Per arrestare la macelleria sociale e i provvedimenti fascisti e piduisti del governo del neoduce Berlusconi
Abbattere il nuovo Mussolini e la terza repubblica.
Lottiamo per l'Italia unita, rossa e socialista

Documento dell'Ufficio politico del PMLI
Il PMLI saluta con spirito militante le manifestanti e i manifestanti che da ogni parte d'Italia sono convenuti a Roma per dare vita a una grande manifestazione nazionale promossa dalla Cgil contro la politica economica, sociale e del lavoro del governo.
La crisi finanziaria ed economica del capitalismo, la recessione produttiva, la più grave dal dopoguerra, stanno producendo effetti devastanti. Non si può non reagire, non si può non rispondere con scioperi e manifestazioni alla macelleria sociale e ai provvedimenti fascisti del governo del neoduce Berlusconi. Governo e Confindustria hanno lanciato un'offensiva in grande stile, trovando in questo la complicità dei sindacati collaborazionisti Cisl, Uil e Ugl. Provvedimento dopo provvedimento hanno messo in discussione e colpito i diritti fondamentali dei lavoratori e delle masse popolari.
Il PMLI sostiene le giuste e sacrosante rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati, dei precari e dei disoccupati: aumenti salariali e pensionistici; introduzione di un meccanismo automatico di recupero delle retribuzioni erose dall'in-
flazione; restituzione del fiscal-drag e riduzione delle tasse sui redditi medio-bassi; incremento del prelievo fiscale sui redditi alti e sulla rendita finanziaria e patrimoniale; adeguamento dell'indennità di disoccupazione; ampliamento degli "ammortizzatori sociali" per tutti settori; interventi per il Mezzogiorno; stabilizzazione dei precari pubblici; difesa e rilancio di scuola, università, ricerca, sanità e previdenza pubbliche; difesa e rilancio dei servizi pubblici; piani straordinari per l'occupazione anche legati allo sviluppo delle fonti energetiche pulite e rinnovabili e della difesa dell'ambiente (altro che centrali nucleari!); piani per la costruzione di case popolari; piani per la mobilità su rotaie nelle città e nel Paese (altro che Alta velocità e Ponte sullo Stretto!). Nazionalizzare banche e imprese di importanza nazionale. Abrogazione della legge Bossi-Fini, del pacchetto Treu e della legge 30 sul "mercato del lavoro".
Ma insieme a questa lotta molto importante sul piano economico, sociale e sindacale, c'è una battaglia più generale da fare che il PMLI in questa occasione vuole sottoporre all'attenzione della classe operaia e delle masse, dei pensionati, dei precari, dei disoccupati, degli studenti, della stessa Cgil e dei sindacati non confederali, dei movimenti, di tutte le forze politiche, sociali, culturali e religiose democratiche e antifasciste. Si tratta della battaglia contro il governo del neoduce Berlusconi, che sta attuando la terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista sulla base di quanto scritto nel "piano di rinascita democratica" della P2 di Gelli.
Sottovalutare la pericolosità del miliardario piduista e amico di Cosa Nostra Berlusconi e il suo disegno politico portato avanti in combutta con i gerarchi Bossi e Fini, con la Confindustria della Marcegaglia e il papa nero Ratzinger, come hanno fatto sin qui il PD di Veltroni e ora di Franceschini e i falsi partiti comunisti (PRC e PdCI), soprattutto dopo le minacce di cambiare d'imperio la Costituzione in senso presidenzialista e fascista, sarebbe un errore imperdonabile ed esiziale.
Il PMLI sin dal primo governo Berlusconi aveva avvisato che costui si poneva come il nuovo "uomo della provvidenza" e che aveva iniziato una nuova "marcia su Roma" per restaurare il fascismo usando nuove forme, nuovi metodi e nuovi vessilli. Il nuovo Mussolini ha creato un clima nazionalista, patriottardo, militarista, razzista, xenofobo e maschilista da cui scaturiscono le leggi razziali, le nuove milizie mussoliniane (le ronde) le aggressioni squadristiche agli antifascisti, le violenze sessuali sulle donne, la caccia ai migranti e agli omosessuali, l'ostracismo verso i mendicanti.
Il nuovo Mussolini ha messo in discussione non solo il diritto al lavoro, allo studio, alla cura e alla pensione, non solo i diritti sindacali e contrattuali, ma l'insieme delle libertà democratiche borghesi. Con lui non è possibile nessun dialogo, meno che mai decisioni bipartisan, come nel caso del federalismo fiscale. La classe operaia e le masse popolari italiane sono le prime ad essere interessate a sviluppare un movimento di lotta ampio e unitario per abbattere il nuovo Mussolini, il suo governo e la terza repubblica. A questo fine la proclamazione da parte della Cgil dello sciopero generale politico di 8 ore di tutte le categorie con manifestazione nazionale sotto le finestre di Palazzo Chigi diventa una necessità urgente e ineludibile.
Quando ci saremo liberati della dittatura del nuovo Mussolini, il PMLI continuerà la sua lotta per conquistare l'Italia unita, rossa e socialista. Confidando sull'appoggio e l'azione della classe operaia, delle masse popolari e delle nuove generazioni.

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO UFFICIO POLITICO

Firenze, 24 marzo 2009