Manifestazione regionale
10 mila agricoltori, commercianti, disoccupati e studenti in piazza a Palermo
Allontanati i fascisti di Forza nuova. I dirigenti nazionali del PMLI elogiano i marxisti-leninisti palermitani
Nel mirino Monti e Lombardo

Dal corrispondente della Cellula "1° Maggio-Portella 1947" di Palermo
Un enorme corteo ha invaso Palermo il 25 gennaio scorso: oltre diecimila tra agricoltori, commercianti, disoccupati e studenti, accorsi da tutta la Sicilia su numerosi pullman, si sono dati appuntamento a piazza Croci per una manifestazione che, paralizzando l'asse viario principale (via Libertà-via Ruggero Settimo-via Maqueda), ha raggiunto Palazzo dei Normanni, sede della regione, dove un presidio di massa si è protratto per tutto il pomeriggio, in attesa di notizie dall'incontro tra Lombardo e Monti previsto a Roma intorno alle ore diciannove.
Più che mai infuriati per la colpevole assenza delle istituzioni, invocate sin dall'inizio della protesta, i manifestanti hanno scandito slogan e mostrato striscioni contro le politiche di lacrime e sangue del governo Monti e contro lo stesso presidente della regione: "Lombardo ci ha traditi" gridavano le masse a piazza Indipendenza.
Presenti al corteo compagni della Cellula palermitana "1° Maggio-Portella 1947" del PMLI che hanno diffuso un centinaio di copie dei volantini contro il governo Monti e sulla rivolta in Sicilia facendo circolare la posizione del Partito. Presente anche una rappresentanza di studenti medi e ragazzi vicini al centro sociale Anomalia ed Excarcere.
La "sinistra" borghese e i partiti trotzkisti e falsi comunisti, totalmente assenti nella battaglia, apprezzano le affermazioni del ministro Cancellieri che negli scorsi giorni ha dichiarato, in un intervento al programma televisivo dello zerbino del governo Fabio Fazio, che "l'allarme di Ivan Lo Bello (presidente di Confindustria Sicilia, ndr) è sicuramente fondato su dati e su questo sono in corso indagini della magistratura. In questi fenomeni possono verificarsi infiltrazioni". È facile e soprattutto funzionale alla salvaguardia degli interessi capitalistici rappresentati dal tecnocrate borghese Monti cercare di annientare una così vasta manifestazione di condanna del sistema capitalistico, delle sue crisi e dei suoi servi, partiti e sindacati borghesi in primis. Intanto i presunti legami con Forza nuova vengono definitivamente sciolti: già al corteo i fascisti in anonimato si erano rifugiati nella coda e all'arrivo alla Regione sono stati ufficialmente allontanati da Mariano Ferro, uno dei leader del "Movimento dei forconi": "Non li vogliamo tra noi".
È questo un grande passo da parte delle masse in lotta che si sono liberate dal tentativo di egemonizzare la piazza operato dai fascisti, come sempre in agguato alla ricerca di anfratti in cui insinuarsi per poter sondare il terreno, uscire allo scoperto e attrarre voti elettorali. Ciò conferma la correttezza dell'analisi del PMLI che prontamente ha espresso il suo appoggio alla rivolta di massa siciliana.
I compagni palermitani si sono particolarmente impegnati nel portare avanti la linea rivoluzionaria del PMLI tra le masse in lotta e, in virtù di questo impegno, i dirigenti nazionali del Partito con alla testa il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi hanno inviato loro gli elogi per il lavoro e per l'esperienza di questo tipo che non ha precedenti e che, in nome e per conto del Partito i compagni stanno portando avanti. Nella lettera si legge fra l'altro che "dobbiamo fare quanto ci è possibile per farci conoscere, collegarci e stringere alleanza con gli elementi democratici, antifascisti e antimafiosi che sinceramente si battono per risolvere i problemi delle masse in lotta".

1 febbraio 2012