Sull'Urss dopo Stalin e la politica antimperialista Mao e il PMLI hanno ragione, non i revisionisti


di Facci – Veneto
Cari compagni, in tutta sincerità vi devo dire che per un momento ho creduto che Breznev e Suslov avessero ragione, e Mao e il PMLI torto per quanto riguarda il carattere dell'URSS dopo la morte di Stalin e la politica antimperialista.
Poi però, per fortuna, un compagno del PMLI mi ha fatto riflettere, e allora ho fatto un'inchiesta e sono arrivato alla conclusione che quelle che avevo preso, frettolosamente, per oro colato erano in realtà le falsità e le menzogne più disoneste sostenute dai revisionisti sovietici. Non avevo preso in considerazione la questione più importante: ossia, come diceva Mao, “quale classe detiene il potere?” .
Nei proclami i revisionisti celebravano il socialismo e la Rivoluzione d’Ottobre ma nei fatti la tradivano e la disonoravano. Questo ha portato l’opinione pubblica a identificare i paesi revisionisti con il socialismo. Una tattica avallata dai paesi imperialisti che ha portato, e tutt’oggi porta, danni alle coscienze dei popoli di tutto il mondo: è la tattica di eliminare le differenze fra revisionismo e socialismo, che sono poi le differenze che ci sono tra capitalismo e socialismo.
Nell’Urss revisionista e socialimperialista così come in Cina dopo Mao, l'assurda prospettiva assunta era quella del superamento del conflitto tra classi, il che si traduceva con la fine della dittatura del proletariato e l'inizio di una dittatura borghese e fascista. Il proletariato aveva perso il suo potere, sia nelle fabbriche che nelle campagne. A muovere l’economia di tali paesi era (ed è) l’idea di massimo profitto, nonché la competizione sfrenata tramite “incentivi materiali”. Senza contare poi le privatizzazioni, il decentramento alle singole aziende nelle decisioni e l’apertura al liberismo economico.
Di fatto quindi il proletariato e le masse popolari erano sottoposte alle regole del capitalismo più selvaggio e si trovavano a vivere in un oppressivo stato di polizia mentre, allo stesso tempo, le disuguaglianze di classe aumentavano. Mao con acume aveva subito notato che "La salita del revisionismo al potere significa la salita della borghesia al potere'' e riferendosi all’allora URSS socialimperialista affermava che essa “è sotto la dittatura della borghesia, una dittatura della grande borghesia, una dittatura di tipo fascista tedesco, una dittatura di tipo hitleriano”. Questo insegnamento è importante per contrastare ogni forma di revisionismo mascherato ad esempio come “via nazionale” al socialismo.
Sono arrivato a comprendere che i revisionisti hanno una concezione del mondo borghese, specularmente contrapposta a quella proletaria. Altre vie non ci sono: ci si può stare solo da una parte o dall’altra: o dalla parte del capitalismo e della sua cultura o dalla parte del socialismo. I revisionisti di ieri e di oggi tralasciano completamente la questione di classe e si identificano con paesi come l’URSS esclusivamente in funzione antiamericana. Così fanno i revisionisti di oggi con la Cina o la Russia oppure appoggiando regimi oppressivi e comunque, di fatto, reazionari come quelli di Assad, Gheddafi o Milosevic.
Ho capito che bisogna appoggiare i popoli che combattono contro i rispettivi regimi imperialisti, aldilà delle loro temporanee alleanze. Infatti ciò non significa che appoggiando questi popoli in lotta si finisca per legittimare l’intervento americano, ma al contrario, in caso di una sua ingerenza, si va a sostenere la causa dell’indipendenza portata avanti da quei popoli che lottano contro tale imperialismo.
Il PMLI è coerentemente antimperialista perché è contro tutti gli imperialismi a differenza dei revisionisti che si oppongono, in maniera strumentale, solo all’imperialismo americano. I revisionisti in questo modo vanno a sostenere gli interessi non di un imperialismo ma di un altro/i. Per esempio l’IS e le milizie musulmane antimperialiste, giustamente appoggiati dal PMLI, avendo l’appoggio del loro popolo si sono battuti (e si battono) contro il regime oppressore di Assad (che fa gli interessi dell’imperialismo russo) ma ora si oppongo anche all’imperialismo americano. Così come alcuni partigiani dopo essersi liberati da Mussolini, hanno proseguito la lotta antimperialista contro gli USA.
Grazie al PMLI ho avuto gli strumenti per affrontare inganni sottili e pericolosi, ora credo di esserne uscito rafforzato. Adesso capisco fino in fondo perché il compagno Scuderi ci dice sempre che bisogna sforzarsi di non farsi dominare dall’individualismo, dall’idealismo, dalla metafisica i quali non sono connaturati nella natura umana ma sono frutto della cultura borghese.
Sento la volontà di studiare di più il marxismo leninismo pensiero di Mao e di impegnarmi al massimo per la causa del PMLI e il socialismo per non ricadere più in questi errori. Cercherò di non smettere mai di vigilare su me stesso e so che la scuola del Partito saprà indirizzarmi.
Alcune delle posizioni revisioniste le avevo prese da siti revisionisti di destra legati all'area politica Marx21 dove ho letto alcuni testi di Losurdo e altri imbroglioni dell'ex area cossuttiana come Sorini e Catone. Sempre riguardo a questioni di politica estera mi sono anche fatto illudere dalle farneticazioni in stile apocalittico di Giulietto Chiesa. Comunque poi ho capito che quello che fanno è solo una finta e strumentale propaganda antimperialista e antiamericana, non a caso appoggiano la Cina e la Russia. Senza contare poi che hanno abbandonato la questione del socialismo e la presa del potere politico da parte del proletariato. Le tesi sul revisionismo le ho prese da loro ma ho anche letto siti come "scintillarossa" dove hanno le stesse posizioni dei precedenti in politica estera ma alla stesso tempo fanno finta di esaltare i Maestri e il socialismo. Ora che ho potuto sperimentare le loro falsità mi sento allo stesso tempo più convinto che mai che solo la linea del PMLI è quella giusta.
Il mio cammino non può che essere assieme al PMLI.
Saluti marxisti-leninisti
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

9 aprile 2015