La militanza marxista-leninista
di Giovanni Scuderi

La seguente citazione del compagno Giovanni Scuderi, tratta dal Rapporto presentato al 5° Congresso nazionale del PMLI “Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista” (Firenze, 6-7-8 dicembre 2008) racchiude diversi elementi di grande attualità per il Partito: dalla concezione marxista-leninista della militanza alla qualità della stessa, dalla necessità di prendere esempio dai militanti “più avanti e più bravi di noi” al preparare i “successori rossi della nostra causa”, fino a concentrare il nostro lavoro di proselitismo verso il proletariato e le masse studentesche.
La proponiamo all'attenzione di tutti i militanti del PMLI, specie quelli nuovi, e di tutti coloro che vogliono donare la loro vita alla causa del socialismo.
La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI
 
La militanza marxista-leninista è un altro elemento fondamentale e peculiare che caratterizza il nostro Partito. I membri del PMLI non sono dei semplici iscritti, ma dei militanti, dei soldati rossi, disciplinati, organizzati, uniti e solidali tra di loro, centralizzati, che combattono ogni giorno, come possono, sotto le bandiere dei Maestri e del PMLI al servizio del proletariato e delle masse contro il capitalismo e per il socialismo.
Per noi sono inconcepibili e intollerabili i militanti che stanno con le mani in mano, che non fanno nulla o quasi. Perché non c'è età, situazione professionale e familiare, di salute, che non ci permetta di fare qualcosa di utile, anche minima, per il Partito e la causa. Noi dobbiamo fare a gara per essere i migliori militanti del PMLI, imparando dai nostri Maestri e dalle compagne e dai compagni che sono più avanti e più bravi di noi e che si caricano il fardello più pesante del Partito. Non un minuto vada perso, tutto il tempo venga dedicato alla rivoluzione. Questa nostra vecchia parola d'ordine è sempre attuale e va rispettata. Il che però non significa che dobbiamo trascurare i nostri doveri familiari, la cura di noi stessi e gli impegni professionali o da studenti. Dobbiamo infatti saper conciliare tutti gli aspetti della nostra vita con la nostra militanza politica, mettendo il Partito e la causa al primo posto, senza farci travolgere dalle vicende personali, familiari, professionali o da studente. La "vecchia guardia" inesorabilmente invecchia, i più giovani militanti devono prepararsi per sostituirla. Dobbiamo formare a tutti i livelli i successori rossi della nostra causa.
È dura la militanza marxista-leninista ma è la cosa più bella e più proficua che possa fare chi vuol dare il massimo contributo al progresso sociale e all'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità. Proprio perché è così dura che è difficile conquistare nuovi militanti, eppure dobbiamo insistere nel proselitismo dirigendolo verso il proletariato e le masse studentesche.

8 gennaio 2015