Costeranno alle masse 3,5 miliardi sei nuovi pattugliatori e la nave di appoggio
Riarmo interventista della marina militare

Prosegue il riarmo interventista della Marina militare, pagato a caro prezzo dalle masse popolari: è infatti stato stipulato agli inizi di maggio un importante contratto per una commessa da 3,5 miliardi per 6 Pattugliatori Polivalenti d'Altura (PPA) oltre ad altri 372 milioni per una nave appoggio, tra l'OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d'Armement, un’organizzazione composta da Italia, Regno Unito, Germania, Belgio e Spagna che gestisce programmi europei di cooperazione nel campo degli armamenti) e il raggruppamento temporaneo di impresa costituito fra Fincantieri (mandataria) e Finmeccanica (mandante attraverso la controllata Selex Ex).
Beneficiaria di questa commessa, finanziata ovviamente per intero dal governo italiano, sarà la Marina militare italiana, forza armata quest'ultima ormai entrata pienamente nell'ottica interventista e guerrafondaia che contraddistingue tutti gli ultimi governi.
I sei pattugliatori d'altura ordinati, ai quali potrebbero aggiungersene altri quattro, sono destinati ad un uso militare, data l'ampia dotazione di sistemi di autodifesa che hanno in dotazione (sono armati, tra l'altro di due potenti cannoni ciascuno), e che si tratti di una commessa finalizzata ad un uso squisitamente interventista lo testimonia la previsione della nave appoggio, che è in realtà una nave ospedale che sarà attrezzata con sale operatorie di alto livello e con oltre duecento posti letto, il tutto destinato all'assistenza medica dei militari.
Dei 3 miliardi e mezzo di euro che saranno spesi dal governo italiano, 2 miliardi e 300 milioni andranno a Fincantieri, mentre a Finmeccanica spetteranno 1 miliardo e 200 milioni.
La consegna della nave ospedale è prevista per il 2019, il primo pattugliatore sarà pronto nel 2021 ed altri cinque saranno consegnati entro il 2025.
Il programma pluriennale per il rinnovamento della flotta della Marina militare si avvale di un finanziamento complessivo di 5,4 miliardi di euro, e prevede la costruzione, oltre alle navi sopra descritte, anche di una unità da trasporto e sbarco, quest'ultima oggetto di un contratto pubblico con il ministero della Difesa, il cui perfezionamento è in corso.

27 maggio 2015