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PRESIDIO ANTIFASCISTA CONTRO l’ADUNATA DI CASAPOUND
Il PMLI punta il dito contro il governo del nuovo duce Renzi che non perseguita i nazifascisti nonostante le leggi vigenti

Redazione di Milano
Venerdì 11 settembre, presso la Loggia dei Mercanti di Milano, si è svolto un presidio antifascista organizzato dall’ANPI per denunciare un concomitante raduno nazifascista degli squadristi di CasaPound (11, 12 e 13 settembre) che avrebbe dovuto tenersi a Milano, poi svoltosi a Castano Primo (Milano), che costituisce una inaccettabile offesa al capoluogo lombardo, città Medaglia d’Oro della Resistenza.
Presenti al presidio alcuni militanti e simpatizzanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI con la bandiera del Partito e con un cartello con affisso su una facciata il manifesto (riportato anche nei “corpetti” indossati dai nostri compagni) del manifesto realizzato dal Comitato lombardo del PMLI con scritto “Mettere fuorilegge i gruppi nazifascisti – Applicare la legge n. 645 del 20 giugno 1952”, mentre sull’altra facciata c’era il manifesto del Partito contro il governo Renzi ad additarlo come principale responsabile della non applicazione delle norme legislative che vietano l’apologia di fascismo e la ricostituzione del disciolto partito fascista oltre a quelle che vietano l’istigazione all’odio razziale.
È da anni che il PMLI porta in piazza la rivendicazione della messa fuorilegge dei gruppi nazifascisti ma solo di recente l’ANPI sta prendendo, almeno a parole, una posizione chiara in merito, come ha fatto ad esempio nel suo intervento Roberto Cenati (ANPI Milano) che ha affermato, citando Carlo Smuraglia (presidente dell’ANPI) che “fenomeni come CasaPound, autodefinitosi fascismo del terzo millennio, sono vietati dalle istituzioni”, denunciando la sponda data ai nazifascisti da parte dei partiti neofascisti ufficiali della destra borghese quali Lega Nord, Forza Italia e Scelta Civica e chiamando in causa timidamente il ministero degli Interni.
Nemmeno Giuliano Banfi, vicepresidente dell’ANED, nel suo vibrante intervento, ha citato il governo Renzi e le sue gravi responsabilità nel lasciar liberamente scorrazzare i nazifascisti. Non ha avuto, quindi, alcun imbarazzo a intervenire il parlamentare sionista del PD candidato a sostituire Pisapia, Emanuele Fiano, che ha sbandierato di voler presentare un “DDL per inserire il reato di apologia di fascismo nel codice penale”. Ma il governo del nuovo duce Renzi, erede di Mussolini, Craxi e Berlusconi - che sta completando il piano piduista di restaurazione del fascismo in Italia – non intende certo fermare la recrudescenza dello squadrismo nazifascista, non solo in Italia ma in tutto il mondo, come ha chiaramente dimostrato in sede ONU, nel novembre dell’anno scorso, con la scandalosa e vergognosa astensione sulla mozione di condanna del nazismo e di ogni sua forma di glorificazione.
 

16 settembre 2015