressuali di democristiana memoria. Tanto che Epifani è stato costretto ad anticipare di una settimana lo stop alle iscrizioni al partito prima del voto, e tanto che i risultati ufficiali sono stati dati dal responsabile Organizzazione, Davide Zoggia, "al netto dei ricorsi che saranno presentati nelle prossime ore".

Le notizie che si sono succedute via via dopo l'inizio della competizione descrivono uno scenario più simile alle corse dei cavalli e al mondo equivoco delle scommesse che ci gira intorno, piuttosto che a una consultazione politica congressuale sia pure borghese. Subito sono cominciate le contestazioni di brogli e le segnalazioni di casi anomali e sospetti. Il fenomeno più macroscopico e generalizzato tra i casi sospetti è quello delle tessere gonfiate, vale a dire dell'evidente sproporzione tra i bacini di elettori e iscritti del PD in certe località e l'improvviso afflusso di nuovi tesserati, che in alcuni casi sono arrivati a superare gli stessi elettori. Il che ha fatto logicamente sospettare di una corsa alla compravendita di tessere da parte dei vari candidati per meglio piazzarsi in vista delle elezioni di circolo. Specie se tra questi nuovi tesserati "last minute" era particolarmente forte la presenza di immigrati, come albanesi, rumeni, peruviani ecc.

Tessere gonfiate in tutta la penisola

Il fenomeno è esploso fin dalla partenza: a Lecce, per esempio, a fronte di 4.700 iscritti nel 2012, sono state distribuite ben 12 mila tessere. A Caserta, 5 mila iscritti e 13 mila tessere richieste. A Piacenza si è passati da 479 iscritti a 800 in una sola giornata. A Catania è stato sospeso e poi annullato il congresso a causa di contestazioni. In Sicilia ha fatto scalpore il "caso Crisafulli", cioè il caso di Vladimiro Crisafulli, in quota Cuperlo, eletto col 98% segretario a Enna, che alle politiche era stato escluso dalle "liste pulite" per una telefonata intercettata con un boss mafioso. Ricorsi sono stati presentati in diversi quartieri di Napoli e in comuni limitrofi come a Vico Equense, Portici Giugliano e Casoria, dove il congresso è stato addirittura cancellato. Segnalazioni di intimidazioni e di tessere acquistate in blocco e distribuite ai seggi a Salerno. A Frosinone la commissione provinciale ha deciso la "sospensione cautelativa" di tutti i congressi locali, dopo che tre dei quattro candidati minacciavano di ritirarsi per protesta contro le votazioni truccate, perfino con tanto di tessere fotocopiate.

Pioggia di ricorsi per il tesseramento gonfiato anche a Roma: al circolo romano del Cotral, l'azienda di trasporto regionale, si sono presentati 300 dipendenti provenienti da fuori città, si è formata una coda di centinaia di metri e si è sfiorata più volte la rissa. Alla fine si è dovuto sospendere tutto. Anche a Cinecittà il congresso è dovuto slittare di alcuni giorni per tesseramento gonfiato. Per una rissa scoppiata al circolo Vigne Nuove, passato in un giorno da zero a 19 iscritti, due dirigenti sono finiti all'ospedale. In alcune federazioni, come per esempio ad Avellino, si sospettano addirittura "congressi fantasma", congressi cioè che non si sa dove siano stati tenuti e quando, dato che mancano del tutto i verbali. A denunciarlo è stato il cuperliano Matteo Orfini, che punta il dito sul renziano dell'ultima ora Franceschini, accusato di portare "truppe cammellate" nei circoli.

Ma le cose non sono andate molto diversamente neanche al Nord. A Torino sono stati segnalati casi di tessere pagate 15 euro ciascuna dai candidati ai nuovi tesserati. Ad Asti c'è il caso sospetto che la stragrande maggioranza dei nuovi iscritti, due tessere su tre, era albanese: un boom di centinaia di tessere in poche ore. A Milano i renziani accusano i seguaci di Cuperlo di vendere tessere "con lo sconto", 15 euro invece di 30. Fa molto discutere il caso di Piacenza, dove in quattro circoli è stato segnalato un boom anomalo di nuovi tesserati, quasi il doppio, mentre in Val Trebbia l'aumento è stato del 340%. Boom di iscritti a Pellegrino Parmense, che da 3 iscritti nel 2012 è passato a 50, tutti voti confluiti guarda caso su uno solo dei tre candidati. Bufera anche nel PD veneto, con diversi casi di tessere gonfiate, iscritti raddoppiati con l'arrivo di massicci gruppi di stranieri e violenti scambi di accuse tra renziani e bersaniani, segnalati a Rovigo e in altri comuni del Polesine, dove l'organizzazione è stata costretta a sospendere i congressi. A Treviso in alcune sezioni sono stati segnalati aumenti sospetti di iscritti anche del 200%. E neanche la Toscana sfugge a brogli e contestazioni: raffica di ricorsi a Grosseto e a Viareggio, e sospetti di tesseramento gonfiato anche a Firenze.

