Lo Stato islamico conquista Palmira
Ormai controlla metà della Siria

Il 21 maggio i miliziani dello Stato islamico (Is) hanno conquistato la città siriana di Palmira, la prima importante città occupata nel centro del Paese, e preso il controllo delle importanti vie di comunicazione che la attraversano e il suo sito archeologico, cacciando l'esercito del regime di Assad dopo giorni di assedio e combattimenti.
Sulla scia dell'offensiva per la conquista della città le forze dell'Is prendevano anche il controllo di un valico di frontiera tra la Siria e l'Iraq, quello di Al Walid, in territorio siriano che permetterà loro di avanzare nella Siria orientale e centrale e di collegarsi facilmente con la provincia occidentale irachena di al-Anbar, già sotto il loro controllo.
La perdita di Palmira, un centro stradale di importanza strategica nel deserto siriano a poco più di 200 chilometri da Damasco, rappresenta un colpo pesante per il regime di Assad che registra una nuova sconfitta dopo la perdita del controllo del campo palestinese di Yarmouk, presso la capitale.
L'Is che già aveva il pieno controllo delle province di Deir Ezzor e di Raqqa e una forte presenza a Hasakeh, Aleppo, Homs e Hama, dopo la conquista di Palmira ha il controllo di più della metà del territorio siriano. Un risultato importante anche se si tratta di zone in larga parte disabitate mentre Assad controlla ancora le principali città del paese che si trovano nella regione occidentale al confine con il Libano e sulla costa.
L'imperialismo americano, ancora impegnato a leccarsi le ferite per la sconfitta a Ramadi in Iraq e niente affatto preoccupato per le sconfitte del nemico Assad, non ha commentato la caduta di Palmira. Sulla vicenda è intervenuto invece il presidente francese Francois Hollande che ha affermanto "tutti i giorni ci sono massacri in Siria, tutti i giorni l'Is combatte e fa pressione sulla popolazione civile. Dobbiamo agire per difendere il patrimonio culturale dell'umanità e per trovare una soluzione politica. Il mondo deve rispondere alla minaccia del Daesh (lo Stato Islamico, ndr) a Palmira". Manifestando l'imbarazzo dell'imperialismo francese che tra l'altro avrebbe voluto essere protagonista diretto della cacciata di Assad quando era in prima fila per spingere Obama all'intervento militare stoppato dalla Russia di Putin.
Intanto registriamo che dal 17 maggio, in neppure una settimana, le formazioni dello Stato islamico hanno conquistato Palmira in Siria e Ramadi in Iraq allargando i territori sotto il loro controllo nonostante i continui raid aerei degli Usa e della coalizione dei paesi arabi reazionari. Che solo grazie all'apporto delle milizie sciite filo-iraniane avevano ripreso la città irachena di Tikrit; senza questo aiuto hanno perso Ramadi, il capoluogo della provincia di Anbar a 110 chilometri da Bagdad.

27 maggio 2015