Regalo di fine anno del governo Monti e del parlamento nero
Approvata la legge di stabilità da oltre 30 miliardi

Pesanti tagli a sanità, Regioni, Università, assistenza sociale. Beffati gli esodati. Aumentano Iva e tasse comunali sui servizi. Pioggia di milioni invece per scuole, università e policlinici privati e miliardi per la Tav, il Mose e gli F-35. Passa la norma vergogna per aprire altre 1.000 sale gioco
Come ultimo regalo di un anno di macelleria sociale, il governo Monti ha fatto approvare dal parlamento nero la Legge di stabilità (ex Legge finanziaria) varata dal Consiglio dei ministri lo scorso ottobre. Il via libera del Senato è arrivato il 20 dicembre, con 199 sì (PDL compreso), 55 no (IDV e Lega) e 10 astenuti. Immediatamente dopo, il 21 dicembre, è arrivato anche quello definitivo della Camera, con un voto di fiducia (il 52 esimo della serie) sul provvedimento trasformato in un unico mostruoso articolo di ben 554 commi, avendo incorporato anche il decreto "milleproroghe", e che è stato approvato con 373 sì, 67 no e 15 astenuti.
Nei tre passaggi in parlamento la manovra è salita complessivamente da 15 a 32,5 miliardi, ma a saldi invariati, vale a dire che le maggiori spese sono state comunque compensate da nuove entrate. Ciò ha consentito però alle varie cosche parlamentari di strappare modifiche a favore delle rispettive lobby di riferimento (o di vantare presunti "addolcimenti" della pillola, come nel caso del PD), senza intaccare minimamente la portata socialmente devastante e il carattere marcatamente antipopolare di questa stangata di fine legislatura. Ecco una sintesi delle modifiche introdotte rispetto al disegno di legge varato a ottobre:
Non ci sono state le riduzioni di un punto di aliquote fiscali sui due primi scaglioni di reddito come previsto nella versione originale, ma solo aumenti delle detrazioni per i figli a carico. È stato cancellato l'aumento di un punto dell'Iva al 10% sui beni di largo consumo che doveva scattare il prossimo luglio, ma rimane in programma, sempre dal prossimo luglio, quello dell'aliquota più alta, dal 21 al 22%.
Non essendoci più il tempo per approvarla in parlamento, la "riforma" delle Province, con la soppressione e l'accorpamento della maggior parte di esse è stata congelata per un anno, ossia rinviata al 2014 e al prossimo esecutivo. Nel frattempo quelle che dovevano andare alle urne la prossima primavera saranno commissariate dal governo.

Penalizzati i lavoratori e le masse popolari
Per la cassa integrazione in deroga sono stati stanziati 1,7 miliardi di euro nel 2013. Qualcosa di più che nel testo iniziale, ma c'è da precisare che i soldi sono stati stornati dai fondi per la formazione, ed inoltre il fabbisogno calcolato per quest'anno è di almeno 2 miliardi, per cui si tratta comunque di un provvedimento insufficiente. Per la detassazione dei salari di produttività, cioè per sostenere l'accordo truffa separato tra le associazioni padronali e i sindacati di regime CISL, UIL e UGL, sono stati stanziati invece 2,1 miliardi nel triennio 2013-2015.
Eliminata la trattenuta del 2,5% del Tfr degli statali, che era stata introdotta dal governo Berlusconi ma bocciata dalla Corte costituzionale. Eliminato anche, almeno per adesso e solo grazie alle forti proteste del mondo della scuola, l'aumento dell'orario di lavoro di 6 ore per gli insegnanti. Sono stati aggiunti altri 10.130 esodati ai 120 mila già salvaguardati, che salgono quindi a circa 130 mila. Una goccia nel mare, dato che per l'Inps il numero reale degli esodati causati dalla controriforma della Fornero arrivano quasi a 400 mila. Anche a stare solo ai conti della Ragioneria dello Stato ne resterebbero senza copertura almeno altri 130 mila.
Una norma approvata al Senato introduce una sorta di maxicontrollo su 50 mila dipendenti del servizio sanitario nazionale, tra infermieri e oss, gli ex ausiliari. La scusa è quella di cercare chi si è fatto trasferire abusivamente ad altri incarichi meno gravosi accampando false malattie e inidoneità. L'obiettivo vero è quello di raschiare dal barile altri 600 milioni, che si andranno a sommare agli 8,33 miliardi di tagli alla sanità già programmati. In compenso sono stati stanziati 52,5 milioni per i policlinici delle università non statali.
È stata prorogata dal 1° gennaio al 31 luglio 2013 la scadenza dei contratti di lavoro dei precari della pubblica amministrazione. Per quelli con almeno tre anni di lavoro all'attivo saranno riservati il 40% dei posti disponibili nei concorsi. La mannaia sospesa sulla testa di centinaia di migliaia di precari viene dunque solo rinviata di qualche mese e la patata bollente demandata al prossimo governo.
Per gli Enti locali sono stati concessi 1,4 miliardi da dividere tra Province e Comuni, di cui 1 miliardo dall'allentamento del patto di stabilità e 400 milioni di minori tagli: appena un contentino, dato che il ddl tagliava 2,2 miliardi alle Regioni e altri 700 milioni a Province e Comuni, senza contare i quasi 10 miliardi complessivi tagliati a Regioni ed Enti locali con le manovre di Berlusconi e del decreto "salva Italia". Nel prossimo biennio i Comuni potranno trattenere l'intero gettito dell'Imu, per un importo stimato di 7,5 miliardi. L'amministrazione centrale si riserva quello sui capannoni industriali e i laboratori artigiani, con un incasso previsto di 8,9 miliardi nel biennio 2013-14. Per il 2013 le Regioni potranno continuare a graduare l'addizionale Irpef in base alla progressività del reddito, poi i prelievi dovranno essere uguali per tutti, altrimenti le Regioni che vorranno continuare a favorire i redditi più bassi pagheranno la differenza di tasca propria.
Con la legge di stabilità arriva anche la Tares, la nuova tassa sui rifiuti urbani e gli altri servizi comunali che era stata istituita dal governo Berlusconi con la legge sul federalismo fiscale e che andrà a sostituire le attuali Tarsu e Tia. Sarà più cara del 30% e si calcolerà in base ai metri quadri dell'immobile (80% della superficie catastale) senza tener conto del numero di componenti il nucleo familiare. Dovrà coprire il 100% del costo dei servizi comunali, che attualmente viene in parte sovvenzionato dallo Stato. Si pagherà in quattro rate a partire da aprile, e a conti fatti costerà più dell'Imu. Una famiglia media con una casa media che ha pagato 275 euro di Imu ne pagherà 305 di Tares (con la Tarsu sarebbero stati 225 euro, con un aumento quindi del 37,5%). Secondo Confcommercio per le attività commerciali l'aggravio medio salirà a ben il 293%.