Coinvolti tutti gli schieramenti

Tutti e quattro i pretendenti alla segreteria, Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella, con i loro rispettivi supporter, hanno denunciato brogli e tessere gonfiate, e se li sono rinfacciati a vicenda pur essendo proprio Renzi il maggiore sospettato: segno evidente che si tratta di un costume diffuso in tutti le correnti e gli schieramenti, di un partito ridotto ormai a un conglomerato di bande politiche eterogenee in lotta tra di loro per spartirsi posti di potere e prebende e per spingere in alto i rispettivi capibastone: "siamo diventati un votificio, si pensa solo a conquistare le piccole cariche che poi daranno il potere di scegliere i candidati locali", accusava un candidato renziano. "Qualcuno pensa che il PD sia diventato un tram per avventurieri", ribatteva un civatiano.

Quanto all'ex "comunista" dalemino Cuperlo è stato tra i primi a denunciare i tesseramenti gonfiati, puntando il dito sul suo diretto concorrente Renzi. E ha chiesto addirittura l'intervento di Epifani per sospendere il tesseramento. Proposta bocciata in prima battuta dai renziani perché "non si può cambiare le regole in corsa". Ma non è che i cuperliani, anche senza considerare lo scandalo Crisafulli che gli viene rinfacciato dai renziani, fossero esenti da sospetti per il mercato delle tessere, anzi: "E' incredibile e molto ipocrita che a scandalizzarsi per il tesseramento gonfiato sia proprio chi ha tra i propri sostenitori (D'Alema, Bersani, Letta, ndr) e candidati sul territorio i signori delle tessere", gli ribatteva infatti Civati. Secondo il quale le irregolarità riguardavano almeno 34 federazioni su 118, e ci sarebbe stato da annullare un congresso su tre: "Cuperlo vince in Asia, Renzi tra le altre etnie", commentava ironico il terzo piazzato alludendo al reclutamento di immigrati da parte dei due principali candidati alla segreteria. Ancor più scioccante il commento di Ugo Sposetti sullo spettacolo indecente fornito dal partito con questi congressi e su quel che si preannuncia alle primarie "libere" dell'8 dicembre: "Anche un delinquente, anche un evasore, un truffatore, un pedofilo, il primo che passa con due euro potrà votare", ha detto infatti l'ex tesoriere dei DS.

Una vicenda "fisiologica" e "normale"?

Tutto è stato regolare invece, solo qualche caso isolato e comunque tenuto sotto attenta osservazione, per il presidente della commissione di Garanzia del PD, Luigi Berlinguer: "Bisogna distinguere la fisiologia dalla patologia. Abbiamo preparato i congressi locali in tutta fretta, con tempi d'angoscia, e questo può aver favorito irregolarità. É anche vero però che nel momento in cui un partito si avvicina al congresso è normale che le tessere aumentino, o che un candidato inviti a votare per lui. Le notizie che abbiamo sono di fenomeni molto circoscritti".

Tutto "normale" insomma? Sarà, ma come si spiega allora questo boom di iscrizioni "last minute" un po' dappertutto, in un partito che per ammissione dello stesso Berlinguer aveva avuto un vero e proprio tracollo di iscritti nell'ultimo anno, praticamente un dimezzamento, essendo scesi dai 502 mila del 2012 ai 255 mila dopo la disastrosa vicenda post elettorale e l'andata del PD al governo insieme a Berlusconi? Tutti ricordiamo le manifestazioni di "Occupy PD", le proteste e le contestazioni nei circoli e nelle federazioni occupate, le tessere strappate, e così via. Com'è possibile che nel giro di pochi giorni ci sia stata una così clamorosa inversione di tendenza, specie considerando che un così rapido aumento delle iscrizioni è dovuto per la stragrande maggioranza a nuovi tesserati ("facce mai viste prima" a detta di molti militanti e segretari di circolo), per non parlare dei massicci gruppi di immigrati usati come "truppe cammellate", e solo in minima parte al rinnovo delle tessere da parte dei vecchi iscritti che se ne erano andati perché schifati dalle scelte dei dirigenti?

Sta di fatto che lo stesso Epifani è stato costretto a chiudere il baraccone dei tesseramenti con una settimana d'anticipo, ammettendo di essere "molto preoccupato, perché così si alimenta la sfiducia dei nostri elettori". Teme infatti che il contraccolpo per lo schifo democristiano emerso nei congressi si manifesti con la diserzione dei gazebo alle primarie di dicembre: se non ci si può fidare dei congressi degli iscritti, figurarsi se ci si può fidare delle primarie dove possono votare tutti, penseranno infatti gli elettori del PD dopo una tale triste esperienza.

20 novembre 2013