Contro la giusta denuncia della trasmissione "Annozero"
Prodi e Bertinotti si schierano con l'indifendibile Mastella
Sotto attacco il diritto di cronaca. Santoro: "Prodi come Berlusconi"
Il regime non tollera sbavature

Non accenna a placarsi l'ondata di indignazione sollevata in tutto il Paese dalla scandalosa richiesta di trasferimento avanzata dal Guardasigilli Mastella contro il Pm di Catanzaro Luigi De Magistris che da circa tre anni indaga su un criminale intreccio politico-mafioso-massonico-giudiziario-imprenditoriale in cui fra l'altro sono coinvolti lo stesso Mastella e il premier Romano Prodi, il cui nome è già finito nel registro degli indagati.
Giovedì 4 ottobre anche la trasmissione televisiva "Annozero" condotta su Rai2 da Michele Santoro si è occupata della scottante polemica inerente il vergognoso linciaggio politico, professionale e morale scatenato sia dalla "sinistra" che dalla destra del regime neofascista contro De Magistris col chiaro intento di intimidirlo, delegittimarlo e indurlo con le "buone" o le cattive ad abbandonare le sue importanti inchieste.
Tra gli ospiti della trasmissione, oltre allo stesso De Magistris che in una intervista a Sandro Ruotolo ha riassunto la storia delle sue inchieste e denunciato l'abbandono dello Stato e delle istituzioni: "Sono sotto ispezione, senza soluzione di continuità, da circa tre anni; ho subito pressioni e intimidazioni da ambienti istituzionali", è intervenuta anche il Pm di Milano Clementina Forleo titolare delle inchieste sulle scalate bancarie e CorSera in cui sono coinvolti fra gli altri anche Fassino e D'Alema.
"Ho sentito il dovere di intervenire a favore del collega - ha esordito la Forleo - che sta subendo a mio avviso delle intimidazioni, delle pressioni, per aver scoperchiato delle pentole che non andavano scoperchiate e soprattutto per aver indagato sulle toghe lucane. Luigi ha avuto la sventura di imbattersi più di una volta nei cosiddetti poteri forti o meglio negli interessi collegati ai poteri forti". In queste inchieste i magistrati spesso vengono lasciati da soli a compiere il loro dovere, senza alcun appoggio da parte dei colleghi e questo facilita i soprusi ha detto ancora la Forleo che, amaramente, ha commentato: "Quando il re è nudo e si ha il coraggio di denudarlo, dove per re intendo i poteri forti, il potere politico, il potere economico e lo stesso potere giudiziario, il giudice è solo. Si finisce per essere lasciati soli anche da tanti colleghi. Dopo aver fatto scelte scomode via via si perdono gli inviti a cena e a teatro". È quello che è successo ancora ieri a me, quando si è sparsa la notizia che sarei venuta in tv: "Ho ricevuto molte telefonate in cui mi raccomandavano prudenza. Allora mi sono ricordata dei santini appesi nelle auto degli anni Cinquanta 'attenta a non sbattere'".
Parole pesanti come macigni che evidentemente hanno colpito nel segno scatenando l'immediata e violenta reazione di tutte le cosche parlamentari coalizzate nel condannare la "faziosità" dei giornalisti della trasmissione e l'uso "politico e distorto del servizio pubblico radio televisivo".
Esattamente come fece il neoduce Berlusconi che nell'aprile del 2002 allontanò Santoro dalla Rai per l'uso definito "criminoso" della tv pubblica.
Mastella, primo e diretto interessato, ha subito convocato una conferenza stampa dicendosi addirittura vittima di "un linciaggio permanente contro di me. Ho ricevuto minacce molto serie alla mia persona". Il Guardasigilli attacca, definisce "stravagante" la piazza del programma e minaccia: "Il Cda non può immaginare che ciò che accade alla Rai non riguardi il direttore generale. Ci sono delle regole da rispettare". Insomma: "O il consiglio dà regole di comportamento che valgono per tutti, o attiveremo strumenti parlamentari per sfiduciare questo consiglio di amministrazione. Andare in dieci contro uno, contro il povero Scotti (il sottosegretario alla Giustizia presente in studio, ndr) non è buon giornalismo". Infine Mastella e i parlamentari dell'Udeur chiamano in causa l'indagato Prodi e sostengono che gli attacchi al Guardasigilli hanno come obiettivo il premier: "noi siamo il capro espiatorio; saremo leali al premier fino in fondo - ma, avverte - se saltiamo noi, salta il governo".
Immediata la risposta di Prodi che rincara la dose: "Ho letto i resoconti sulla trasmissione Annozero - rivela Prodi - mi sembra che non vi si possa riscontrare nulla della serietà, della professionalità e dell'appropriatezza che dovrebbe avere una trasmissione che riguarda la giustizia". Al fianco di Mastella scendono in campo anche il presidente del Senato Franco Marini che esprime la sua "solidarietà" al Guardasigilli e il guardiano della Camera Bertinotti secondo cui: "Si sta facendo torbido in modo preoccupante il rapporto tra la politica e la magistratura e tra la politica e il sistema radio-televisivo. È una condizione che nella crisi della politica il Paese e le istituzioni non si possono permettere. Nessuno deve essere messo alla gogna. C'è bisogno di mettere fine a queste pericolose turbolenze per riacquistare una trasparenza di rapporti". Cosicché il caporione trotzkista corre in aiuto del boss democristiano Mastella appena questi viene criticato pubblicamente, ma si guarda bene dall'aprir bocca quando la gogna e la repressione governativa si abbatte sui magistrati "scomodi" come De Magistris.
Una "fine" che potrebbe arrivare anche molto presto dal momento che il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, ha già rassicurato Mastella sul fatto che: "Ovviamente abbiamo seguito con molta attenzione e molto impegno la trasmissione e le valutazioni relative a come è stato condotto il programma non potranno non essere portate nel prossimo cda".
È il segno evidente che siamo in pieno regime neofascista e il governo, sia esso in mano alla "sinistra" o alla destra borghese, non tollera più nessuna sbavatura e vuole mettere a tacere tutti quei magistrati o giornalisti che osano mettere sotto accusa o criticare il governo, le istituzioni e la corruzione che la fa da padrone.
Ed è esattamente ciò che sta avvenendo nelle procure di tutta Italia dove, in seguito all'approvazione della controriforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura, l'attuale governo di "centro-sinistra" si sta adoperando per procedere alla netta separazione delle carriere dei magistrati e all'assoggettamento del Pm al potere esecutivo; mentre con l'approvazione il 17 aprile scorso del ddl liberticida Mastella sulle intercettazioni telefoniche mira a imbavagliare la stampa e cancellare il diritto di espressione e di cronaca "per controllare l'opinione pubblica nel vivo del Paese" proprio come dettava il "piano di rinascita democratica" della P2 di Gelli.
Non a caso in una intervista a "La Stampa" Santoro ha sottolineato che "la reazione di Prodi è uguale a quella di Berlusconi e dimostra una insofferenza nei confronti dell'informazione libera". Tutto ciò - ha detto ancora il conduttore di "Annozero"- è: "di una gravità senza pari".

10 ottobre 2007