L'ex ad Fulvio Pravadelli avrebbe fatturato 8 milioni e 320 mila euro a un prestanome
Indagato per fatture false vicepresidente di Publitalia

 
Le aziende create da Silvio Berlusconi non finiscono mai di far parlare di sé per nuovi e sconcertanti episodi legati al malaffare e corruzione di ogni tipo.
L'ennesima notizia in tal senso proviene dalla procura della Repubblica di Milano, che a maggio ha iscritto nel registro degli indagati l'attuale vice presidente ed ex amministratore delegato di Publitalia '80, Fulvio Pravadelli, con l'accusa di concorso in false fatture, insieme a Alberto Bianchi, titolare dell'azienda New Pubbligest, e a un collaboratore di quest'ultimo.
L'accusa per il manager berlusconiano è di avere effettuato una serie di false fatturazioni e di avere tramite esse dirottato un fiume di denaro - 8 milioni e 320 mila euro - pagati dalla storica concessionaria di pubblicità di Mediaset, Publitalia '80, dal 2008 fino al 2013 per operazioni totalmente inesistenti a favore di Bianchi, che nelle fatture risulta mediatore di importanti inserzionisti dei canali Mediaset ma che, hanno appurato i magistrati, non ha mai svolto alcun ruolo di mediatore.
Del resto, è proprio il caso di dirlo, il lupo Silvio Berlusconi perde il pelo ma non il vizio, dal momento che durante la stagione di Mani Pulite fu proprio il suo più stretto collaboratore, Marcello Dell'Utri, a finire in manette per false fatture emesse nell'ambito della gestione di Publitalia '80 a Torino per poi patteggiare nel 1999 la pena di due anni e tre mesi, esattamente ciò che è accaduto ora a Pravadelli.
La procura milanese si sta concentrando ora sulla figura di Alberto Bianchi, che ha ricevuto fittiziamente ben 3 milioni e 71mila euro di compensi da Publitalia solo nel 2008, per finire cinque anni dopo con l'intascare la bellezza di 8 milioni e 320mila euro: il suo collaboratore ha già ammesso, a verbale, di "aver assistito a riunioni nel corso delle quali Pravadelli avrebbe sollecitato Bianchi a recarsi presso i clienti così da poter giustificare una conoscenza quantomeno futura dei medesimi".
In realtà, ha appurato la procura, i clienti non venivano contattati da Bianchi, ma da personale di Publitalia, e dalle indagini emerge sempre di più che Bianchi sembra essere un uomo di fiducia dello stesso Silvio Berlusconi, dal momento che dalle perquisizioni è emerso un documento, firmato proprio da Berlusconi e datato 9 novembre 2011,  con il quale egli concede a Bianchi in comodato d'uso gratuito numerosissimi beni rigorosamente elencati.
Una simile generosità da parte dell'ex neoduce Berlusconi ricorda molto quella dimostrata alle numerose testimoni del caso Ruby, dove a decine di ragazze furono versate somme per complessivi 10 milioni di euro, e a questo punto (dal momento che per i versamenti alle ragazze i magistrati milanesi stanno indagando per il reato di corruzione in atti giudiziari) si spiega il sospetto dei magistrati milanesi anche per il caso Publitalia.

30 settembre 2015