Indagati per peculato 66 consiglieri di quasi tutti i partiti, dal PD a FI e NCD, da SEL al PDCI-PRC
Nella rimborsopoli delle Marche coinvolti anche il governatore (PD), il presidente del consiglio regionale e il cugino del ministro degli Esteri Gentiloni
Con i soldi rubati al popolo hanno comprato dai frigoriferi a leccornie come il lardo di Colonnata e la mostarda. Truffa sui rimborsi chilometrici

Dopo quasi tutti gli altri Consigli regionali colpiti da inchieste della magistratura sul ladrocinio legato ai rimborsi e dopo che lo stesso Consiglio regionale marchigiano era finito nella bufera nel novembre 2013 per le spese pazze (si veda Il Bolscevico n. 3 del 2014) la procura della Repubblica di Ancona ha notificato a 66 politici regionali marchigiani l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude al rinvio a giudizio per peculato e truffa per un ammontare totale di 1,2 milioni di euro.
Tra i nomi di spicco della politica marchigiana coinvolti nell'inchiesta ci sono il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca (PD), il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi (PD) e l'ex capogruppo del Pdl Francesco Massi Gentiloni Silveri, cugino del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, insieme ad altri 58 consiglieri di due legislature e cinque addetti ai gruppi, tutti accusati di peculato mentre l'ex consigliera dell'IDV Paola Giorgi è indagata anche per truffa.
Nelle oltre 100 pagine di avviso di chiusura delle indagini, notificato ai 66 indagati, i magistrati del capoluogo marchigiano dimostrano di avere passato al setaccio tutta la documentazione fiscale relativa alle spese imputate ad attività politica di tutti i gruppi consiliari presenti nell'ottava e nella nona legislatura regionale nel periodo che va dal 2008 al 2012, riscontrando reati commessi da consiglieri appartenenti a quasi tutti i partiti politici presenti nel parlamento regionale in quel periodo, dal PD a FI e NCD, da SEL al PDCI-PRC fino all'IDV e alla Lega Nord.
In modo particolare, secondo i magistrati inquirenti, nel 2008, in quanto presidente del monogruppo l'Unione per le Marche nell'ottava legislatura regionale, il governatore Gian Mario Spacca (PD) si è fatto rimborsare indebitamente 3.658, 23 euro per spese di spedizione del periodico "Marche Domani" e soprattutto ben 11.787,00 euro per pranzi e cene con documentazioni di rimborso carenti. Lo stesso poi nel 2009, secondo la procura, si faceva rimborsare 14.258,35 euro in relazione a spese non sufficientemente documentate, o comunque non inerenti l'attività politica svolta in Regione, per manifesti, ristoranti, servizi di telefonia e traffico sms. Altri 5.273 euro vengono poi contestati a Spacca per l'anno 2010, quando si è fatto rimborsare attività di rappresentanza, servizi postali, cancelleria, telefonia, traffico sms ed anche spese di ristorazione per 1.647 euro. Nella nona legislatura poi Spacca è stato rieletto con la lista "Gian Mario Spacca presidente", ed è nella veste di responsabile della gestione dei fondi del gruppo, che i magistrati gli chiedono conto di 4.152,84 euro di spese per ristoranti, spese postali e bolli, viaggi e per la partecipazione ad eventi che nulla hanno a che vedere con l'attività politica.
Il presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi è invece indagato in concorso col capogruppo del PD Mirco Ricci per spese relative al 2009 e al 2010, quando faceva parte del Gruppo dei Democratici: l'accusa è di essersi appropriato indebitamente insieme a Ricci di 1.270,90 euro a titolo di rimborsi e contributi per la ristorazione (906,80 euro), spese postali e bolli (210) e spese telefoniche (154) nel 2009, mentre l'anno successivo Ricci e Solazzi si sarebbero appropriati di 2.384,90 euro spettanti al Gruppo Dem, ossia 1.402,90 euro per spese di ristorante, oltre a spese postali (240 euro), relative a internet (500) e di telefonia (242 euro).
