L'accordo separato sul contratto dei metalmeccanici è il ritorno al corporativismo mussoliniano

L'accordo separato sul contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, firmato da Federmeccanica e Fim e Uilm, con l'appoggio del governo del neoduce Berlusconi, è un attacco alla democrazia, all'autonomia e all'unità sindacali, è l'avvio del nuovo modello contrattuale e sindacale corporativo, padronale e governativo. In pratica, costituisce il ritorno al corporativismo mussoliniano. I firmatari, facendo proprio il motto fascista "della piazza me ne frego", hanno vigliaccamente ignorato che il 9 ottobre 250 mila metalmeccanici sono scesi in piazza proprio per dire No a tale accordo.
E' un accordo illegale e illegittimo perché Fim e Uilm, sindacati minoritari nella categoria, hanno agito senza l'approvazione e il mandato della stragrande maggioranza dei metalmeccanici. La Federmeccanica e i sindacati complici hanno ignorato arrogantemente tutte le proposte di mediazione e unitarie della Fiom.
Questa infame intesa separata è figlia diretta di un'altra intesa separata, anch'essa firmata contro la volontà della Cgil, sul modello contrattuale che demolisce il contratto nazionale, rende flessibili tutti i diritti normativi dei lavoratori a favore delle imprese, programma la riduzione dei salari, modifica (con gli enti bilaterali) le relazioni sindacali in senso neocogestionario e neocorporativo di stampo fascista. Tutto ciò è parte integrante della politica governativa più generale del nuovo Mussolini tesa a completare, anche in campo economico, sociale e sindacale, il disegno piduista della terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista, interventista, razzista e xenofoba.
Salutiamo e appoggiamo risolutamente gli scioperi spontanei degli operai e auspichiamo che si allarghino a macchia d'olio. Solidarizziamo in maniera militante con la Fiom e appoggiamo tutte le iniziative che sta assumendo e che metterà in campo nei prossimi giorni, privilegiando la mobilitazione di piazza, per impedire l'applicazione dell'accordo separato. Quella dei metalmeccanici e della Fiom è non solo una lotta sindacale ma anche politica in difesa della democrazia e delle libertà sindacali, è una lotta che riguarda tutti i lavoratori e le masse popolari. Per questo occorre che scendano in campo tutte le categorie della Cgil, i sindacati non confederali, le forze politiche, sociali, culturali, religiose antifasciste e il movimento studentesco per affossare l'infame accordo separato e fermare la macelleria sociale e lo scempio della Costituzione.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 16 ottobre 2009