Perché occorre migliorare la qualita’ dei quadri e dei militanti del PMLI

I militanti e i quadri di base del Partito sono in generale dei bravi compagni, generosi, coraggiosi, fedeli al PMLI, al proletariato e alla causa del socialismo, ammirevoli e per molti versi esemplari, fortemente impegnati per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso.
Ma la buona volontà e lo spirito di sacrificio non bastano, decisiva è la qualità dei militanti e dei quadri di base che incide in modo determinante nel lavoro politico sui vari fronti di lotta e in ogni ambito influenzando in maniera positiva o negativa la costruzione e la crescita del Partito e il suo legame con le masse.
Come ci insegna Stalin “Bisogna ricordare una volta per sempre che la forza e il peso specifico di un partito, soprattutto di un Partito comunista, non dipendono tanto dal numero degli iscritti, quanto dalla loro qualità, dalla loro fermezza, dalla loro devozione alla causa del proletariato.” (“I compiti immediati del comunismo nella Georgia e nella Transcaucasia” , 5 luglio 1921).
Occorre quindi, come ha detto il compagno Dario Granito, Responsabile della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI, nel Rapporto alla riunione plenaria della Commissione tenutasi il 13 dicembre 2014 “… che ciascuno faccia un esame e un bilancio della propria militanza e veda cosa c’è da migliorare, adottando le misure necessarie per corrispondere alle esigenze del Partito”. Allo scopo di diventare dei buoni propagandisti, agitatori, organizzatori, oratori, corrispondenti de “Il Bolscevico”, preparati e convincenti verso il proletariato, le masse e le giovani generazioni.
L’articolo 4 dello Statuto del PMLI sancisce che “Il Partito mira ad un'alta qualità dei suoi membri, attribuisce la massima importanza alle loro doti politiche, sociali e morali, dedica ogni sforzo alla loro formazione ideologica, allo sviluppo della loro tempra rivoluzionaria e al rafforzamento della loro capacità di difendere e attuare risolutamente la linea del Partito”.
Il nostro Partito non ha quindi bisogno di semplici iscritti, di adesioni formali, ma di militanti attivi, coscienti e politicamente preparati, di pionieri che aprono una via mai esplorata fino in fondo in Italia, di elementi di avanguardia del proletariato permanentemente mobilitati e impegnati nella lotta di classe e nel lavoro di Partito. I militanti devono aspirare, e devono essere formati in tal senso, a divenire dei potenziali quadri del Partito (cioè dirigenti delle masse e del Partito) tra cui scegliere in base alle necessità e in qualsiasi momento.
Ma come si migliora la qualità dei quadri di base e dei militanti del Partito? Ciò che occorre fare, nella sostanza, è portare fino in fondo la trasformazione della propria concezione del mondo in senso proletario rivoluzionario e della propria concezione del Partito, della militanza marxista-leninista.
Come si porta fino in fondo tale trasformazione? Approfondendo la conoscenza della linea politica e organizzativa del Partito, legandosi ai problemi concreti che occorre affrontare dove siamo presenti e secondo le priorità indicate dal Partito. Studiando il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, con metodo, regolarità e impegno.
Come dice il compagno Scuderi “Studiare costa tempo, fatica e rinunce, specie agli operai e ai lavoratori che concludono la giornata spremuti come limoni dai capitalisti. Eppure bisogna studiare, costi quel che costi per essere sempre in prima linea nella lotta di classe e con posizioni d’avanguardia marxiste-leniniste” (in “Mao e le due culture”).
Come ben sappiamo la concezione del mondo non si trasforma “magicamente” e meccanicamente una volta entrati nel Partito, ma è un processo continuo e che non terminerà mai perché ci sarà sempre bisogno di combattere l’ideologia borghese, anche quando avremo conquistato il socialismo, ce lo insegnano anche le esperienze dell’Urss di Lenin e Stalin e della Cina di Mao riconquistate dalla borghesia nascosta all’interno del Partito comunista e dello Stato socialista.
“Studiare, capire e agire”, è questo l’ingranaggio che bisogna oliare affinché il meccanismo del Partito possa funzionare bene. Nello studio una parte centrale deve averlo l’analisi della situazione concreta in cui operiamo, compresa quella politica della giunta locale.
Tutti quanti, dirigenti e semplici militanti, della “prima ora” o “dell’ultimo minuto”, abbiamo bisogno periodicamente di fare delle belle ripuliture ideologiche, di liberarci delle scorie borghesi del passato e di quelle nuove, per divenire un po' più rivoluzionari, un po' più materialisti, un po' più scienziati della rivoluzione, per sottrarci alle pressioni e all'influenza della borghesia, per far bene la lotta di classe, aiutare le masse a risolvere i loro problemi e difendere il Partito dagli attacchi dei nemici di classe.
