“Spese pazze” alla Regione Lazio per 2,6 milioni di euro
Scialacquavano il denaro pubblico tra cene con ostriche e champagne, viaggi, feste, ecc. 44 indagati, tra cui Foschi, ex capo della segreteria di Marino
Coinvolti sei ex consiglieri regionali del PD

Il PM di Rieti Giuseppe Saieva si appresta - dopo un anno e mezzo di indagini, 200 controlli incrociati, 300 testimoni ascoltati e ben 44 indagati - a chiedere il rinvio a giudizio per 13 ex consiglieri regionali del gruppo PD alla Regione Lazio per i reati di truffa aggravata, peculato, false fatturazioni e illecito finanziamento ai partiti commessi tra il 2010 e il 2012.
Gli ex consiglieri del PD, secondo la Procura, sono accusati di avere sperperato 2 milioni e 600 mila euro in pranzi e cene di lusso con ostriche e champagne, viaggi, feste, battute di caccia e sagre del tartufo.
Nell'inchiesta sono coinvolti nomi importanti del PD come quelli degli ex consiglieri e attualmente senatori Bruno Astorre, Carlo Lucherini, Claudio Moscardelli, Francesco Scalia e Daniela Valentini, e soprattutto dell'ex consigliere e ora deputato renziano Marco Di Stefano, coordinatore della Leopolda, già indagato a Roma dove la Procura lo sospetta di avere aperto un conto in Svizzera per farvi affluire tangenti e di avere ricevuto una mazzetta da 1 milione e 800 mila euro che avrebbe ricevuto dal costruttore Pulcini in cambio di una sede per Lazio Service. La Procura di Rieti lo accusa di essersi intascato 36.000 euro per pubblicare 25.000 copie della sua autobiografia.
Altri nomi importanti del PD emersi nell'inchiesta reatina sono quelli di Enzo Foschi, ex capo della segreteria del sindaco di Roma Marino, ed Esterino Montino, uno dei più importanti esponenti del Partito Democratico laziale e attuale sindaco di Fiumicino.
Da quanto emerge dall'inchiesta del capoluogo sabino gli ex consiglieri offrivano con i soldi pubblici ad amici e simpatizzanti numerosi pranzi e feste spendendo dagli 8.000 ai 20.000 euro, si facevano rimborsare tutte le spese occorse per una battuta di caccia al fagiano a Fiumicino, pagavano le sanzioni amministrative per le infrazioni al codice della strada, i biglietti aerei, gli addobbi per l’albero di Natale, persino bottiglie di acqua minerale, il tutto per 2,6 milioni di euro complessivi.

14 gennaio 2015