"Diteci cosa c'è in questo mare"
Amantea in piazza contro i rifiuti tossici e le mafie
Tra i 35 mila manifestanti i lavoratori della Marlane, i pescatori di Cetraro, i crotonesi con i figli malati di tumore, i contadini, i No Ponte, i delegati di Chiaiano. Tanti e combattivi giovani
"Bonificare subito tutti i luoghi inquinati"

Sabato 24 ottobre decine di migliaia di manifestanti si sono dati appuntamento per un colorato e sentito corteo contro i rifiuti tossici e le mafie nella ridente cittadina turistica e commerciale di Amantea, in provincia di Cosenza. Dal quartiere napoletano di Chiaiano in lotta contro la discarica fino a Crotone, da Maratea a Praia a Mare, dalla Calabria, Basilicata e Campania, erano ben 35mila i partecipanti alla manifestazione per dire no alla contaminazione di veleni affondati nelle "navi a perdere" o sotterrati nelle valli dell'interno nel pericoloso e lucroso business dei sodalizi criminosi, in particolare della 'ndrangheta.
Erano presenti all'evento le lavoratrici e i lavoratori della Marlane, i pescatori di Cetraro, operai, contadini e studenti, i crotonesi con i figli malati di tumore, alcuni comitati civici e di lotta come i No Ponte, Cgil, Cisl, Uil, Legambiente, WWF che hanno sfidato senza timore la pioggia incessante che si è abbattuta sul corteo. Le masse popolari hanno manifestato con cartelli, slogan e striscioni il loro chiaro disappunto sull'inquinamento delle loro terre che nel Sud sta raggiungendo situazioni intollerabili e insostenibili: in primo luogo sollecitando i politicanti locali sugli interventi immediati necessari per fare chiarezza sul carico della nave inabissata al largo di Cetraro o dei fusti interrati (radioattivi) nella poco distante valle del fiume Oliva, dove si registra una mortalità per tumore più elevata del 10% rispetto alla norma.
Una rabbia e un bisogno di verità che la giunta regionale calabrese del democristiano Agazio Loiero (PD) ha finora disatteso con la complicità del governo del nuovo duce Berlusconi. Forti gli slogan contro l'esecutivo del cavaliere piduista di Arcore che venivano dai combattivi giovani, soprattutto studentesse e studenti, alcuni dei quali hanno anche indossato maschere antigas: "Giù le mani dalla Calabria" e "Le scorie portatele in Parlamento" tra i più significativi.
Ad aprire il serpentone, colorato da bandiere, cappellini e palloncini che si sono librati nel cielo carico di nuvole, un grande striscione del "Comitato civico Natale De Grazia. Per non dimenticare". E proprio al capitano di fregata della Marina, scomparso improvvisamente nel 1995 mentre indagava per conto della Procura di Reggio Calabria sul business dei rifiuti radioattivi smaltiti in mare, è stato intitolato il lungomare di Amantea. La targa commemorativa è stata scoperta dalla vedova dell'ufficiale, Anna Vespia, accompagnata dal figlio Giovanni. "Avete dato valore - ha detto commossa la donna - al sacrificio di mio marito".
Per il grande afflusso di pullman e auto, come hanno fatto rilevare con soddisfazione gli organizzatori, è andata in tilt la circolazione lungo la statale 18. Chiare le richieste sostenute dagli organizzatori prima e durante il corteo e sul palco: "vogliamo chiarezza su quello che riguarda la nostra salute, cioè un'analisi epidemiologica su tutta la costa tirrenica, il recupero delle navi Cunsky e Yvonne, con il loro carico tossico e radioattivo, e la bonifica di tutti i luoghi inquinati. Inoltre dovranno essere riaperte le inchieste riguardanti i disastri ambientali, tra cui quella sulla Jolly Rosso, e fare chiarezza sulla morte sospetta del capitano Natale De Grazia". Un avvertimento poi ai podestà locali, troppo spesso indifferenti a situazioni così gravi: "I sindaci, in particolare, devono vigilare uniti contro ogni tentativo di sottostimare il pericolo e di rabbonire le popolazioni senza ragion veduta".
Alla conclusione del corteo il solito squallido scaricabarile tra giunta calabrese guidata dal PD, e il governo del nuovo Mussolini. Il governatore Loiero (sostenitore di Bersani), che ha partecipato alla manifestazione, ha affermato pilatescamente che "assistiamo qui ad un'insurrezione pacifica: i calabresi hanno diritto di sapere e questa risposta la deve dare lo Stato perché noi siamo andati oltre le nostre competenze". Non la pensa così la gerarca ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, secondo cui "è irresponsabile la speculazione politica che pezzi della sinistra stanno conducendo sul caso delle cosiddette 'navi dei veleni'".
Il successo della manifestazione non deve rimanere isolato ma deve, invece, ripetersi nel tempo, mobilitando le masse popolari nella richiesta immediata di bonifica di tutti i luoghi inquinati. Noi marxisti-leninisti facciamo nostre le richieste avanzate dagli organizzatori sulla lotta all'inquinamento, sul contrasto alla borghesia mafiosa locale, sull'attivazione immediata delle autorità locali e nazionali per la bonifica del territorio, cominciando dai siti indicati dai promotori del corteo di Amantea. Tenendo presente che sono le manifestazioni, i cortei e la piazza in generale che possono sturare le orecchie ai signori del palazzo che, fino ad oggi, più delle solite dichiarazioni fumose non riescono a fare.

28 ottobre 2009