24 anni di tangenti
Arrestati sette tra governanti e dirigenti del calcio mondiale
Impensabile che Blatter, presidente della FIFA, non ne sapesse niente, tant'è che alla fine è stato costretto ad annunciare le dimissioni. Il suo numero due, Jerome Valcke , è stato indicato come colui che ha trasferito la tangente di 10 milioni di euro. Indagini sull'assegnazione dei mondiali a Russia e Qatar
Si riflette anche nel mondo del calcio la lotta per la supremazia economica imperialista tra gli Usa di Obama e la Russia di Putin

A pochi giorni dall'inchiesta “Dirty soccer” sul giro di scommesse e partite truccate nei campionati di Lega Pro, Lega Dilettanti, serie B e Coppa Italia per mano della 'ndrangheta, un altro grosso scandalo, questa volta a livello mondiale, torna a mettere sotto accusa il sistema del calcio capitalistico ormai completamente marcio e corrotto fino al midollo.
Il 27 maggio sette alti governanti e dirigenti del calcio mondiale sono stati arrestati a Zurigo dalla polizia elvetica su ordine del dipartimento di Stato americano e dell'Fbi che indagano sul vorticoso giro di mazzette che muove gli sporchi interessi del calcio a livello mondiale.
Altre sette persone fra imprenditori e “mariuoli” del pallone, tutti “membri del potente comitato esecutivo della Fifa, che raccoglie un potere enorme e porta a termine i suoi affari in gran parte in segreto” sono finiti nelle grinfie della magistratura elvetica e denunciati a piede libero. Le accuse a vario titolo sono di corruzione, associazione a delinquere, frode e riciclaggio di denaro per circa 150 milioni di dollari perpetrati nell'ambito di un vergognoso sistema tangentizio in atto da almeno 24 anni su tutto ciò che ruota intorno al mondo dorato del pallone a cominciare dalle gare per aggiudicarsi l'organizzazione dei campionati mondiali e delle varie manifestazioni calcistiche in Sud America ma anche gli accordi per il marketing, le sponsorizzazioni e la spartizione dei faraonici profitti derivanti dalla vendita dei diritti tv. A tal proposito l’ufficio federale svizzero di giustizia ha bloccato diversi conti bancari nel Paese “in banche attraverso le quali passavano le tangenti”.

I “mariuoli” del calcio mondiale
In manette, in attesa di essere estradati negli Usa, sono finiti: Jeffrey Webb (58 anni, britannico, presidente della Confederazione di calcio del Nord, Centro America e Caraibi – Concacaf – e vicepresidente della Fifa); Eugenio Figueredo, (83 anni, Uruguaiano, anche lui vicepresidente e membro del comitato esecutivo della Fifa e fino al 2014 presidente di CONMEBOL, cioè la Confederazione sudamericana del calcio, è stato presidente della Federazione calcio uruguaiana Auf dal 1997 fino al 2006); Eduardo Li (56 anni, costaricano, membro eletto del comitato esecutivo Fifa, membro del comitato esecutivo Concacaf e presidente della Federazione calcio costaricana Fedefut); Jose Maria Marin (83 anni, brasiliano, membro esecutivo della federcalcio sudamericana Conmebol, membro del comitato organizzatore per i tornei olimpici di calcio Fifa, ex presidente della federazione brasiliana dal 2012 al 2015 ed ex attaccante del Sao Paolo. Nel 2012 venne accusato di aver rubato una medaglia durante un torneo di calcio giovanile); Julio Rocha (64 anni, nicaraguegno, responsabile per lo sviluppo della Fifa con il compito di “lavorare con le Federazioni membre nell’individuare e attuare progetti futuri nell’ambito delle proprie rispettive regioni”, ex presidente del Central American Football Union (UNCAF) e presidente della Federazione calcio nicaraguense Fenifut); Costas Takkas (58 anni, britannico, ex segretario generale della federcalcio delle Isole Cayman, consigliere del presidente della Concacaf Jeffrey Webb, ex segretario generale della Cifa); Rafael Esquivel (68 anni, venezuelano, presidente della Federcalcio del Venezuela – Fvf – e membro esecutivo della Federcalcio sudamericana Conmebol. Siede anche nella Commissione disciplinare della Fifa).
Tra gli indagati a piede libero spicca lo stesso presidente della Fifa Joseph Blatter iscritto nel registro degli indagati dell'Fbi ma non ancora inserito dal dipartimento della Giustizia Usa tra i destinatari dell'accusa di corruzione. Seguono: Jack Warner, 72 anni, di Trinidad e Tobago, vice presidente della Fifa e membro del Comitato Esecutivo fra il 1990 e il 2011, membro del comitato e presidente della CONCACAF, cioè della Confederazione del calcio di Nord e Centro-America e Caraibi. Nel 2013 il Comitato etico della Concacaf ha prodotto una relazione in cui si accusa Warner di frode. Warner ha celato di essere proprietario di un terreno dove venne costruito un centro di eccellenza della Concacaf da 25 milioni di dollari intitolato a Joao Havalange. Nicola Leoz, 86 anni, giornalista sportivo paraguaiano, presidente della Conmebol dal 1986 fino al 2013. Già accusato di corruzione per aver appoggiato la candidatura dell’Inghilterra per i mondiali del 2018. Alejandro Burzaco, 50 anni, azionista di riferimento della Torneos y Competencias S.A., azienda asato argentina di marketing sportivo. Possiede i diritti per trasmettere la Primera Division argentina e le qualificazioni Conmebol alla Coppa del Mondo. Aaron Davidson, 44 anni, presidente di Traffic Sports USA Inc. che su Twitter descrive come società “leader nello marketing sportivo nelle Americhe”. E’ partner ufficiale di club come Palmeiras, Gremio, Fluminense, Atletico Mineiro e Manchester United. Hugo e Mariano Jinkis, 70 e 40 anni, responsabili della Full Play Group S.A., altra azienda argentina di marketing sportivo. Jose Marguglies, 75 anni, responsabile della Valente Corp e Somerton Ltd.