Manica larga solo per grandi opere, scuole private e spese militari
In compenso un emendamento del governo destina 150 milioni in più nel 2015 e 150 milioni l'anno a partire dal 2016 e fino al 2029 alla Tav Torino-Lione, con un finanziamento complessivo di oltre due miliardi in 14 anni. Soldi a pioggia anche al Mose di Venezia (oltre 1 miliardo in 4 anni), alla pedemontana piemontese (80 milioni), alla Tirreno-Adriatica (30 milioni), e poi altri milioni agli esuli istriani, alla minoranza italiana in Slovenia e Croazia e così via. Invece sono stati cancellati i tagli lineari previsti dalla Spending review per l'Expo 2015 di Milano. Confermati ovviamente anche i 13 miliardi per l'acquisto degli F-35. Confermato anche un rifinanziamento per 8,43 miliardi in 16 anni a favore di Finmeccanica per la legge 808 sulla promozione delle aziende aeronautiche.
Prorogata di 6 mesi la scadenza degli sfratti ma anche azzerato il fondo di sostegno per gli affitti, ignorando le proteste di Sunia e Unione inquilini. Tagliati del 95% i fondi per favorire l'attività lavorativa dei detenuti e per l'accoglienza dei minori non accompagnati. Per i malati di sclerosi e altre malattie gravi stanziati solo 115 milioni: Fornero e Balduzzi ne avevano promessi 200. Protestano le associazioni dei disabili: "È un'azione indegna, a dir poco stomachevole, ci hanno preso in giro".
Mentre è stata confermata l'ultima tranche di tagli per 400 milioni all'università stabiliti dalla legge Gelmini, per cui molti atenei andranno incontro al fallimento nel 2013 (per il fondo università sono stati concessi solo 100 milioni), sono stati stanziati invece 9,2 milioni di euro in più per le università private (che passano da 79,5 a 88,7 milioni), perché hanno abbassato le rette per gli studenti più "bisognosi": tra cui 3,3 milioni alla Cattolica, 1,4 milioni alla Bocconi di Mario Monti, e 700 mila euro in più alla Luiss del ministro Severino. Alle scuole private vanno poi altri 223 milioni
Un'altra norma vergogna passata indenne in questa legge è la non abolizione della gara per l'assegnazione di 1.000 sale gioco in tutta Italia, concessa dal governo Berlusconi e che dovrebbe partire dal 1° gennaio 2013. Lo stesso governo aveva proposto un rinvio a giugno, ma la Ragioneria generale dello Stato l'aveva bocciato per esigenze di copertura. Le gare quindi si faranno, anche se il Tesoro ha fatto sapere di stare valutando l'abrogazione dei poker live, anche per il "rischio illeciti".
Infine la già risibile e puramente propagandistica Tobin tax, l'imposta sulle transazioni finanziarie a carico degli speculatori, è stata ulteriormente depotenziata: non riguarderà più tutti i prodotti finanziari ma solo quelli azionari, che sono poca cosa. Per i derivati gestiti dalle banche, infatti, la tassa non è più proporzionale ma in cifra fissa e pari a 200 euro su un contratto del valore sottostante di un milione, il che mette a rischio il già esiguo gettito previsto di 1 miliardo.

9 gennaio 2013