Cosa bisogna studiare? Ci sono tante cose da studiare, a cominciare dalle cinque opere fondamentali marxiste-leniniste, ma attualmente lo studio va concentrato sui Documenti del 5° Congresso nazionale del Partito, sugli opuscoli di Scuderi 13 e 15, i Documenti dell’UP sul governo Renzi e sui fatti di Parigi, Il Bolscevico, il Rapporto del compagno Scuderi alla 4ª Sessione plenaria del 5° Comitato centrale, il discorso del compagno Loris Sottoscritti, a nome del CC del PMLI, su Mao e la missione del proletariato e il suddetto Rapporto del compagno Granito, estrapolando e focalizzando l’attenzione su quelle parti che hanno più attinenza con le proprie carenze e problematiche e col lavoro politico che siamo chiamati a svolgere a livello locale e anche centrale.
Tali documenti vanno letti attentamente e più volte, discussi, ripresi, citati nelle nostre riunioni interne, con l'obbiettivo di rafforzare la coscienza marxista-leninista dei compagni e la struttura bolscevica delle nostre organizzazioni di base e di acquisire le coordinate del lavoro politico che andremo poi a compiere.
L’aspetto prioritario al momento è la comprensione della linea del Partito, gli attuali limiti ed errori nel lavoro politico infatti sono per lo più conseguenze della sua mancata comprensione ed errata applicazione.
Il Partito dà grande importanza ai suoi quadri, tanto è vero che a essi è dedicato il secondo capitolo dello Statuto, il cui articolo 8 recita: “I quadri del Partito, poiché una volta definita la linea politica costituiscono un fattore decisivo, debbono essere degli autentici marxisti-leninisti. La qualità dei dirigenti ai vari livelli del Partito garantisce che il Partito sia forte, saldamente attestato sulle posizioni del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, in grado di assolvere tutti i suoi compiti rivoluzionari, fedele alla causa del proletariato e della rivoluzione socialista e che non degeneri mai”.
I quadri, tutti, quindi anche quelli di base e non solo i membri del CC e dell’UP, aggiunge l’art. 9, “devono avere i seguenti requisiti”:
conoscere profondamente e saper mettere in pratica il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea politica del Partito, essere gli alfieri della lotta contro il revisionismo moderno;
sapere educare, organizzare e dirigere i militanti e le masse, unirsi e lavorare insieme a loro, ascoltarne le opinioni, proposte e critiche e meritarne e conquistarne la piena fiducia;
aver dato ripetute e concrete prove di essere disinteressati e inflessibili servitori del proletariato e delle larghe masse popolari italiane e internazionali;
essere capaci di orientarsi ed affrontare da soli i problemi, mantenendosi incrollabili di fronte a tutte le difficoltà;
volere costantemente sviluppare la propria coscienza politica e trasformare la propria concezione del mondo in senso proletario;
praticare uno stile di lavoro marxista-leninista, essere modesti e avveduti, guardarsi dall’individualismo, dall’arroganza e dalla precipitazione, rifuggire ogni indolenza e passività;
essere di esempio nella lotta di classe e nell’applicazione del centralismo democratico, usare rispetto e spirito di collaborazione verso gli altri quadri del Partito, vecchi e nuovi, mettere in pratica lo stile di lavoro di imparare gli uni dagli altri;
essere sempre pronti, non vantando meriti o privilegi, a cambiare ruolo e posto di combattimento se il Partito lo richiede.
In ultima analisi dipende dalla qualità dei quadri di base il buon funzionamento della Cellula e il legame di questa con i simpatizzanti e le masse, nonché il suo corretto rapporto con le istanze superiori e con quelle della propria provincia e regione.
Più è bravo, forte e rosso il Segretario di Cellula, più è brava, forte e rossa la Cellula. Il che richiede uno sforzo supplementare da parte del Segretario di Cellula riguardo lo studio, l’impegno politico e l’applicazione della linea politica, organizzativa, di massa e giornalistica del Partito.
Per migliorare la qualità dei membri e dei quadri di base del Partito occorre quindi studiare, lottare contro il liberalismo e impugnare saldamente l'arma della critica e dell'autocritica, difendere la linea politica e la struttura organizzativa del Partito, impugnare e applicare il Programma e rispettare lo Statuto del Partito, rispettare il centralismo democratico, applicare lo stile di lavoro consistente nell'integrare la teoria con la pratica, usare un'attenta vigilanza rivoluzionaria, curare i rapporti con le istanze superiori e inferiori, mantenere i corretti rapporti con le altre istanze della stessa provincia e regione, tenere riunioni periodiche, fare studio collettivo, elaborare programmi e attività in particolare finalizzati al radicamento, fare il lavoro giornalistico, elevare la combattività interna ed esterna al Partito dei militanti, dare la priorità alla vita interna del Partito.
Le compagne e i compagni devono fare a gara per essere i migliori militanti del PMLI, imparando dai nostri Maestri e dalle compagne e dai compagni che sono più avanti e più bravi di noi, poi ognuno arriverà per gradi dove può arrivare, cercando sempre di andare più avanti.
Solo se miglioriamo la qualità dei membri e quadri di base del Partito potremo veramente svolgere un ruolo di avanguardia nella situazione politica, sindacale e sociale in cui operiamo e contribuire a dare al Partito anche un corpo da Gigante Rosso.
La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI

11 febbraio 2015