Intollerabile accusa di “attentato agli organi costituzionali”
L'inchiesta sui senatori del M5S va archiviata
I parlamentari non possono essere processati per il loro comportamento in aula

L'indagine è partita da un esposto alla Procura di Roma, avanzato dal senatore Enrico Buemi, di formazione radicale, aderente al PSI e addirittura alla coalizione Italia Bene Comne, e firmato da diversi altri senatori dei diversi schieramenti parlamentari, tra cui Stefania Pezzopane e Nadia Ginetti del PD e riguarda i “disordini” avvenuti in Senato durante la seduta del 5 novembre 2014, in cui si votava la fiducia sul famigerato decreto “Sblocca Italia”.
I denunciati, addirittura per il presunto reato di “attentato agli organi costituzionali”, art. 289 del Codice penale, punibile con una reclusione da uno e cinque anni, sono i senatori del M5S, che avevano con una protesta rallentato il voto. Il presidente di turno, il leghista Roberto Calderoli, decise poi di far votare i senatori dai banchi anziché farli sfilare sotto il banco della Presidenza. Tutto regolare, alla fine.
La Procura ha chiesto alla presidenza del Senato i verbali per accertare se si siano verificati reati. Le registrazioni sono state inviate, insieme a una nota del presidente del Senato, Pietro Grasso dove si afferma "il difetto assoluto di giurisdizione della magistratura ordinaria sui comportamenti senatori nell'esercizio delle loro prerogative" e che sono stare gia' avviati dei provvedimenti di sanzione nei confronti dei senatori M5S responsabili.
Ma pur sussistendo il difetto di giurisdizione, il problema tuttavia non consiste solo e semplicemente in una mancanza di competenza da parte della Procura della Repubblica. Il problema principale consiste nel fatto che i picciotti di Renzi stanno tentando di criminalizzare ogni iniziativa di più decisa opposizione parlamentare al governo.
Se la Procura decidesse di procedere si aprirebbe un precedente pericolosissimo, tale da determinare una vera e propria pressione ricattatoria e intimidatrice al fine di determinare il comportamento e le idee della cosiddetta opposizione in aula. I parlamentari non possono essere processati per il loro comportamento in aula e per le loro idee. Tale inchiesta sui senatori del M5S va archiviata.
Rimane il fatto che la denuncia contro i senatori del M5S rappresenta in maniera evidente cosa sia diventato il parlamento italiano, un bivacco di manipoli renziani, pronti a tutto pur di far passare i diktat del loro duce.
 

15 aprile 2015