Accordo tra Obama e Medvedev per ridurre le atomiche
Mosca dà un aiuto agli Usa per l'Afghanistan. Washington non cede sullo scudo antimissile

Nel corso della sua prima visita ufficiale a Mosca il presidente americano Barack Obama ha siglato il 6 luglio col presidente russo Dimitri Medvedev un protocollo per la riduzione dei rispettivi arsenali nucleari che, pur lasciando alle due superpotenze atomiche un numero di testate ancora sufficiente per distruggere varie volte il pianeta, vorrebbe essere il segnale della ripresa di un nuovo dialogo tra Mosca e Washington. Un "dialogo degno del 21esimo secolo", hanno affermato all'unisono i due presidenti durante la conferenza stampa congiunta, perché "le sfide di oggi richiedono una partnership globale e questa partnership sarà più forte se la Russia occupa la sua giusta posizione di grande potenza", ha spiegato Obama il 7 luglio nell'intervento alla New Economic School a Mosca.
Obama vuole recuperare il rapporto con Mosca, con una Russia "non più antagonista", deteriorato dalle inziative del suo predecessore Bush e l'intesa sul disarmo rappresenterebbe il primo tassello della sua strategia.
I due paesi, che insieme possiedono il 90% dell'arsenale nucleare mondiale, hanno definito una riduzione delle testate atomiche dalle attuali 2.200 a un numero compreso tra le 1500 e le 1675 e dei vettori a lungo raggio dagli attuali 1.600 a un numero compreso tra 500 e 1100. L'accordo entrerà in vigore a partie dal 2010 e sostituirà il vecchio accordo Start del 1991 che scade a fine 2009. A dire il vero nel 2002 Usa e Russia si erano già impegnate con lo Strategic Offensive Reductions Treaty (Sort) a una limitazione delle testate nucleari a un numero compreso tra le 1700 e le 2200 entro il 2012. Non è che gli sforzi di Obama abbiano prodotto molto di più. Agli Usa resta comunque la superiorità nel campo degli armamenti convenzionali.
Un altro accordo firmato a Mosca riguarda il permesso concesso dalla Russia al trasporto verso l'Afghanistan di materiale militare e truppe americane attraverso il prorio spazio aereo. Gli Usa potranno compiere 4.500 voli all'anno, più di una decina al giorno, un vero e proprio ponte aereo verso l'Afghanistan a sostegno dell'occupazione imperialista del paese e della massiccia offensiva condotta dalle truppe americane per sbaragliare la resistenza. L'accordo sarà valido un anno e sarà prorogato automaticamente negli anni successivi, salvo disdetta da una delle parti e consentirà agli Usa di risparmiare 133 milioni di dollari di costi all'anno.
Non è stata invece raggiunta alcuna intesa sulla questione dello scudo antimissile da piazzare in Polonia e Repubblica Ceca, lo scudo voluto da Bush e che Obama ha confermato con la ridicola motivazione della difesa dalla minaccia di paesi come la Corea del Nord e l' Iran. Dello scudo "ne discuteremo ancora", hanno affermato i due presidenti. Come pure continueranno a discutere in modo "franco e sincero" sulla questione dell'ingresso nella Nato di Ucraina e Georgia, voluta dagli Usa e osteggiata dalla Russia.

15 luglio 2009