Alle presidenziali in Polonia
Quasi metà elettorato diserta le urne
La destra reazionaria batte quella liberale

Al turno di ballottaggio delle elezioni presidenziali del 24 maggio in Polonia oltre 13 milioni di elettori, sui 30 milioni di aventi diritto, hanno disertato le urne, pari al 44,7% del corpo elettorale. Sono stati in particolare giovani e anziani, quelli colpiti direttamente dalla necessità di emigrare alla ricerca di un lavoro meglio retribuito che non trovano nonostante il cosiddetto “miracolo economico” polacco drogato in parte dai consistenti contributi europei e dal prolungamento dell'età pensionabile da 65 a 67 anni, a esprimere in questo modo il loro voto di protesta verso una competizione che ha tra l'altro visto protagonisti i candidati della destra borghese.
Sarà Andrzej Duda, candidato della destra definita nazional-conservatrice di Diritto e giustizia (Pis) il nuovo presidente che si insedierà il 6 agosto avendo sconfitto il presidente uscente Bronisław Komorowski, esponente della destra liberale di Piattaforma civica (Po), il partito che con Ewa Kopacz è alla guida del governo, quantomeno fino alle elezioni parlamentari del prossimo ottobre.
Un risultato che, secondo i sondaggi fino a un mese fa, era impensabile per Duda che veniva dato indietro di una quindicina di punti percentuali rispetto al concorrente ma che aveva ribaltato al primo turno del 10 maggio aggiudicandoselo con un 34,8% dei voti validi a fronte del 32,2% raccolto da Komorowski.
Al secondo turno ha ottenuto il 51,55% dei voti validi contro il 48,45% del concorrente raccogliendo consensi tra gli elettori dei quattro candidati di estrema destra sconfitti e in parte da quelli che avevano appoggiato il candidato indipendente Paweł Kukiz, un cantante rock che aveva rastrellato il 20,8% dei voti validi con una campagna elettorale anti-establishment.
In altre parole la destra reazionaria di Piattaforma civica ha battuto la destra liberale di Diritto e giustizia. E per dissipare i dubbi sulla sua azione presidenziale Duda ha affermato di voler seguire il percorso delle riforme economiche di Viktor Orbán, il premier fascista ungherese.
Duda è avvocato e professore universitario, europarlamentare dal luglio 2014, è stato deputato del parlamento polacco per tre anni e viceministro della Giustizia fra il 2005 e il 2008, oltre che assistente dell'ex presidente della Repubblica Lech Kaczyński, scomparso nel 2010 nel disastro aereo di Smolensk. Ai due fratelli Kaczyński, col secondo, Jaroslaw, che lo ha lanciato alla candidatura presidenziale deve le proprie fortune politiche, tanto da essere stato a lungo additato dai suoi oppositori come un prestanome e un burattino.

4 giugno 2015