Non passa in direzione un documento di appoggio alla Cgil
I DS SI DISSOCIANO DA COFFERATI
La Cgil "fortemente irritata''
Mentre infuria la battaglia tra il governo, la Confindustria, Cisl e Uil da una parte e la Cgil, dall'altra, mentre Cisl e Uil si apprestano a firmare (separatamente) il patto della capitolazione e del tradimento sull'art. 18 dello "Statuto dei lavoratori'', mentre Cofferati è sottoposto a un attacco di inaudita gravità da parte dei ministri berlusconiani, Maroni (Lega Nord) e Alemanno (AN), in testa, i quali lo hanno accusato di fomentare la violenza terroristica e finanche di essere il mandante politico dell'assassinio di Marco Biagi, collaboratore del ministro leghista, i DS, invece di esprimere solidarietà e appoggio militanti, come ci si sarebbe aspettati, in modo plateale e clamoroso si sono dissociati dal segretario della Cgil. Il quale, aveva denunciato l'annunciato accordo con Pezzotta e Angeletti, come "un patto scellerato'', riconfermato la proclamazione di uno sciopero generale per l'autunno prossimo e lanciato tre iniziative relative: il ricorso alla Consulta per chiedere l'incostituzionalità della deroga sull'art. 18; la presentazione di due referendum abrogativi delle leggi delega 848 e 848 bis; la raccolta delle firme su due proposte di legge di iniziativa popolare per estendere l'art. 18 a tutti i lavoratori che ne sono privi e per "riformare'' gli ammortizzatori sociali legati alla formazione professionale.
Questa vergognosa e proditoria dissociazione è avvenuta nel corso della riunione della direzione, tenutasi il 24 giugno scorso, allorché Gloria Buffo, insieme a Pennacchi e Pettinari per la corrente di minoranza che fa capo a Giovanni Berlinguer, ha presentato un documento che chiedeva "un impegno straordinario di tutte le opposizioni'' ed esprimeva la solidarietà a Cofferati attaccato dal governo. Nel testo si legge che i DS "sostengono la posizione della Cgil'' e "auspicano che questa posizione venga assunta dall'intero mondo sindacale''. Ed ecco il colpo di scena! Fassino in persona scende in campo per contrastarne la presentazione e poi, nelle votazioni, indica la bocciatura con 62 voti contrari e 20 a favore. Il segretario DS tenta di giustificarsi malamente, sostenendo che il "centro-sinistra'' non può schiacciarsi sulle posizioni della Cgil, che le lacerazioni con Cisl e Uil non vanno allargate ma ricomposte, che esse non devono riflettersi nell'Ulivo. Il riferimento è alla Margherita di Rutelli che, non va dimenticato, si è astenuta in parlamento sul trucco legislativo imbastito da Berlusconi per far passare la cancellazione dell'art. 18 dalla legge delega n. 848 a un disegno di legge ad hoc (n. 848 bis). In realtà la maggioranza fassiniana ha sposato le tesi della destra DS, rappresentate da Umberto Ranieri, che attacca apertamente la Cgil scaricando su di essa la responsabilità della rottura sindacale. Bisogna "capire - dice - come sia stato possibile passare da una lotta unitaria ad una rottura che provoca divisioni nel centrosinistra. è venuto il momento - aggiunge - di porre ai compagni della Cgil alcune domande circa l'indirizzo strategico che perseguono''.
Forte l'irritazione che la dissociazione dei DS ha provocato nella Cgil (e anche tra la base diessina, visto le lettere di protesta che stanno arrivando a "l'Unità''). Sentito in proposito, Cofferati ha fatto finta di non sapere nulla della spaccatura verificatasi nella Quercia. "Non mi pare essere un problema mio''. Spero, aggiunge, che la difesa e l'estensione dei diritti "siano importantissimi in primo luogo per la sinistra, perché la sinistra ha nella sua storia valori che fanno riferimento alla persona, alla sua dignità e ai diritti che la garantiscono''. Infine, ha smentito una telefonata chiarificatrice che avrebbe ricevuto da parte del segretario DS, "è una pratica deleteria e pessima - ha detto - quella di accreditare colloqui mai avvenuti per giustificare le proprie posizioni''.
Un bel regalo davvero quello fatto dalla maggioranza DS al governo del neoduce Berlusconi. Esulta così Maroni: "Cofferati è stato abbandonato persino dal suo partito e questo la dice lunga sull'isolamento in cui, purtroppo, la Cgil si è messa''. Ma si illude perché ci sono milioni di lavoratori, di giovani, di democratici e antifascisti pronti a proseguire la lotta in difesa dell'art. 18 e contro il governo e la Confindustria.
La goffa e tardiva iniziativa assunta successivamente dalla segreteria DS, concretizzatasi con un documento di "solidarietà'' alla Cgil ma comprensivo verso le scelte capitolarde e collaborazioniste di Cisl e Uil, e un'interrogazione alla Camera e al Senato per chiedere conto delle accuse di "terrorismo'' del governo a Cofferati, nella sostanza non hanno modificato la posizione equidistante e opportunista votata nel direttivo.

3 luglio 2002