Il partito comunista revisionista del regime neofascista
Rizzo sponsorizzato dai berlusconiani
Tutti i media anticomunisti gli danno spazio, dal Tg3 a Tg5 e TgLa7
I veri comunisti alzino le antenne

Per l'imbroglione trotzkista Marco Rizzo ogni occasione è buona per comparire sui media del regime neofascista, sempre pronti d'altra parte a invitarlo come ospite fisso nei loro talk show e a dare uno spazio spropositato alle sue insignificanti iniziative. L'ultimo esempio è quello dell'iniziativa propagandistica che ha tenuto il 21 gennaio scorso, in coincidenza col 94° anniversario della fondazione del Partito comunista d'Italia, nella sala stampa della Camera dei deputati, dove evidentemente ha libero accesso e dove ha annunciato una manifestazione per il 24 gennaio a Livorno, con un Comitato centrale aperto agli invitati (che ha deciso fra l'altro la presentazione di liste alle prossime elezioni regionali e locali), e la deposizione di una corona di fiori sul luogo dove nel 1921 fu tenuto il congresso di fondazione del PCd'I.
Durante la presentazione alla Camera Rizzo ha anche annunciato, con grande sussiego ed esibendola come un fiore all'occhiello, l'iscrizione al suo sedicente Partito comunista del filosofo Gianni Vattimo, nonché di Antonio Gramsci, nipote in linea diretta dell'omonimo fondatore del PCd'I, musicista, venuto appositamente dalla Russia per partecipare alla manifestazione di Livorno, ma anche evidentemente per promuovere le vendite del suo recente libro storico sulla sua famiglia.
Inutile dire che l'iniziativa di Rizzo è stata prontamente amplificata e rilanciata dai principali media di regime. Nella stessa giornata del 21 Rizzo è comparso contemporaneamente sul Tg3 della Rai, sul Tg5 di Mediaset e sul Tg di La7. “Il Giornale” berlusconiano gli ha dedicato un'intervista dal titolo “Rizzo: 'Rifondo il Pci con Vattimo e Gramsci Jr'”; nominandolo fra l'altro “il leader dell'estrema sinistra”. Hanno parlato della manifestazione di Livorno, calcando in particolare sulla deposizione della corona di fiori da parte di Gramsci Jr sul luogo dove il nonno fu tra i fondatori del PCd'I, “La Repubblica”, “La Nazione” e “Il Tirreno”. E il lunedì successivo Rizzo è stato pure invitato al programma Omnibus di La7 per commentare i risultati delle elezioni in Grecia.
Da dove nasce tutto questo interesse dei media del regime neofascista per Rizzo e il suo sedicente Partito comunista? E perché a sponsorizzarlo in maniera tanto sistematica quanto compiacente sono proprio quelli diretti da rinnegati, revisionisti e trotzkisti, come il Tg3, o ex socialisti come il TgLa7? Ma soprattutto i media dichiaratamente anticomunisti come le reti Mediaset e “Il Giornale” di Berlusconi, che nei suoi riguardi sono sempre pronti a stendergli il tappeto rosso? Evidentemente perché fa comodo promuovere un sedicente marxista-leninista innocuo come lui, un comunista da salotto, un imbroglione politico che ha attraversato tutte le versioni possibili del revisionismo e del trotzkismo, dal PCI a Rifondazione, dal PdCI al suo attuale Partito comunista revisionista del regime neofascista, per ingannare i sinceri comunisti e oscurare , come si è visto anche con la manovra di Agorà di Rai3 contro il PMLI, l'esistenza in Italia dei veri marxisti-leninisti.
E' solo una coincidenza che sia stata data tutta questa pubblicità all'iniziativa mediatica di Rizzo proprio all'indomani della commemorazione a Cavriago del 91° anniversario della scomparsa di Lenin? Noi pensiamo proprio di no, e che tutto quello spazio mediatico esagerato all'iniziativa di Rizzo fosse diretto anche a oscurare la manifestazione del PMLI, coronata da successo anche grazie al fronte unito tra il PMLI, il PdCI e l'ANPI.
Tra l'altro come può Rizzo fregiarsi del titolo di marxista-leninista e chiamare comunista il suo partito, mentre esalta il liberale borghese Gramsci e assolve in parte anche il revisionista Togliatti, e che si propone di rifondare il PCI revisionista, che ha tradito e rinnegato il marxismo-leninismo, il proletariato italiano e la rivoluzione socialista? Poco ha da vantarsi anche di aver imbarcato il filosofo Vattimo, un opportunista borghese che ha sempre cambiato partiti e movimenti a seconda di come tirava il vento, dall'Azione cattolica al Partito radicale, dai DS allo stesso PdCI in cui militava Rizzo, col quale, come ha rivelato quest'ultimo, ci furono aspri diverbi e i due arrivarono anche a querelarsi. Fino addirittura a candidarsi alle europee nelle liste dell'Idv del destro presidenzialista e profittatore Di Pietro.
Tra l'altro Vattimo è tra i firmatari dell'appello per “Un'Associazione per la ricostruzione del Partito Comunista nel quadro ampio della sinistra di classe”, firmato da un centinaio di politici, sindacalisti, intellettuali, giornalisti, tra cui diversi falsi comunisti come Domenico Losurdo, Angelo D'Orsi e Manlio Dinucci. Tra loro c'è anche il rinnegato Omar Minniti, già espulso dal PMLI per aver tradito e attaccato il Partito e per il suo irrefrenabile carrierismo borghese. Dietro la manovra sembra esserci il PdCI neorevisionista, come si evince anche al richiamo “al miglior patrimonio politico e ideologico dell'esperienza storica del PCI” e a Gramsci e Berlinguer. Una manovra, quindi, molto affine a quella di Rizzo, e Vattimo potrebbe fare da ponte tra le due.
Che i veri comunisti alzino allora le antenne e non si facciano abbindolare dall'imbroglione Rizzo e dal suo falso partito comunista, in realtà revisionista e trotzkista di matrice gramsciana. Il vero partito marxista-leninista esiste già in Italia, ed è il PMLI, un partito che non ha nulla a che vedere con la storia del PCI revisionista, ma è nato nel 1977 proprio in contrapposizione ad esso, rialzando la bandiera del marxismo-leninismo e del socialismo che il partito di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, a cui guarda nostalgicamente Rizzo, non ha mai veramente impugnato.
 

28 gennaio 2015