Un altro assassinio da parte della polizia razzista americana
Manifestazioni a natale in Usa contro l'uccisione di un giovane afroamericano

 
Una decina di manifestanti sono stati arrestati a Berkley, in Missouri, nella notte della vigilia di Natale, negli scontri con gli agenti in seguito alle proteste scattate subito dopo la morte di un 18enne afroamericano, l'ennesima vittima della polizia razzista degli Usa. Secondo un'emittente locale un centinaio di manifestanti avevano bloccato nella notte del 24 dicembre per quasi un'ora un settore di una importante strada di comunicazione dopo la veglia di protesta alla stazione di servizio dove era avvenuto l'assassinio del giovane. La località si trova a poca distanza dalla cittadina di Ferguson dove un poliziotto bianco aveva ucciso il 18enne Michael Brown nell'agosto scorso; la decisione del tribunale locale di non rinviare nemmeno a giudizio il poliziotto aveva scatenato una protesta durata settimane nella regione e in seguito si era allargata in tutti gli Stati Uniti. E prosegue tuttora per denunciare le violenze e gli assassini della polizia razzista che restano regolarmente impuniti.
La morte del giovane a Berkley è arrivata infatti il giorno dopo la mancata incriminazione di un agente di polizia di Houston in Texas che il 16 gennaio scorso uccise un 26enne afroamericano disarmato. Il giudice della contea di Harris, in linea con le precedenti deliberazioni di casi simili ha deciso che l'agente non era nemmeno da processare. Centinaia di manifestanti si erano riuniti assieme alla madre del ragazzo davanti la sede del tribunale e alla scandalosa sentenza reagivano con forti proteste.
Centinaia di manifestanti erano in piazza anche a New York dove la comunità afroamericana si era rifiutata di raccogliere l'appello del sindaco Bill de Blasio a interrompere le proteste che continuano ogni notte.

8 gennaio 2015