Anche all'allora capogruppo del PDL Francesco Massi Gentiloni Silveri, ora Ncd, vengono contestati per il 2010 e in concorso con il consigliere Francesco Acquaroli (PDL) rimborsi spese privi di qualsiasi documentazione per 3.350 euro e 4.200 euro pagati per collaborazioni e consulenze senza indicare le pezze d'appoggio degli incarichi, e altri 5.200 euro vengono contestati a Massi Gentiloni e Giacomo Bugaro (PDL) relativamente all'anno 2011 per consulenze, ristorazione e rimborsi forfettari ottenuti indebitamente, tra cui spicca la spesa di 600 euro per 30 pasti in un ristorante di Agugliano e 3.400 di valori bollati.
Massimo Binci poi (capogruppo di Sinistra Democratica-SEL) ha comprato con i soldi pubblici un corso di lingua francese e il volume "Autostop", oltre a 50 copie de "Gli occhi di Gramsci. Letture del Risorgimento", l'ex presidente del Consiglio Raffaele Bucciarelli, capogruppo della Federazione della Sinistra, ha speso i soldi dei rimborsi comprando i testi "Manuale di sopravvivenza”, "Di sana e robusta costituzione", "Manifesto del Terzo Paese" e "La Rivincita della Campa". Altri amanti della cultura con i soldi pubblici sono Sandro Donati, già capogruppo Dl-Margherita-l'Ulivo ed ex presidente dell'Italia dei Valori, che ha acquistato un "Manuale dell'Ispettore di Polizia", l'ex capogruppo della Lega Nord Enzo Marangoni (ora in FI) che nel 2012 ha acquistato 2.949 copie della sua opera "L'Osteria Marangoni" spendendo 9.047,53 euro, mentre l'ex consigliera del PD Adriana Mollaroli ha, tra l'altro, acquistato con i soldi pubblici "La principessa sul pisello”, che ovviamente nulla ha a che vedere con l'attività politica.
Per una settimana del 2009 poi l'allora capogruppo di Rifondazione comunista Giuliano Brandoni affittò con i soldi pubblici un camper, l'ex capogruppo di FI-PPE-PDL Ottavio Brini comprò argenteria, il capogruppo di Api-Liste civiche per l'Italia Dino Latini mise in conto ai contribuenti un frigorifero Haier e l'ex leghista Enzo Marangoni si procurò, sempre a spese del popolo lavoratore, di 40 calcolatrici marca "Texas”.
Tutti gli indagati hanno poi messo in conto alla Regione Marche spese di ristorazione: si va dal McDonald di Paolo Eusebi (già capogruppo IDV) alle spese per ristoranti dei già nominati Spacca e Solazzi fino ai 2.325,70 euro di pranzi e cene dell'assessore Maura Malaspina (all'epoca capogruppo UDC) consumati anche di sabato e domenica, mentre Luigi Viventi (UDC) ha speso fino a 1.050 euro per un pranzo a Moie, organizzando poi cinque tavolate da un minimo di 26 a un massimo di 70 persone al ristorante "Fonti del Giano" di Fabriano. Abbondavano in ristoranti anche l'assessore alla Salute Almerino Mezzolani (PD), il capogruppo dei Verdi Adriano Cardogna.
Alcuni consiglieri si facevano poi indebitamente rimborsare missioni con distanze chilometriche di gran lunga superiori a quelle effettive, con percorsi quindi che comprendevano anche tratti già ricompresi nel rimborso forfettario riconosciuto per i viaggi ai singoli consiglieri: a questo appello rispondono, oltre all'ex consigliera dell'IDV Paola Giorgi che è indagata anche per truffa per avere dichiarato falsamente di risiedere fuori Ancona, anche l'assessore PD Sara Giannini in concorso con il capogruppo Mirco Ricci.
Infine è testimoniata la presenza nel Consiglio anche di un vero e proprio buongustaio, Franco Capponi del PDL, la cui passione per la tavola imbandita è testimoniata da miele, torte, mostarda, lardo di Colonnata e formaggio di fossa, il tutto ovviamente offerto dal popolo lavoratore sotto forma di rimborsi.

13 maggio 2015