In seguito alle proteste di studenti e professori
Alemanno costretto a ritirare l'opuscolo anticomunista sulle foibe
Scheletro legato a falce e martello

Certo non servirà a zittire la grancassa di falsità anticomuniste imperanti fabbricate al soldo della borghesia, ma è significativo che il sindaco fascista di Roma, Gianni Alemanno, a seguito delle decise proteste degli studenti e dei professori, sia stato costretto a fare marcia indietro sulla diffusione nelle scuole romane del vergognoso libercolo intitolato "1945 - Nascita dello Stato comunista jugoslavo: la logica del terrore" curato dalla Lega Nazionale per la "difesa dell'italianità di Trieste e di tutta la Venezia Giulia", che in copertina presentava un corpo immolato su una falce e martello col filo spinato a trattenerne braccia e gambe esangui. "Nella primavera del 1945 gli uomini di Tito e quelli di Togliatti sono sulle stesse identiche posizioni", recita un passaggio del libretto, basta poi visitare il sito della Lega Nazionale (alla voce "le foibe in breve") per capire meglio che si tratta della versione fascista della storia, cioè di "migliaia di istriani e triestini, italiani ma anche slavi, antifascisti e fascisti, colpevoli di opporsi all'espansionismo comunista slavo" come se non bastasse vittime di una orrenda censura di regime in quanto "la storiografia, lo Stato italiano, la politica nazionale, la scuola hanno completamente cancellato il ricordo ed ogni riferimento a chi è stato trucidato per il solo motivo di essere italiano o contro il regime comunista di Tito". Quante falsità! Sono completamente ignorati i crimini dei fascisti e dei nazisti compiuti in Jugoslavia, che furono all'origine degli avvenimenti al confine orientale durante la guerra partigiana e nei primi anni del dopoguerra: avvenimenti tra i quali viene ora annoverata la cosiddetta "tragedia delle foibe", alla quale si attribuiscono decine di migliaia di vittime mai dimostrate della "vendetta" dei partigiani comunisti jugoslavi, mentre si tratta al massimo di poche centinaia di persone, perlopiù fascisti e collaborazionisti delle truppe nazifasciste. Così il "regalo" che l'assessorato alle Politiche "educative" del Comune di Roma aveva voluto consegnare come ricordo agli allievi e ai docenti invitati ad aderire al "progetto sulla memoria" è durato lo spazio di un mattino, seppellito dalle polemiche, definito poi "un errore" dal sindaco Alemanno: "Non è adatto come materiale didattico, lo ritireremo" come se niente fosse successo. Ancora una volta si tratta dell'ennesima infame operazione politica tesa a denigrare la Resistenza, il socialismo e il comunismo, stravolgendo i fatti per cancellare la memoria storica antifascista, riabilitare il regime fascista e inculcare alle nuove generazioni il veleno dell'anticomunismo impastato di patriottismo e di nazionalismo mussoliniano.

4 marzo 2009