Le accuse
Il procuratore generale degli Stati Uniti, Loretta Lynch, ha parlato di “corruzione rampante, sistemica e radicata all’estero e negli Stati Uniti” e di un sistema che “si estende su almeno due generazioni di funzionari del calcio che hanno abusato della loro posizione di fiducia per l’acquisizione di milioni di dollari in tangenti e bustarelle”. Un sistema corruttivo che “ha profondamente danneggiato un gran numero di vittime, dai campionati giovanili ai Paesi in via di sviluppo che dovrebbero beneficiare dei ricavi generati dai diritti commerciali che queste organizzazioni detengono, fino ai tifosi a casa e in tutto il mondo coloro il cui supporto per il gioco rende preziosi questi diritti... Le nostre indagini – ha concluso la Lynch – hanno rilevato un giro d'affari che si aggira attorno ai 10 milioni di dollari. Nel 2004, prima della Coppa del mondo 2010, la prima in Africa, i dirigenti Fifa hanno preso tangenti per influenzare la decisione di ospitare in Sud Africa la coppa... hanno corrotto il sistema per arricchirsi. Due degli arrestati si sono già dichiarati colpevoli".
Anche il direttore dell’Fbi, James Comey, ha sottolineato che tutti i dirigenti Fifa finiti in manette o sotto inchiesta “hanno incoraggiato una cultura di corruzione e avidità che ha creato un campo di gioco iniquo nello sport più grande del mondo. Pagamenti segreti e illeciti, tangenti e mazzette sono diventate il modo di fare affari nella Fifa... I dirigenti Fifa volevano tangenti per scegliere le compagnie di marketing che avrebbero lavorato con loro, dare loro i contratti, si parla di decine se non centinaia di milioni di dollari di profitti da questi tornei. Le tangenti spesso venivano gestite da intermediari e utilizzavano banche statunitensi per portare avanti i loro affari".

Coinvolto Blatter
Insomma un vero e proprio terremoto politico-giudiziario che ha costretto Blatter, rieletto a larga maggioranza per la quinta volta consecutiva alla guida del governo del calcio mondiale fino a tutto il 2019, ad annunciare le dimissioni quando il suo numero due, Jerome Valcke, segretario generale della Fifa, è stato indicato dal New YorK Times come colui che avrebbe trasferito 10 milioni di dollari sui conti di Jack Warner, accusato di aver incassato tangenti dal Sudafrica.
Non può più fare il pesce in barile e fingere di non sapere nulla. Le sue dimissioni però sono solo annunciate. Certamente governerà per lo meno fino al congresso elettivo straordinario, che egli stesso intende convocare prima di quello previsto il 13 maggio 2016 a Città del Messico. Avrà, quindi, tutto il tempo e gli strumenti per continuare a manipolare in difesa degli interessi della sua cricca di sciacalli il calcio mondiale e per preparare la successione che più gli aggrada.
Blatter in ogni caso, è al centro di un'analoga inchiesta giudiziaria condotta dalla magistratura elvetica che lo ha già convocato nei prossimi giorni per interrogarlo come persona informata sui fatti insieme ad altri nove dirigenti del comitato esecutivo Fifa presenti alla votazione che nel dicembre 2010 ha assegnato l'organizzazione dei mondiali del 2018 e 2022 a Russia e Qatar.
Il nome in codice dell'inchiesta è “Operazione Darwin” ed è condotta da tre procuratori di Berna che sospettano il pagamento di tangenti milionarie da parte dei Paesi organizzatori per comprare i voti necessari ad ottenere l'assegnazione dei due mondiali arrivando a ipotizzare una tangente da 1,6 milioni di dollari per l'ex vice presidente Fifa, Jack Warner e di 350mila dollari per il membro tahitiano Reynali Temarii. L'ipotesi di reato fa riferimento alla violazione delle leggi amministrative e riciclaggio di denaro.
Blatter ha insinuato che le operazioni delle autorità investigative statunitensi possono essere ricollegate alla decisione di assegnare i mondiali del 2018 alla Russia e quelli del 2022 al Qatar. Inghilterra e USA furono sconfitte durante le votazioni per l’assegnazione dei Mondiali, votazioni sulle quali pesano numerose accuse di corruzione. Mentre da Mosca, il ministro degli Esteri russo, Sergej Viktorovič Lavrov, attacca: "Un altro caso di illegale uso extraterritoriale della legge Usa. Ancora una volta esortiamo Washington a smettere di cercare di ergersi a giudice all'esterno dei suoi confini e di seguire le procedure legali internazionali generalmente accettate. La campagna della candidatura della Russia per ospitare il Mondiali di calcio del 2018 è stata fatta in completa conformità con le norme etiche della Fifa e il comitato organizzativo dei Mondiali è pronto a collaborare all'esame di tutte le circostanze legate dalla campagna per la candidatura".

