Stati Uniti
Si allarga la lotta di "occupiamo Wall Street"
Manifestazioni in tutto il paese. A New York la più grande manifestazione dall'inizio del movimento assedia la Borsa
La riscoperta di Marx

Il movimento di protesta "Occupiamo Wall Street" partito il 17 settembre contro lo strapotere delle banche e delle finanziarie e contro le diseguaglianze sociali dilaga da New York in tutto il paese.
Il cuore della protesta resta lo Zuccotti Park, ribattezzato Liberty Park, nel distretto finanziario di Manhattan a un passo dai grattacieli di Wall Street, la strada in cui ha sede la borsa di New York, da dove il 5 ottobre è partita una nuova manifestazione per mettere sotto assedio la Borsa. Ma sotto lo slogan "Siamo il 99 per cento" migliaia di manifestanti sono scesi in piazza in tutte le principali città da Los Angeles a Boston, da Chicago a Kansas City, da Tampa a St. Louis. E si appresta a varcare il confine e a dilagare nel vicino Canada.
Centinaia di manifestanti al grido di "Restituiteci la libertà, ridateci i risparmi" hanno manifestato il 5 ottobre nei distretti finanziari di Los Angeles e Boston. A Chicago, una delle roccaforti dell'industria americana, alcune decine di manifestanti si sono accampati con i sacchi a pelo in una piazza da dove, a partire dalla fine di settembre, ogni sera al termine dell'orario scolastico o di lavoro sono raggiunti da altri manifestanti e marciano verso il centro della città, verso la sede della Fed, la banca centrale americana.
Nei cortei, accompagnati dal suono di bonghi e chitarre, i manifestanti portano cartelli e striscioni contro le banche, denunciano i mediatori finanziari e puntano il dito anche contro l'amministrazione di Barack Obama, delusi dalle promesse non mantenute.
Obama ha salvato le banche e le finanziarie mentre poco o nulla ha fatto per affrontare la disoccupazione che è cresciuta con i 25 milioni di americani che hanno perso il lavoro durante la recessione fra il 2007 e il 2009, nulla per sostenere il reddito della famiglia media caduto negli ultimi quattro anni di almeno il 10%. Ignora le richieste che salgono dalle manifestazioni e si moltiplicano in molti Stati, in nuove città da Seattle a Portland, da Minneapolis a Denver, da Kansas City a Cleveland, a Washington e a Hilo, nelle Hawaii.
Per il 15 ottobre sono in programma manifestazioni di protesta in varie città del Canada: a Toronto fuori dallo Stock Exchange, a Vancouver è annunciata la costituzione di un presidio a tempo indeterminato di fronte all'Art Gallery, cortei a Calgary, Montreal e Ottawa.
Le manifestazioni si moltiplicano e diventano più grosse col sostegno di varie organizzazioni sindacali tra i quali quello dei Trasporti di New York che tra l'altro ha ufficialmente chiesto al giudice federale di impedire alla polizia di utilizzare i conducenti dei bus per trasportare i manifestanti arrestati come è avvenuto con gli oltre 700 fermati nella manifestazione che il 2 ottobre aveva bloccato il ponte di Brooklyn. Altre organizzazioni tra le quali il sindacato nazionale delle infermiere, il National Nurses United, davano la loro adesione alla annunciata manifestazione del 5 ottobre a New York che sarà la più grande dall'inizio della mobilitazione.
Almeno 10 mila manifestanti, ma diverse fonti ne hanno stimati fino a 30 mila, si concentravano nel pomeriggio a Foley Square,
una piazza a un chilometro e mezzo a nord di Wall Street, dove si svolgevano i comizi di rappresentanti sindacali e rappresentanti di organizzazioni pacifiste e al termine dei quali partiva un corteo verso la sede della Borsa. Tanti i cartelli con vari slogan da "abolire il capitalismo" a "il diritto al lavoro è un diritto umano", da "siamo la nuova Tunisia e il nuovo Egitto" a "tassate Wall Street", a "ridateci la legge Glass-Steagall" (la norma del 1933 che vietava la sovrapposizione tra banche d'affari e commerciali). Una banda musicale di ragazzi suonava diverse canzoni tra le quali "Bella ciao".
Quando la testa del corteo raggiungeva la zona transennata intorno alla Borsa, alcuni dimostranti tentavano di saltare le barriere ma erano bloccati dalla polizia che sparava in faccia gli spray urticanti e arrestava una ventina di manifestanti. La protesta non si fermava e per diverse ore i manifestanti tenevano sotto assedio la sede del New York Stock Exchange.
La crisi capitalistica si fa sempre più acuta, la lotta prosegue e si allarga e tra i protagonisti di questo movimento di protesta assistiamo alla scoperta o alla riscoperta di Marx e delle sue profetiche analisi del sistema economico capitalistico e delle sue intrinseche e insanabili contraddizioni che lo minano dalle fondamenta.

12 ottobre 2011