Ennesima agghiacciante e nazistoide sortita del padre padrone del M5S
Per Grillo i migranti sono da cancellare come i rifiuti e i topi

Che nei confronti dei migranti Grillo coltivi sentimenti razzisti e xenofobi è cosa nota da tempo, ma adesso si è messo proprio in competizione diretta con Salvini, anche sul piano del linguaggio più becero, nel cercare di fomentare e cavalcare per sporchi scopi elettorali un'ondata di paura e di odio contro i cosiddetti “clandestini”. L'ultimo esempio di questa sua “strategia” è il post che ha pubblicato il 17 giugno sul suo blog per chiedere le dimissioni di Marino e nuove elezioni per Roma, che considera evidentemente una ghiotta occasione per conquistare il più importante comune d'Italia; post che conteneva il seguente, agghiacciante slogan, replicato anche via twitter: “Elezioni per Roma il prima possibile! Prima che la città venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini #MarinoDimettiti”.
Per il padre padrone del Movimento 5 Stelle, cioè, i migranti non sono esseri umani ma rifiuti equiparabili ai topi e alla spazzatura che soffoca la capitale, e come tali da cancellare: questo è il messaggio di stampo nazistoide che ha voluto lanciare “alla pancia” dei romani e del Paese; ma anche alla sua stessa creatura, il M5S, il cui Direttorio a cinque si era appena riunito il giorno prima, con la presenza del suo socio in affari Casaleggio, per stabilire la linea da tenere sul problema dell'”emergenza immigrazione”. In quell'occasione era stato deciso di portare avanti la richiesta in sede europea della revisione del trattato di Dublino e delle ripartizione per quote dei migranti tra i vari Paesi della UE, ma questa linea adottata dai suoi parlamentari deve essere sembrata troppo morbida e vaga al narcisista qualunquista Grillo, che ha pensato bene di “riequilibrarla” con una robusta sterzata xenofoba e razzista delle sue.
Ciò ha suscitato tuttavia alcuni malumori e proteste tra i parlamentari, ancora una volta spiazzati da una brutale forzatura del loro leader, ma soprattutto e per fortuna anche un'ondata di post critici e indignati sul blog da parte dell'area più progressista del movimento, che accusavano Grillo di sposare ancora una volta i temi e gli slogan di Casapound. Tanto che dopo appena tre ore e mezzo il post razzista è stato rimosso e sostituito con un altro più ipocrita, anche se della stessa sostanza: “#MarinoDimettiti prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai campi dei clandestini gestiti dalla mafia”.
D'altra parte questa è solo l'ultima di una lunga serie di dichiarazioni che svelano il vero pensiero politico fascistoide, razzista e xenofobo del padre padrone del M5S. Come quando nel 2012 si dichiarò contrario ad una legge sullo “ius soli”, ovvero la concessione della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia, bacchettando anche i parlamentari del M5S che avevano sollevato questo problema, con la frase lapidaria affidata come sempre a un post sul suo blog, che sentenziava: “La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. Serve solo a distrarre gli italiani dai problemi reali”. In un'altra occasione se n'era uscito con una dichiarazione ancor più brutale contro i migranti, che andrebbero trattati “come fanno negli Usa, che gli prendono le impronte dei piedi e gli fanno lo scan della pupilla”. Più di recente aveva evocato perfino lo spettro della tubercolosi, che a suo dire minacciava le forze di polizia che si occupavano dei migranti arrivati sui barconi.
E quando poi alcuni suoi parlamentari si permisero incautamente di presentare un emendamento, nell'ambito dei provvedimenti svuota-carceri, che depenalizzava il reato di clandestinità introdotto dal fascioleghista Maroni nella Bossi-Fini, trasformandolo in illecito amministrativo (contrari solo PDL e Lega), Grillo e Casaleggio insorsero con un furente comunicato sul blog per sconfessare l'iniziativa, definendola del tutto “personale” e stroncandola con la seguente, vergognosa motivazione: “Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”.
Ed è questo infatti alla fin fine il vero motivo di fondo delle sue continue e crescenti sparate razziste e xenofobe: strumentalizzare il tema dell'”emergenza immigrazione”, da una parte per cercare di tenersi stretti gli elettori di destra che lo hanno votato in passato, in particolare quelli provenienti da Casapound e dagli altri gruppi fascisti e dalla Lega, impedendo che rifluiscano nel partito di Salvini ora in forte ascesa; e dall'altra per cercare di pescare nuovi voti nel più largo bacino elettorale della destra “moderata” e perfino nell'elettorato più conformista e arretrato del PD. Senza escludere peraltro l'ipotesi di un'alleanza diretta con la stessa Lega di Salvini, in nome della comune politica anti-immigrazione neofascista, razzista e xenofoba, ma anche su temi come Equitalia, Euro e “casta”, di cui si è tornati a parlare anche recentemente.
Ne ha accennato per esempio Luigi Bisignani in un'intevista al quotidiano fascista romano Il Tempo : “Prende corpo – ha detto il faccendiere piduista - un nuovo soggetto politico che può sparigliare il quadro, l’alleanza tra la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle. Un progetto che nasce dal basso e non, per intenderci da Salvini e Grillo, ma tra quei parlamentari che stanno raggiungendo significative convergenze di programma nel Parlamento italiano ed in quello europeo e che si sentono pronti per governare il Paese”.
E dopo aver ricordato che alle ultime elezioni comunali in Alto Adige “si è verificata una svolta storica, benedetta dai vertici nazionali”, con il M5S che ha deciso di appoggiare il sindaco Christian Bianchi della Lega Nord a Laives (Bolzano), Bisignani ha spiegato sornionamente che “Matteo Salvini e Beppe Grillo ancora non si sono visti ma i loro parlamentari stanno costruendo una tela, sicuri come sono che è l’unica possibilità per diventare alternativi a quel fu 40% di Matteo Renzi e del PD”.
 

24 giugno 2015