60° Anniversario della scomparsa del grande Maestro del proletariato internazionale
Il grande contributo di Stalin alla lotta contro il capitalismo, per il socialismo

Dopo il numero speciale di inizio anno de "Il Bolscevico" con cui abbiamo aperto le celebrazioni del 60° Anniversario della scomparsa di Stalin, pubblichiamo un'altra raccolta di importanti documenti inediti in Italia del grande Maestro del proletariato internazionale, tradotti dal russo da un simpatizzante del PMLI, che siamo certi lo faranno conoscere e amare ancor più profondamente dai nostri lettori e da tutti i sinceri anticapitalisti e fautori del socialismo. Si tratta di lettere, comunicazioni ufficiali e interviste riguardanti i primi anni '30, quando l'URSS viveva in pieno lo slancio collettivo dell'edificazione del socialismo, dai quali emerge con autorevolezza il grande ruolo di Stalin, nel contesto interno e internazionale di quella cruciale epoca storica, nella lotta contro il capitalismo, per il socialismo.
Ne esce anche un ritratto straordinariamente vivo e umano dell'erede di Lenin, tanto duro, sferzante e inflessibile nel difendere la linea proletaria e marxista-leninista nell'edificazione dell'URSS e nel criticare chi se ne allontana, le si contrappone e la sabota, quanto modesto, semplice e saggio si dimostra nel trattare le più delicate e complesse questioni che gli vengono sottoposte: si tratti del giudizio su opere letterarie o del rapporto tra il suo ruolo personale e quello collettivo del Partito, di questioni minute riguardanti l'industrializzazione del Paese e la collettivizzazione dell'agricoltura, come delle questioni internazionali, dell'amicizia tra i popoli e della pace. Un ritratto che fa giustizia delle falsità e delle calunnie che già allora la borghesia, i fascisti e gli imperialisti vomitavano nei suoi confronti, dipingendolo come un dittatore inaccessibile, spietato e oppressore del suo popolo; falsità che lo stesso interessato riesce a smontare con argomentazioni ed esempi tanto semplici quanto inoppugnabili, avvalorate dalle testimonianze dirette dagli stessi suoi interlocutori.
Emerge in particolare come Stalin seguisse e dirigesse personalmente e minuziosamente, interessandosi di tutti gli aspetti politici, economici, tecnici e finanche umani, il grandioso processo che stava trasformando rapidamente l'Unione Sovietica da paese semifeudale, prevalentemente contadino e arretrato, in un grande paese socialista industrializzato e tra i più avanzati al mondo. Tale che di lì a pochi anni, sotto la sua guida, avrebbe sostenuto e vinto, a partire dall'eroica battaglia della città che portava il suo nome, Stalingrado, la spietata aggressione imperialista dell'esercito più potente, armato e feroce allora esistente al mondo. E avrebbe portato altresì ad una rapida espansione del socialismo in altri paesi in Europa e Asia, in particolare nella Cina di Mao, alla cui rivoluzione Stalin dette un contributo fondamentale, e allo sviluppo delle lotte di liberazione dei popoli oppressi dal dominio del colonialismo e dell'imperialismo.
Bisogna pensare che proprio nei primi anni '30 il sistema capitalistico mondiale era attanagliato dalla più grave crisi economica della sua storia, dalla quale sarebbe uscito solo attraverso la carneficina della seconda guerra mondiale imperialista, e l'URSS di Stalin, unico paese a non essere colpito dalla grande depressione e anzi avanzare a grandi passi nello sviluppo economico e nell'industrializzazione, mostrava in modo evidente e tangibile a tutti la superiorità del socialismo sul capitalismo, suscitando l'ammirazione e il rispetto del mondo intero. Sentimenti che si percepiscono anche nelle impressioni e nei commenti dei giornalisti e degli osservatori stranieri che parlano con Stalin o lo intervistano.
É in quegli anni che, dimostrando la possibilità del socialismo di sopravvivere, crescere e svilupparsi anche in un solo paese, pur circondato da nazioni capitaliste e imperialiste ostili, che Stalin diventa agli occhi del proletariato internazionale e dei popoli oppressi il leader mondiale indiscusso della lotta contro il capitalismo e per il socialismo. Un'autorità e un prestigio che cresceranno enormemente dopo la vittoria sul nazifascismo, quando la sua bandiera diventerà "la bandiera non solo dei comunisti del mondo intero ma di tutte le forze autenticamente antifasciste e progressiste, del movimento antimperialista, degli amanti della pace e della solidarietà tra i popoli, dei combattenti per l'indipendenza e la sovranità nazionali e persino dei democratici conseguenti che avevano visto la borghesia trasformarsi irreversibilmente nella reazione mondiale e calpestare quelle stesse libertà democratico-liberali di cui era stata portatrice in tempi lontani" (Discorso di Mino Pasca a nome del Comitato centrale del PMLI in occasione della Commemorazione del 50° della morte di Stalin: Firenze, 2 marzo 2003).