Il conflitto imperialista tra USA e Russia
Al di là delle parole appare chiaro che alle spalle di milioni di spettatori e tifosi truffati e raggirati dai padroni del calcio si combatte una guerra senza quartiere per il controllo dello sport a livello mondiale che è parte integrante della lotta politica e della guerra per la supremazia economica imperialista tra gli Usa di Obama e la Russia di Putin.
Contro questo marcio sistema di governo del calcio e i grandi profitti che genera i sindacati mondiali ed europei delle costruzioni hanno inscenato un flash mob davanti alla sede della Fifa a Zurigo per protestare contro la strage di lavoratori che si sta consumando nei cantieri per la costruzione degli stadi dei mondiali di calcio in Russia e Qatar. Durante la manifestazione le delegazioni sindacali di molti Paesi, tra cui l’Italia, la Svezia, il Belgio, il Brasile, l’India, la Germania, la Corea, la Francia, l’Argentina, la Spagna, hanno rinfacciato alla Fifa e a Blatter di “sfuggire alle proprie responsabilità politiche” e di non muovere un dito “contro gli organizzatori della coppa del mondo in Qatar e Russia per imporre condizioni decenti di lavoro e di vita dei lavoratori”.
Tutto ciò mentre la Fifa continua a macinare profitti da capogiro: 5,718 miliardi di dollari di fatturato nel solo quadriennio 2011-14 e riserve di cassa lievitate fino a 1,523 miliardi di dollari. Nello stesso periodo le entrate sono cresciute del 37 per cento rispetto al periodo 2007-10. La coppa del mondo 2014 ha generato ricavi per 2,096 miliardi di dollari, quasi il doppio dei 1.291 milioni dalla precedente edizione del 2010. “La Fifa è fortemente dipendente dalla Coppa del Mondo – ha spiegato il responsabile finanziario della Fifa, Markus Kattner - I diritti televisivi costituiscono il 43 per cento del gettito complessivo dei 5,718 miliardi di dollari, e il marketing costituisce il 29 per cento. Le spese di questo ciclis sono state pari a 5,380 miliardi di dollari, con un surplus di 338 milioni di dollari. Le riserve della Fifa sono state di 1,280 miliardi di dollari nel 2010 e di 1,432 miliardi del 2013”.
Altro che “trasparenza”, “partecipazione”, “responsabilità”, “disciplina”, “rispetto” e “fair play” di cui cianciano i capicosca della varie federazioni a livello nazionale e mondiale; la verità è che gli scandali che ormai a ritmo continuo investono tutti i livelli di governo del movimento a partire dalla famigerata inchiesta sul calcio scommesse degli anni '80 passando per calciopoli, “Last bet” e “Dirty soccer”, tanto per citare i casi più eclatanti, confermano che il mondo del calcio e delle tv commerciali fanno parte della stessa macchina di profitto capitalistico, dove a spadroneggiare sono gli interessi economici dei vari potentati economici e lobby del pallone e non certo la passione sportiva degli spettatori e dei tifosi che vengono quotidianamente strumentalizzati e truffati grazie alla complicità e alla connivenza di governanti e dirigenti, giocatori e arbitri corrotti che pilotano i campionati e le partite in inquietante contiguità col malaffare e la delinquenza organizzata.
Il calcio capitalistico è marcio, corrotto e diseducativo. Non è riformabile, come dimostra la scandalosa conferma di Blatter alla presidenza Fifa. Esso va perciò demolito dalle fondamenta e completamente rifondato su basi democratiche e popolari: un calcio esclusivamente pubblico, senza intrusione diretta o indiretta di privati, gestito direttamente dai tifosi e in cui i giocatori siano pagati con stipendi da lavoratori. Le partite devono essere trasmesse gratuitamente in televisione e i biglietti agli stadi devono essere a prezzi popolari. Come indica il Programma d'azione del PMLI, il sistema sportivo pubblico deve “favorire e sviluppare lo sport dilettantistico e non agonistico. Lo sport come diritto inalienabile e occasione formativa per i giovani, per migliorare la qualità della vita di tutti, compresi gli anziani, i disabili, ecc.”.

4 giugno 2015