Mentre il neoduce premeva il bottone che provocherà altre vittime e nuove devastazioni ambientali
Migliaia in piazza ad Acerra per dire no all'inaugurazione dell'inceneritore
"Contro le minoranze organizzate lo Stato (fascista) è tornato". Tracotante parata mussoliniana. Bassolino e Bertolaso artefici e complici della politica criminale che sacrifica la salute e l'ambiente e ingrassa le holding dei rifiuti
Presente in piazza una delegazione del PMLI diretta da Di Matteo
Dal nostro corrispondente della Campania
Mercoledì 25 e giovedì 26 marzo, la popolazione di Acerra (Napoli) è scesa in piazza per gridare il proprio No alla scellerata e criminale decisione del governo Berlusconi di mettere in funzione il primo mega-inceneritore campano, inaugurato in perfetto stile mussoliniano dal duce di Arcore e dal suo fedele commissario all'emergenza rifiuti, Guido Bertolaso. Un impianto che brucerà con le tre linee duemila tonnellate al giorno di qualsiasi "tipo" di rifiuto, a cui si andranno ad aggiungere i milioni di ecoballe stoccate in varie parti della regione.
Nella tracotante parata mussoliniana montata ad arte dalle falsità e dalle menzogne dei media asserviti al regime neofascista è stato spacciato l'impianto come sicuro ed efficiente e denigrate come infondate le rivendicazioni e la volontà del popolo acerrano. Sono partiti attacchi velenosi e provocatori contro la lotta dei comitati e contro chiunque si oppone a queste politiche criminali verso la salute e l'ambiente. "Oggi possiamo inaugurare il termovalorizzatore di Acerra - ha detto Berlusconi - perché lo Stato è ritornato a fare lo Stato. Lo Stato c'è. Lo Stato è tornato a fare lo Stato e difende la legalità, anche attraverso l'uso dell'autorità e della forza, con l'uso dell'esercito, contro le minoranze organizzate".
Naturalmente basta sostituire la parola generica Stato con Stato fascista e mafioso, per comprendere a pieno quanto nefasta sarà questa data per le masse popolari.
Non sono mancati gli attacchi contro i pubblici ministeri che hanno messo sotto accusa il gruppo Impregilo. Non è tutto. Berlusconi è arrivato a definire "veri eroi" i pescecani capitalisti dell'Impregilo per poi esaltare la nuova multinazionale l'A2A subentrata nella gestione dell'inceneritore.
Il regime neofascista ha così portato a termine, dopo l'apertura della discarica di Chiaiano, un altro tassello del suo antipopolare piano sui rifiuti in Campania, che avvelenerà un territorio già compromesso dagli scarichi nocivi delle attività industriali. Si tratta quindi di un attacco senza precedenti al diritto alla salute perché il mostro vomiterà altri inquinanti, come diossine, furani, IPA, PCB, il particolato ultrafine (polveri di diametro inferiori a 0.1) che sono cancerogeni, mutageni, responsabili di patologie del Sistema nervoso e contaminano il latte materno. Questo crimine ha avuto l'appoggio e il pieno plauso dei governanti locali in camicia nera (tutti del "centro-sinistra") con alla testa il piccolo duce della Campania, il plurinquisito governatore Antonio Bassolino e la neopodestà di Napoli, Rosa Russo Iervolino. Bassolino: "L'impegno del governo è stato importante: ha avuto una maggioranza coesa e varato leggi che anche noi abbiamo sollecitato".
Acerra e i suoi comitati, insieme a tutti quelli della Campania, hanno per due giorni contrastato con la mobilitazione di piazza la gran parata mediatica di Berlusconi, tant'è che è rimasta deserta, blindata e protetta da un enorme dispiegamento di "forze dell'ordine" in assetto di guerra. Il vescovo di Acerra, don Giovanni Rinaldi, l'ha disertata, affermando in maniera coraggiosa: "Ci chiediamo perché la salute della gente debba essere sacrificata a vantaggio di persone e politici senza scrupoli".

La risposta delle masse campane
Due lunghi cortei si sono svolti, appunto il 25 e il 26. In migliaia hanno sfilato ad Acerra per ribadire a gran voce le ragioni del No all'inceneritore, la richiesta della bonifica del territorio e la raccolta differenziata porta a porta. Numerosi gli slogan lanciati contro Berlusconi, tra cui "Berlusconi assassino-Acerra non ti vuole", "Berlusconi, Bossi e Fini farete la fine di Mussolini".
Nel corteo di mercoledì si è verificata una grave provocazione: alcuni individui hanno lanciato una molotov contro una banca proprio mentre passava la delegazione del PMLI. L'episodio è stato immediatamente condannato dai Comitati di Acerra e dal PMLI e dal resto dei comitati per la difesa della salute e ambiente della Campania.
Il corteo di giovedì si è mosso invece puntando verso l'inceneritore, in migliaia con slogan e striscioni hanno cercato di contestare l'inaugurazione per sturare le orecchie al nuovo Mussolini e la sua politica fascista sui rifiuti. Pensionati, casalinghe, operai, studenti e attivisti dei movimenti in difesa dell'ambiente hanno sfilato fino alla località Pantano dove, il 29 agosto 2004, 30mila manifestanti vennero caricati selvaggiamente dalle "forze dell'ordine". Oggi come ieri lo schieramento repressivo era assolutamente impressionante: un elicottero ha seguito tutta la manifestazione da poco più di 50 metri dal suolo, mezzi blindati e centinaia di finanzieri e poliziotti hanno sbarrato la strada al corteo che è stato fermato a meno di due chilometri dall'inceneritore con atteggiamenti provocatori. Dopo i manifestanti sono ritornati nella cittadina di Acerra occupando il municipio.
Solo il PMLI si è unito alla coraggiosa battaglia del popolo acerrano, portando in piazza il suo appoggio e la sua determinazione a lottare, con una delegazione di compagne e compagni melitesi e napoletani diretta dal Responsabile campano del Partito, compagno Franco Di Matteo. I marxisti-leninisti hanno sfilato per ore insieme ai comitati e alle loro comunità, portando ben in alto le rosse bandiere dei cinque Maestri e del PMLI oltre al cartello con, da un lato, il manifesto contro l'inceneritore di Acerra e, dall'altro, come anteprima, il meraviglioso manifesto con Berlusconi ritratto sul balcone di palazzo Venezia e la scritta "Abbattiamo il nuovo Mussolini e la terza repubblica. Per l'Italia unita, rossa e socialista". Decine e decine di manifestanti si sono fatti riprendere sotto il manifesto del Partito che denuncia Berlusconi, "Repubblica" on-line di Napoli l'ha messo in evidenza sulla sua prima pagina.
Ancora una volta si è potuta verificare la totale latitanza dei partiti falsi comunisti PRC e PdCI, stigmatizzata anche dall'importante comunicato stampa, pubblicato a parte, diramato dalla "Rete Campana Salute e Ambiente".

1 aprile 2009