A dieci anni di distanza dalla solenne celebrazione del cinquantenario della sua scomparsa tributatagli dal Comitato centrale del nostro Partito, gli insegnamenti di Stalin nella lotta contro il capitalismo e per il socialismo sono più vivi e attuali che mai, oggi che il capitalismo mondiale sta attraversando una crisi finanziaria ed economica per molti aspetti ancor più grave e devastante degli anni '30 del secolo scorso. Una crisi dalla quale i governi capitalisti cercano, come allora, di uscire scaricandola interamente sulle spalle della classe operaia, delle masse lavoratrici e popolari, all'interno, attraverso il loro impoverimento, disoccupazione e intensificazione dello sfruttamento; e sulle spalle dei popoli e delle nazioni oppresse, all'esterno, attraverso le aggressioni e le guerre neocolonialiste e imperialiste.
Tutto ciò non poteva che riportare prepotentemente alla ribalta, come in effetti sta accadendo, la madre di tutte le questioni, la questione storica e strategica della lotta per abbattere il capitalismo e conquistare il socialismo. E gli insegnamenti di Stalin e dell'esperienza della costruzione del socialismo in URSS, non possono che tornare oggi di grande attualità, perché rappresentano l'esempio storico, concreto e vittorioso, della via d'uscita socialista dal sistema capitalistico putrido e morente.
Nel redigere il documento elettorale astensionista, ci siamo largamente ispirati a tali insegnamenti, in particolare alla seguente citazione, tratta da uno scritto dell'8 Marzo 1906 in cui Stalin confutava le obiezioni di coloro che si opponevano al boicottaggio della prima Duma (il parlamento) della Russia: "La tattica della partecipazione alle elezioni indebolisce lo spirito rivoluzionario del popolo, poiché i fautori della partecipazione invitano il popolo a elezioni poliziesche e non ad azioni rivoluzionarie, vedono la salvezza nelle schede elettorali e non nell'azione del popolo".
Finché fu vivo Stalin, il proletariato, i popoli oppressi e il socialismo progredirono e avanzarono in tutto il mondo, e la borghesia, il fascismo e l'imperialismo arretrarono e subirono rovesci dappertutto.
Non a caso Stalin è raffigurato tutt'ora come il diavolo in persona dai borghesi, i fascisti e gli imperialisti: perché la sua è la personificazione stessa della lotta mortale tra socialismo e capitalismo, tra rivoluzione e reazione, tra la dittatura alla luce del sole del proletariato per costruire la nuova società socialista, e la dittatura della classe dominante borghese, apertamente fascista o mascherata da "democrazia" a seconda delle convenienze, per mantenere i suoi privilegi fondati sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla rapina dei popoli e delle nazioni oppresse.
Il nostro ricordare e celebrare Stalin, perciò, non è un atteggiamento nostalgico, ma un proponimento militante, di chi si ispira al suo esempio, alla sua tenacia e fermezza, per chiamare gli operai, i giovani e tutti gli anticapitalisti, a unirsi a noi nella lotta contro il capitalismo, per il socialismo.
É grazie alla loro tenacia e fermezza sui principi e sugli obiettivi strategici del partito del proletariato se Lenin e Stalin hanno potuto realizzare, in condizioni sfavorevoli e difficilissime, quel capolavoro storico che è la Rivoluzione d'Ottobre. E se Stalin è riuscito a realizzare per la prima volta nella storia il socialismo in un paese, annientare il mostro nazifascista ed estendere il socialismo nel mondo. E' ispirandoci al loro esempio che anche noi marxisti-leninisti, se saremo altrettanto perseveranti e fermi sui principi, potremo superare tutte le difficoltà e costruire un grande, forte e radicato PMLI per aprire la strada al socialismo in Italia.
Come ha detto il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, "Stalin ha segnato profondamente il XX secolo e rimarrà in eterno una grande bandiera rossa di combattimento per tutti gli sfruttati e gli oppressi del mondo".
Solo il socialismo può cambiare l'Italia, abbattere il capitalismo e la dittatura borghese e dare il potere al proletariato!
Uniamoci per far vincere l'astensionismo marxista-leninista contro il capitalismo per il socialismo!
Con Stalin per sempre contro il capitalismo per il socialismo!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

L'Ufficio politico del PMLI

Firenze, 2 febbraio 2013 - 70° Anniversario della grande vittoria di Stalingrado