Come e peggio degli altri partiti di regime
Il sindaco M5S di Ragusa si aumenta lo stipendio
Arretrati per 35.557,90 euro
Dal corrispondente della Sicilia

Già nei mesi scorsi a Bagheria (Palermo) altra città amministrata dal M5S, con il sindaco Patrizio Cinque, la giunta aveva proposto, dopo essersi autoridotta del 30% gli stipendi, uno stanziamento di 60 mila euro per “allineare” gli stipendi del primo cittadino e degli assessori alle somme previste. E adesso, a poche ore dall'alleanza clientelare con il NCD a Gela, arriva la notizia che il sindaco ragusano del M5S, Federico Piccitto, e i suoi assessori hanno deciso dal mese di maggio di aumentarsi lo stipendio. Lo fanno nel solito stile ipocrita del M5S, ricorrendo all'escamotage dell'adeguamento Istat, con un “risarcimento” a posteriori, dunque, dal 2013 che agli amministratori ragusani ha già garantito già 35.557,90 euro.
Un provvedimento quello di Piccitto peraltro illegittimo secondo la regione, che fa notare come in Sicilia gli aumenti legati ai parametri Istat devono essere autorizzati da un decreto dell'amministrazione regionale. Decreto che attualmente non è stato emesso.
Il M5S, in testa il leader Grillo, definendo falsa la notizia dell'aumento, però insiste nel difendere l'indifendibile sindaco di Ragusa, già chiacchierato dalle “opposizioni” comunali per un atteggiamento quanto meno personalistico nelle nomine e nelle consulenze, in perfetto stile ducesco, proprio come gli consente il regime, di cui il M5S fa parte a pieno titolo.
La realtà dietro le chiacchiere dei professionisti dell'ipocrisia politica pentastellata è una: anche gli esponenti del M5S rubano fondi alle masse popolari. Proprio come gli altri partiti del regime. Solo che lo fanno in modo più nascosto e opaco. Pensano di essere più furbi. E invece no. Basta guardare come il M5S è stato punito da un alto astensionismo che ha sostanzialmente dimezzato i voti rispetto alle politiche del 2013. Coloro che ancora appoggiano questo movimento prendano atto velocemente della sua natura antidemocratica, marcatamente qualunquista, di destra e personalistica che stanno mostrando i suoi esponenti in Sicilia, come in altre regioni italiane, nella gestione del potere politico. E potremmo aggiungere con pieno diritto che stanno cominciando ad emergere, come succede a Gela, anche consistenti tendenze clientelari e filomafiose.
Altro che “nuovo”! Il M5S utilizza gli stessi marci strumenti e assume gli stessi atteggiamenti antipopolari degli altri partiti borghesi con il solo obbiettivo di drenare l'astensionismo in forte ascesa e puntellare le sempre più screditate istituzioni borghesi. Le masse popolari siciliane hanno ben di che riflettere.
 

17 giugno 2015