Il parlamento reazionario ucraino equipara il comunismo al nazismo
Al contempo è stato riconosciuto lo status giuridico ai combattenti dell'Upa, l'armata ucraina che collaborò con i nazisti durante la seconda guerra mondiale, e nominato il capo del gruppo neonazista Settore Destro consigliere del capo di stato maggiore dell'esercito ucraino
5 anni di carcere per chi espone i simboli o fa propaganda comunista

 
La Rada, il parlamento reazionario ucraino, ha approvato il 9 aprile a larga maggioranza, con 254 a favore su 307 presenti, un progetto di legge governativo che mette sullo stesso piano comunismo e nazismo vietando i loro simboli, la loro propaganda e la negazione del loro carattere “criminale”. Per i trasgressori sono previsti sino a 5 anni di carcere.
Un passaggio della legge sostiene che “con questa legge il regime totalitario comunista esistente in Ucraina dal 1917 al 1991 viene riconosciuto come criminale e accusato di aver promosso una politica del terrore statale”. Un altro passaggio della legge dà la stessa definizione per il nazismo.
Si tratta di “una decisione oltraggiosa”, denunciava il direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, Efraim Zuroff, che definiva la legge una “grande bugia che trasforma i carnefici in vittime” e sottolineava che la decisione del parlamento di Kiev “cerca di deviare l'attenzione dai crimini dell'Ucraina durante la Shoah ed equipara falsamente nazismo e comunismo”. Un percorso compiuto in parte anche dal governo della Lettonia che ha concesso l'autorizzazione per una marcia di commemorazione della legione lettone delle famigerate Waffen SS. Mentre a aprire la strada era stata la Polonia che dal 2010 ha messo al bando “la simbologia comunista”.
Nel gennaio scorso il presidente ucraino Petro Poroshenko era in prima fila alla manifestazione in sostegno alla libertà d'espressione a Parigi dopo l'attacco terrorista; a distanza di poco più di tre mesi il parlamento ucraino approva una legge che equipara il comunismo al nazismo e afferma di vietarne simboli e propaganda ma nei fatti è una legge anticomunista e che riabilita il passato nazista dell Ucraina. Mentre pochi giorni prima il capo del gruppo neonazista Settore Destro era stato nominato consigliere del capo di stato maggiore dell'esercito ucraino.
La Rada ha inoltre proclamato “eroi nazionali” i membri delle formazioni paramilitari, delle organizzazioni politiche nazionaliste, tutti ufficialmente riconosciuti come “combattenti per l'indipendenza ucraina”, compresi coloro che massacrarono gli ebrei in Galizia, i membri dell'esercito della Repubblica Popolare Ucraina, alleata col nazismo nella seconda guerra mondiale, e di altre formazioni.
Una decisione significativa del reazionario parlamento ucraino è la decisione di commemorare ufficialmente i combattenti dell’Upa, “l'armata insurrezionale ucraina” che collaborò con i nazisti durante la seconda guerra mondiale, il cui capo era il famigerato Bandera, celebrato come eroe nazionale da parte di molti gruppi che hanno dato vita alla rivolta di piazza Majdan che ha abbattuto il regime filosovietico col plauso e il sostegno dell'occidente imperialista. Sfilata dal controllo dell'imperialismo russo, l'Ucraina è guidata da un regime reazionario protetto dagli Usa di Obama che con una legge ha voluto cancellare non solo l'esperienza socialista del dopoguerra, prima dell'avvento dei revisionisti al Cremlino col golpe di Krusciov, ma anche le sue radici antinaziste.

15 aprile 2015