Un nuovo inganno dell'imbroglione leader cubano
Per Fidel Castro le superpotenze imperialiste cinese e russa costituiscono uno “scudo poderoso per la pace e la sicurezza mondiale”

 
Il leader cubano Fidel Castro, in occasione della commemorazione del 70º anniversario della fine della seconda guerra mondiale ha voluto esprimere la sua ammirazione per l’eroico popolo sovietico, protagonista determinante della sconfitta del nazifascismo. Ma lo ha fatto spargendo un nuovo inganno che lo conferma quale imbroglione revisionista.
Il messaggio è titolato “Il nostro diritto di essere Marxisti-Leninisti” che già è un programma per uno che non lo è mai stato e inizia con un omaggio a Lenin definito “un geniale stratega rivoluzionario che non dubitò nell’assumere le idee di Marx e diffonderle in un paese immenso e solo in parte industrializzato, il cui partito proletario divenne il più radicale e audace del pianeta”. Ma si guarda bene dall’omaggiare Stalin che pure fu il leggendario condottiero del Partito, dello Stato e del popolo sovietico artefice della sconfitta del nazismo.
E la sua vera natura riemergeva quando affermava che “le nazioni posero le loro speranze nell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che si sforza di creare una cooperazione che ponga fine all’aggressioni e alle guerre (sic!)” e poi tornava a sguazzare nel revisionismo fino a arrivare a sostenere che “oggi è possibile la solida alleanza tra i popoli della Federazione Russa e lo stato con la più rapida crescita economica del mondo: la Repubblica Popolare della Cina. I due paesi, con la loro stretta cooperazione, la loro scienza avanzata, i loro poderosi eserciti e i loro coraggiosi soldati, costruiscono uno scudo poderoso per la pace e la sicurezza mondiale, per far sì che la vita della nostra specie si possa preservare”. Si fosse riferito all’Unione sovietica di Stalin e alla Cina di Mao gli avremmo dato ragione ma Fidel parla della Russia di Putin e della Cina di Xi, degli attuali eredi delle cricche revisioniste che hanno da tempo cambiato colore ai due paesi, le hanno trasformate in due superpotenze imperialiste.
D’altra parte Fidel è stato fedele servo e alleato degliallora socialismperialisti sovietici nelle cui mani aveva messo l’economia del paese e ai quali aveva fornito manodopera per le ingerenze nelle lotte di liberazione financo in Africa.
“I 27 milioni di sovietici che sono morti nella Grande Guerra Patria lo hanno fatto anche loro per l’umanità e per il diritto di pensare e di essere socialisti, essere marxisti-leninisti, essere comunisti e uscire dalla preistoria” concludeva in maniera confusionaria il suo messaggio l’imbroglione Fidel, fermo, lui si, alla preistoria revisionista.

20 maggio 2015