22 arresti tra i funzionari dei Municipi e le Asl della Capitale
“Corruzione preventiva ed endemica” a Roma
Il sistema delle tangenti era la regola e non l'eccezione
E' questa la pulizia fatta dal sindaco PD Marino?

 
Lo scorso 8 gennaio una raffica di 22 arresti tra i funzionari dei Municipi e delle Asl di Roma accusati di gestire un vero e proprio sistema di corruzione dalla Procura della Repubblica ha ricordato alle masse popolari della capitale che la gestione della città da parte del neopodestà Marino è corrotta quanto quella dei suoi predecessori.
Le misure cautelari eseguite in totale sono ventotto, compresi i 22 arresti, sono state operate 40 perquisizioni e sono finiti sotto indagine anche tredici imprenditori e cinque liberi professionisti che, secondo i magistrati romani, fanno parte del sistema criminale individuato dall'inchiesta che durava da molti mesi e che ha consentito agli inquirenti di scoprire, anche grazie a intercettazioni telefoniche, il sistematico pagamento di mazzette ai funzionari dei Municipi e delle Asl che si recavano per i controlli nei cantieri edili e, addirittura, di tangenti preventive pagate ogni volta che veniva aperto un nuovo cantiere.
Le tangenti insomma erano nell'edilizia non una sporadica eccezione ma la regola, comprese le mancate contestazioni, regolarmente prezzolate, da parte dei funzionari delle Asl sulle irregolarità relative alle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.
La Procura, che ha constatato centinaia di tangenti, parla di un sistema di “corruzione preventiva ed endemica” per cui gli imprenditori già sapevano a quale funzionario malavitoso dovevano rivolgersi per ottenere, in cambio di mazzette, l'autorizzazione ad effettuare i lavori.
Dei 22 arrestati sei - l'imprendiore Roberto Biagini e i funzionari municipali Stefano Urbinati, Simone Casale, Giovanni Grillo, Maurizio Paiella e Marcello Fioravanti - sono finiti nel carcere di Regina Coeli mentre gli altri 16 - i funzionari dell'Asl Andrea Costa, Claudio Guidi, Maurizio Sabatini, Franco Di Carlo e Claudio Rantazzi insieme agli imprenditori Gianluca Sicari, Gianfranco Morani, Sandro Costantini, Rodolfo Ercolani, Claudio Pompei, Franco De Angelis, Giovanni Ceci, Andrea Dionisi, Guido Bizzarri, Costantino D'Amico e Giacomo Ceccarelli – agli arresti domiciliari. L'obbligo di firma è stato invece deciso per Mauro Raggianti, Emiliano Gaspari, Daniele Losani, Paolo Bonardini, Massimo Gaiarin e Antonio Domenico Colarusso, tutti liberi professionisti.
 

28 gennaio 2015