10mila in piazza a Roma, Milano, Firenze, Pisa, Livorno, Bologna, Brescia e Palermo
Mobilitati gli sfrattati contro l'emergenza casa
Cancellata la proroga del blocco degli sfratti, iniziano le operazioni di sgombero

La bomba sociale innescata dal governo del Berlusconi democristiano Renzi, che ha cancellato la proroga del blocco degli sfratti nel decreto Milleproroghe di fine anno, comincia a produrre i suoi effetti. Scaduta il 31 gennaio, dal 2 febbraio iniziano le drammatiche operazioni di sgombero, attraverso l’uso della forza pubblica, che in molte città lasceranno per strada senza soluzioni alternative intere famiglie. Per dimostrare quali siano gli interessi che stanno in cima ai pensieri del governo basta dire che il blocco degli sfratti riguarda i contratti in scadenza di famiglie disagiate, non morose, con un reddito basso o con la presenza di anziani, minori, portatori di handicap gravi e malati terminali. Per rendere ancora più odioso e discriminatorio il “Piano” Renzi col suo sodale ministro Lupi, invece di aiutare le famiglie che occupano per necessità e per l'impossibilità di pagare affitti da capogiro, ha decretato il taglio di acqua, luce e gas a chi occupa gli alloggi vuoti e la cancellazione d'ufficio dalle graduatorie per l'assegnazione di alloggi popolari.
Una velenosa politica antipopolare che ha scatenato la reazione dei movimenti degli sfrattati che ha portato in piazza il 31 gennaio 10mila manifestanti in una grande mobilitazione nazionale, promossa dalla rete nazionale “Abitare nella Crisi” in contemporanea in 10 città italiane e con cortei a Milano, Roma, Firenze, Livorno, Pisa, Torino, Brescia, Palermo, contro il “Piano casa” e la vendita del patrimonio pubblico per il blocco degli sfratti e degli sgomberi.
A Roma, con la parola d'ordine “Togliamo di mezzo il mondo di sopra! Contro la Mafia dei Profitti, dei Grandi Eventi e delle Grandi Opere” (chiaro riferimento all'inchiesta di Mafia capitale), la manifestazione più partecipata della giornata; diverse migliaia di manifestanti, universitari, precari, migranti hanno sfilato in corteo da Piramide a Palazzo Valentini, sede della Prefettura, “per il diritto alla casa” e contro “le politiche di austerity e di precarietà volute da Renzi, Marino e Zingaretti”, dopo l'occupazione durata 14 giorni dell'Anagrafe e il blitz alle sfilate di AltaRoma, per citare due momenti di protesta più recenti.
Bologna. Circa un migliaio di manifestanti hanno sfilato sotto la pioggia dall'edificio ex Telecom occupato da 80 famiglie, al quartiere San Donato. Il corteo, cui hanno partecipato molte famiglie e tanti bambini, è stato organizzato da Social Log e da Inquilini Resistenti per le vie periferiche dei quartieri più colpiti dagli sfratti (a Bologna nel 2014, secondo Social Log sono stati circa 2.000) e dai problemi abitativi, con lo slogan: “Stop sfratti subito! Marcia della dignità dalla periferia alla periferia”.
Fra le richieste del collettivo: una moratoria generalizzata degli sfratti e il blocco degli sgomberi; l’accesso alle graduatorie Erp alle famiglie a reddito zero, l’abolizione dell’articolo 5 del “Piano casa” del governo; il riconoscimento della buona pratica dell’auto-recupero del patrimonio pubblico e privato inutilizzato e deteriorato, come soluzione immediata all’emergenza abitativa.
Dietro lo slogan “Assegnare le case vuote subito!” al via il corteo anche a Milano Dopo mesi di mobilitazioni nei quartieri popolari e nella città, dove la lotta ha bloccato centinaia di sgomberi e di sfratti, hanno risposto in centinaia alla mobilitazione del 31 gennaio. Il “Piano casa” partorito da Renzi e Lupi aggrava un’emergenza abitativa senza precedenti: solo nella città di Milano ci sono 23.000 famiglie in attesa di un alloggio popolare e più di 9.000 case vuote in attesa di essere vendute. A Milano i movimenti e sindacati hanno contestato la messa all’asta di 10–15 mila alloggi da parte di Aler, l’ente indebitato che per conto della regione gestisce le case popolari.
A Brescia , nonostante il gelo, in circa 500 hanno risposto all’appello della manifestazione, concentrandosi in piazza della Loggia con lo slogan “Casa, reddito, dignità per tutti e tutte!”. La manifestazione indetta dalla Rete Abitare nella crisi, ha visto famiglie sotto sfratto, occupanti di case, migranti in lotta per i permessi di soggiorno, lavoratori della logistica, attivisti NoTav, Magazzino 47 e Kollettivo studenti in lotta, assieme a Si Cobas e solidali. Già fissate le prossime scadenze: lunedì 2 febbraio saranno ben quattro i picchetti antisfratto in programma tra Brescia e provincia.
Anche a Palermo le famiglie di senzatetto, insieme ai movimenti sociali, sindacati, partiti e associazioni sono scesi in piazza a manifestare. Il corteo, partito da piazza Pretoria, ha toccato simbolicamente tre punti nevralgici nella storia dei senzacasa di Palermo: partendo dalla sede del Comune, passando per quella della Curia Arcivescovile, per arrivare e concludere la protesta davanti a Palazzo d’Orleans, la sede della Presidenza della Regione Siciliana. In città sono stati emessi 1.721 provvedimenti di sfratto, mentre le richieste di esecuzione con intervento dell’ufficiale giudiziario sono state 1.570, per una media di 5 sfratti al giorno.
A Pisa, dalle Logge di Banchi il corteo delle famiglie con lo sfratto, dai quartieri popolari, giovani, disoccupati, con la parola d'ordine “Contro la legge regionale Saccardi e il Piano casa di Lupi!” è arrivato sotto la Prefettura. Mentre a Livorno si è tenuto un presidio in via Grande (angolo via del Giglio), “Contro il Piano casa di Renzi!”.
Corteo a Firenze , con centinaia di manifestanti sotto la pioggia, partito da piazza Puccini con lo slogan “A Novoli per casa, diritti e dignità!”. 100 sfratti programmati ogni mese a Firenze rendono bene l’idea dell’emergenza sociale in città. Centinaia le famiglie che si trovano ad affrontare affitti da 800/1.000 euro al mese con redditi equivalenti o di poco superiori. Molte le famiglie che restano senza casa, mentre sono più di 11.000 le case sfitte in città.

11 febbraio 2015