Gli USA spendono 7,5 milioni al giorno per la guerra allo Stato Islamico

L'imperialismo americano nell'attuale guerra con lo Stato Islamico, la terza guerra combattuta da essi in Iraq in quasi venticinque anni, spendono giornalmente ben 7,5 milioni di dollari al giorno sottratti alle masse popolari del loro Paese.
A calcolare l'entità della spesa ci ha pensato il giornalista americano Peter Van Buren che sul blog TomDispach ha pubblicato un'accurata analisi relativa agli accordi di vendita siglati dal Congresso con il governo iracheno su pressione del Ministero della Difesa, responsabile quest'ultimo del coordinamento tra i produttori statunitensi di armi e gli acquirenti stranieri, alla luce della legge federale che dispone la vendita a Stati esteri quando il presidente ritiene che ciò serva a rafforzare la sicurezza degli USA e a promuovere la pace globale.
Ecco come è arrivato all'astronomica spesa di 7,5 milioni di dollari al giorno.
Mentre decine e decine di milioni di neri vivono una vita quotidiana fatta di miseria ed emarginazione, mentre sempre più larghi strati di popolazione scivolano verso la povertà all'interno degli USA, sono molte le industrie che hanno beneficiato, con i soldi delle tasse estorti anche a chi già fa fatica a vivere, di tale regalo offerto dal Congresso, da Obama e dai militari: la General Atomics che costruisce i droni Predator, la Northrop Grumman che realizza i droni Global Hawk, la AeroVironment per i droni di ricognizione Nano Hummingbird, la DigitalGlobe per i satelliti, la Lockheed Martin per i missili Hellfire, la Raytheon per i missili da crociera Tomahawk.
La General Dynamics ha siglato a luglio un contratto da 65,3 milioni di dollari per la fornitura di carri armati Abrams, poi ad ottobre è stata la volta dei contratti di 600 milioni per la vendita di munizioni per tali veicoli, di altri 579 milioni per i veicoli Humvees, di 600 milioni per i camion e infine di ulteriori 700 milioni per i missili Hellfire. Quando si è aperto per gli americani il fronte siriano con i primi bombardamenti americani in Siria, lo scorso settembre, il Pentagono ha stipulato un contratto da 251 milioni di dollari con la Raytheon per l’acquisto di missili Tomahawk.
Attualmente il preventivo di spese militari che dovrà essere vagliato nei prossimi mesi dal Congresso ammonta a 3 miliardi di dollari: ulteriori 175 carri armati Abrams, 15 aerei da trasporto Hercules, 55.000 munizioni.
Un capitolo a sé è costituito dalla vendita dei servizi di addestramento da parte delle compagnie americane direttamente al governo iracheno.
Non bisogna poi dimenticare la lucrosa attività di addestramento dell'esercito iracheno che vedrà l'invio di personale dipendente dalle aziende fornitrici di armi sul suolo dell'Iraq: già alla fine del 2014 il Congresso degli USA ha approvato una legge di spesa che prevede l’investimento di 1,2 miliardi di dollari in equipaggiamento e addestramento futuri dell’esercito di Baghdad e di ulteriori 500 milioni che saranno diretti ad addestrare il cosiddetto Esercito Libero Siriano che combatte sia lo Stato Islamico sia il governo di Assad.
 

9 aprile 2015