Non è meglio mantenere l'ora di religione?

Ho letto l'articolo “Lottiamo affinché le scuole siano governate dalle studentesse e dagli studenti. Bocciamo la 'Buona scuola' di Renzi e Giannini”.
Riguardo al tema di togliere l'ora di religione, non ne sono convinto, perché anche io se andassi in un'altra nazione non cristiana dovrei imparare e in alcuni posti convertirmi alla loro religione.
In Italia infatti è un diritto scegliere se fare o non fare l'ora di religione, perché nel nostro Paese si è capito che ognuno è libero di credere nella sua cultura.
Per il resto appoggio le rivendicazioni e le manifestazioni degli studenti e di altre associazioni contro la riforma di Renzi.
Cordiali saluti.
Uno studente di Pontassieve (Firenze)
 
L'ora di religione rappresenta la continuazione dell'influenza e delle ingerenze della Chiesa sulla scuola pubblica (come riflesso dell'influenza sulla società) e condiziona la vita e la formazione degli studenti: infatti, spesso gli studenti che scelgono di non avvalersi dell'insegnamento di religione vengono lasciati senza alternative, magari a vagare nei corridoi, senza contare che devono rinunciare ai crediti formativi aggiuntivi riconosciuti invece a chi segue l'ora di religione.
Gli stessi insegnanti, benché scelti dalla Chiesa, fanno parte a pieno titolo del corpo docenti con tutto ciò che questo comporta: presenza negli organi collegiali, valutazione degli studenti, stipendio statale, ecc.
Va da sé che siamo contrari all'imposizione di qualsiasi religione in qualsiasi regione del mondo. Comunque la religione cattolica non è certo la “nostra religione” (così affermando si fa un miscuglio di cattolici e non cattolici, deisti e atei, oppressori e oppressi), quindi non si capisce dove stia la ragione di imporne l'insegnamento solo perché, in altre parti del globo, a scuola viene impartita la religione della classe dominante.

30 settembre 2015