Dopo il concerto in memoria di Biagetti
I fascisti aggrediscono quattro ragazzi. Uno è stato accoltellato
I centri sociali di Roma denunciano le continue aggressioni delle bande fasciste. Striscione del corteo di solidarietà: "Agosto 2006-agosto 2008, stesse lame, stesse trame"
Urlavano: "zecche di merda vi uccidiamo"
Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma
"La serata di ieri al Parco Schuster è stata bella, emozionante e partecipata, con centinaia di persone passate a ricordare Renato Biagetti e la sua storia". Così inizia il comunicato dei centri sociali diffuso sabato 30 agosto, il giorno dopo l'iniziativa per ricordare Renato Biagetti, il ragazzo assassinato dai fascisti due anni fa al termine di una festa sul litorale romano.
Finito il concerto, però, un gruppo di 4 ragazzi che tornavano a casa dopo essere passati per un centro sociale lì vicino, Pirateria, sono stati prima insultati e poi aggrediti da una squadraccia fascista di una decina di elementi appostata nei paraggi che, in un attimo, picchia e accoltella i giovani e scappa dileguandosi prima che possano arrivare i soccorsi.
"Abbiamo sentito delle grida, - dicono gli aggrediti - una decina di ragazzi vestiti con magliette nere hanno cominciato ad insultarci, quindi si sono avvicinati e ci hanno aggredito. A uno di noi, Fabio, sono state inferte almeno tre coltellate. Ma la cosa più grave è che, una volta a terra, lo hanno preso a calci in faccia... Dopo averci colpito sono fuggiti a piedi. Si è trattata di una vera e propria provocazione di stampo neofascista in una serata in cui ricordavamo un nostro compagno ammazzato proprio da estremisti di destra". Un altro aggiunge: "Avevano le teste rasate, erano armati di coltelli e catene: si è trattato di un vero e proprio agguato premeditato".
La descrizione che fanno dei loro assalitori parla di persone tra i venti e i trent'anni, vestiti con Polo nere o magliette firmate "Fred Perry" e pantaloni di marca, tutti a volto scoperto. In effetti non è che ci fossero particolari motivi per coprirsi il volto, dato che le "forze dell'ordine" presenti (otto blindati e diverse volanti sia della polizia che dei carabinieri, oltre agli agenti della Digos di pattuglia) non hanno fatto nulla per evitare l'aggressione, ben sapendo che il pericolo di "tafferugli", come li chiamano loro, sarebbe stato dopo il concerto. La questura si è "difesa" dicendo che "l'episodio è avvenuto dopo il servizio di sicurezza pubblica per il parco. La festa era finita alle due di notte". Quindi, facendo terminare la "sicurezza pubblica" alle 2 di notte (ben consci delle quasi 20 tra aggressioni e atti di omofobia e xenofobia avvenuti a Roma nel solo 2008 per mano dei fascisti), i dirigenti delle "forze dell'ordine" hanno preparato un terreno perfetto per l'ennesimo assalto della teppaglia nera. Eppure, stando agli ultimi tre anni sono molte le aggressioni compiute dopo la fine di un'iniziativa di massa. Si pensi all'assalto a Villa Ada del giugno 2007 quando, al termine del concerto della Banda Bassotti, una cinquantina di squadristi di Forza nuova colpì i giovani presenti con coltelli, bastoni e bombe-carta.
Morale della vicenda: i ragazzi sono rimasti feriti e talvolta in modo grave, come Fabio, tuttora ricoverato per degli squarci da coltellate alla coscia; le istituzioni e tutti i partiti parlamentari hanno avuto modo di esprimere strumentalmente "cordoglio", "disappunto" e qualche "condanna" dello squadrismo, naturalmente "se - e solo se - gli inquirenti confermeranno che si tratta di un pestaggio per motivi politici" (Piero Marrazzo, governatore PD della regione Lazio), potrebbe trattarsi semplicemente di "bande di delinquenti organizzati" (Enzo Foschi, PD). Bisogna altresì "verificare con assoluta certezza se dietro di esso (l'agguato, ndc) esista una forma organizzata di estremismo di destra" (Gianni Alemanno, sindaco Pdl di Roma). È parso strano sentire il neopodestà "condannare", seppur formalmente, l'aggressione dato che appena pochi giorni fa il "centro sociale" fascista "Casa d'Italia Prati" è passato pubblicamente da Fiamma tricolore al Pdl, proprio "per il buon lavoro svolto dal Sindaco Alemanno").
Parla chiaro invece il comunicato del centro sociale "L38 SQUAT" (frequentato da uno degli aggrediti): "con coltelli e bastoni circa 10 topi di fogna hanno atteso nascosti nel buio che tutti fossero andati via per colpire alle spalle quattro compagni isolati che tornavano alle macchine".
Lo hanno ricordato alcune centinaia di giovani antifascisti il giorno seguente, sabato 30, con un corteo di comunicazione alla città aperto dallo striscione: "Agosto 2006-agosto 2008, stesse lame, stesse trame".
E ricordiamo anche noi ad Alemanno, al governo, alla finta "opposizione" di palazzo e a tutti quelli che fanno finta di non sentire e di non vedere, che non ci sarà pace finché ai fascisti sarà permesso di farla da padroni in una città Medaglia d'Oro per la Resistenza come Roma, una città, come dimostrano le numerose iniziative antifasciste organizzate e partecipate non solo da compagni, ma anche da chi è semplicemente e sinceramente democratico e vuol dire basta a fascismo e squadrismo.

3 settembre 2008