Lombardia
Nuovo terremoto giudiziario al Pirellone: arrestato Ponzoni
Il fedelissimo di Formigoni accusato di bancarotta e corruzione. In manette anche altri 4 esponenti del PDL
Il governatore annaspa nel disperato tentativo di restare a galla

Dal nostro corrispondente della Lombardia
Dopo che il 30 novembre scorso erano clamorosamente scattate le manette ai polsi del vicepresidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani per corruzione e traffico illecito di rifiuti, un nuovo, fortissimo terremoto giudiziario ha fatto ancora una volta tremare i piani alti del Pirellone. Il 16 gennaio la procura di Monza ha difatti disposto l'arresto di Massimo Ponzoni consigliere e segretario plenipotenziario per la provincia di Monza Brianza del dittatore ciellino Roberto Formigoni (PDL), di cui è sempre stato uno dei più stretti collaboratori, ricoprendo negli scorsi anni anche l'incarico di assessore all'ambiente.
Il nome di Ponzoni era già comparso in altre inchieste tra cui quella della procura di Milano, denominata "Crimine-Infinito", che ha svelato la rete di infiltrazioni lombarde della 'ndrangheta e i suoi intrecci con esponenti politici, Ponzoni incluso. Le cosche avrebbero fatto convergere su di lui i voti alle ultime elezioni regionali facendogli raggiungere il record di 11mila preferenze.
Le manette ai polsi di Ponzoni sono ora scattate a seguito di un'ordinanza di oltre duecento pagine emessa dal Gip (Giudice per le indagini preliminari) Maria Rosaria Correra per l'accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento delle società immobiliari "Il Pellicano" e "Il Mais", di cui era stato amministratore delegato e delle quali avrebbe svuotato le casse, oltre che per diversi episodi di corruzione nella provincia di Monza Brianza, relativi ai piani di governo del territorio di Desio e Giussano. Altri reati contestati sono concussione, peculato, appropriazione indebita e finanziamento illecito ai partiti.
Nell'ambito della stessa inchiesta, le manette sono scattate anche per Franco Riva, ex sindaco di Giussano, Antonino Brambilla, vicepresidente della provincia di Monza e Brianza, Rosario Perri, ex assessore provinciale e storico direttore dell'Ufficio tecnico del Comune di Desio, tutti del PDL, e per Filippo Duzioni, imprenditore bergamasco che da anni fa affari con la Lega Nord ed ora è accusato di aver pagato una tangente a Ponzoni.
In una lettera citata nell'ordinanza, scritta nel 2009 da Sergio Pennati, ex commercialista e socio di Ponzoni, si legge: "La stessa immobiliare Mais ha pagato varie volte noleggi di barche e vacanze esotiche allo stesso Ponzoni e al suo capo Formigoni" e ancora "Un milione e 600mila euro prelevati dalle società per comprare voti in campagna elettorale, pagare ristoranti".
Il governatore Formigoni nonostante le sue responsabilità oggettive, nega anche questa volta ogni addebito dichiarando "non ho mai usufruito di vacanze o barche pagate da questi signori o da questa azienda" e rifiuta l'ipotesi di dimissioni limitandosi a dire che non si ricandiderà alla scadenza del mandato ma, precisa, "perché ho esaurito i miei mandati" e non quindi a causa degli scandali in cui vengono continuamente coinvolti la sua amministrazione e il suo partito. Egli continua piuttosto il suo gioco a scaricabarile, parlando di "responsabilità personali" di chi vi è coinvolto e, coprendosi di ridicolo, continuando ad affermare che "la Regione e la sua amministrazione non sono minimamente coinvolti".
Diviene ogni giorno più urgente abbattere subito il dittatore ciellino e la sua giunta che, oltre a far scempio del territorio con i suoi faraonici progetti inutili e dannosi per l'ambiente, si rende continuamente responsabile di ogni sorta di ruberia, come dimostrano le continue inchieste giudiziarie in cui risultano coinvolti i suoi collaboratori.

25 gennaio 2012