Alla vigilia dell'apertura del “Grande evento=grande bufala”
Combattiva manifestazione No Expo degli studenti a Milano
Largo volantinaggio del PMLI. Gli studenti si scontrano coi provocatori “black bloc”

Redazione di Milano
“Expo ruba miliardi dei nostri soldi per darli a mafiosi corrotti e speculatori. I soldi pubblici dovrebbero servire per i bisogni di tutti ad esempio per sistemare le nostre scuole ma nella Buona Scuola quei soldi non saltano fuori e non si preoccupano se un soffitto crolla in testa ad uno studente. Ci fanno studiare e fare stage solo per il profitto dei privati che nel buco dei finanziamenti pubblici sono gli unici che hanno campo libero. I ministri e l’EXPO vedono noi studenti solo come lavoratori da sfruttare gratis per i loro bisogni. Vogliamo i fondi per la scuola, non vogliamo studiare e non vogliamo lavorare gratis per i loro profitti”.
Sono questi i motivi coi quali il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi ha chiamato più di un migliaio di studenti a Milano la mattina di giovedì 30 aprile, alla vigilia dell’apertura dell’EXPO2015.
In Largo Cairoli, luogo del concentramento, alcuni studenti si sono arrampicati sull’ExpoGate (orribile struttura dove c’è l’ufficio informazioni, biglietteria e sala conferenze per EXPO) per attaccarvi sopra uno striscione con scritto: “Grande evento = grande bufala! Un altro mondo è possibile!”.
Nella stessa piazza alcuni compagni della Cellula “Mao” di Milano del PMLI, con bandiera del Partito, hanno diffuso centinaia di volantini con gli estratti del Documento dell’UP del PMLI dal titolo “Lottiamo e formiamo un grande fronte unito per abolire il precariato” (con annesso invito a leggere sul nostro sito l’intero Documento) e sul retro estratti del documento della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI: “Viva il 1° Maggio! Proletari, lottate per la conquista del socialismo e del potere politico!”.
Il corteo ha percorso via Broletto, dov'è stata imbrattata con vernice azzurra la saracinesca di un punto vendita dell’Eni mentre le sedi della Consob e di varie banche sono state coperte di scritte “NO EXPO”, “EXPO=MAFIA” e “LADRI” in riferimento ai milioni di euro delle casse pubbliche che trafugheranno come interessi per i debiti contratti dagli enti locali e dallo Stato per finanziare la realizzazione dell’EXPO, denari a loro volta incamerati dai corrotti e corruttori privati sotto la cupola degli appalti. Lungo il percorso sono state tracciate scritte anche su alcune vetrine di negozi del lusso e banche. Davanti alla sede di Manpower, in viale Majno, un gruppo di manifestanti ha lanciato sassi e uova contro le finestre dell’agenzia interinale incaricata da EXPO di assumere giovani lavoratori gratuitamente o a 500 euro mensili. A questo punto è intervenuto un gruppo di cosiddetti black bloc con l’intento di frantumare le vetrine e devastare la sede Manpower, ma sono stati fermati dagli studenti con i quali si sono scontrati. Sono quindi intervenuti dei poliziotti in tenuta antisommossa che hanno permesso ai black bloc di divincolarsi e scappare dagli studenti che li stavano disarmando.
“Contro EXPO e austerità autogestione nelle strade” e “Io non lavoro gratis per Expo”, sono alcuni degli striscioni portati in corteo dagli studenti e due i furgoni, quello di testa è decorato con finte confezioni di patatine fritte Mc Donald's e alcuni manifestanti hanno travestimenti che prendono di mira Enel, Coca Cola e altre multinazionali, sponsor ufficiali di EXPO, che più che “nutrire il pianeta” lo affamano, specie nei paesi sfruttati e oppressi dall’imperialismo in Africa, Asie e America Latina.
La manifestazione si è conclusa Palazzo Lombardia (nuova sede dello Stato-Regione federato) per protestare contro la giunta regionale del dittatore fascioleghista Roberto Maroni colpevole di innumerevoli tagli al diritto allo studio - anche con lo scopo di finanziare EXPO e le scuole private - che hanno portato la Lombardia tra le regioni col più alto tasso di abbandono scolastico.

6 maggio 2015