Un altro regalo di Renzi e della Giannini all'istruzione privata
Meno tasse a chi va alle scuole private

Non si smentisce il governo nero del Berlusconi democristiano Renzi, ma non si smentisce neanche la nera aula parlamentare sorda alle proteste delle masse popolari e ormai bivacco di manipoli renziani. E' di quarantaquattro deputati della maggioranza la petizione, pubblicata sul quotidiano cattolico “Avvenire” che sostiene la richiesta di inserire nelle norme della “Buona scuola”, la detrazione fiscale alle famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole private. Accolta, la norma è presente nell'ultima bozza del decreto messo a punto dalla Giannini e presentata al governo. Le masse popolari che si sono viste tagliare i finanziamenti allla scuola pubblica dovranno sopportare l'ulteriore pizzo di quattrocento milioni di euro: a tanto ammonta il costo degli sgravi fiscali alle scuole dei ricchi.
Per quanto possa valere in un contesto in cui ormai il finanziamento alla scuola privata è un dato di fatto, anche gli sgravi fiscali, ad oggi previsti limitatamente alla scuola privata secondaria e che con la nuova bozza potebbero essere estesi di fatto a ogni ordine e grado di scuola, comprendendo anche l'infanzia e la primaria, sono una palese violazione dell'articolo 33 di quella Costituzione borghese del '48 che ormai non c'è più: “enti privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. I mancati introiti sono infatti oneri per lo Stato, a maggior ragione oggi che il governo Renzi taglia selvaggiamente sull'istruzione pubblica per una presupposta mancanza di fondi.
Spiccano tra le 44 firme, quelle di ben 32 deputati del PD renziano, tra cui l'ex-ministro Fioroni, il noto scardinatore della scuola pubblica, e poi a parlare di libertà di educazione, diversi servi prima di Berlusconi e adesso di Renzi, tra cui Buttiglione.
Indignati gli studenti dell'UDS che scrivono: “La lettera dei 44 parlamentari è vergognosa, i fondi alle paritarie private sono uno spreco e uno schiaffo a una scuola pubblica che sta vivendo una situazione drammatica”.
Segno anche quest'ultimo che studenti, insegnanti, precari, Ata e genitori non si sono fatti abbindolare dalle falsità di Renzi e Giannini e hanno capito benissimo che siamo di fronte ad una controriforma di stampo piduista e fascista, che porta alle estreme conseguenze le odiose controriforme Moratti e Gelmini e sferra un attacco senza precedenti al diritto all'istruzione di milioni di studentesse e di studenti, oltre che limitare ulteriormente i residui spazi democratici borghesi a cominciare dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), con l'obbiettivo della piena realizzazione della scuola del regime neofascista, classista, meritocratica, gerarchizzata e completamente asservita al capitale e alle borghesie locali.
Oggi più che mai occorre mobilitarsi per spazzare via il governo Renzi e la sua nera controriforma scolastica.

11 marzo 2015